Napoli, è un nuovo Real Madrid a cui non serve il numero 9

Real Madrid

(Photo by Josep Lago, Onefootball.com)

Stasera alle 21:00 al Maradona il Napoli affronta il Real Madrid dell’ex Carlo Ancelotti nella fase a gironi di Champions League. Una sfida contro una squadra fortissima e che si adattata alla mancanza di un vero centravanti. 

Manca pochissimo a Napoli-Real Madrid, big match valido per la seconda giornata della fase a gironi di Champions League. I Campioni d’Italia vogliono dare seguito alla sofferta vittoria contro il Braga all’esordio, stesso obiettivo delle Merengues che hanno battuto di misura l’Union Berlino.

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(Photo by Josep Lago, Onefootball.com)

Napoli, attento al nuovo Real: “senza” attaccanti di ruolo ma con un centrocampo stellare e un Bellingham con numeri da 9

Ma che squadra si trova davanti il Napoli? Si può iniziare col dire che a livello puramente statistico l’annata del Real Madrid è iniziata in modo notevole: 9 partite stagionali disputate, 8 vittorie e 1 sola sconfitta nel Derby contro l’Atletico Madrid.

Al momento il Real Madrid è primo in Liga a 21 punti dopo 8 giornate, una vetta conquistata nel weekend dopo aver superato per 0-3 la sorpresa Girona.

Il Real che si presenterà al Maradona si può definire storicamente diverso rispetto alla squadra che si è abituati a vedere. Per la prima volta dopo tanto tempo, I Blancos non hanno in rosa un vero centravanti.

Una rivoluzione quasi epocale per il club più titolato nel mondo, che nella storia recente ha costruito le sue fortune anche grazie all’apporto straordinario di campioni come Cristiano Ronaldo e Benzema. Ma Karim The Dream è andato via (in Arabia Saudita all’Al-Hittihad), e in estate gli spagnoli non lo hanno di fatto sostituito.

Doveva arrivare Mbappé, ma la super trattativa non si è mai sviluppata e l’acquisto di peso è stato Jude Bellingham, il centrocampista classe 2003 prelevato dal Borussia Dortmund per 103 milioni di euro.

Poi un mercato di basso profilo per la storia del Real con l’acquisto del talentino classe 2005 Arda Guler, il terzino sinistro Fran Garcia, il rientro dal prestito di Brahim Diaz, il prestito secco del portiere Kepa e l’arrivo in attacco del gregario Joselu per 5 milioni di euro.

Nessun nuovo numero 9 in vista e allora Ancelotti, da grande tecnico quale è ha trasformato il Real Madrid con il materiale umano che questa annata gli ha fornito. Un attacco senza punte vere ma con un centrocampo tra i migliori al mondo.

Il solo reparto di mediana del Real è composto da: Modric, Kroos, Bellingham, Tchouameni, Valverde, Camavinga e Ceballos. Un mix micidiale di classe, talento e forza fisica su cui Carletto ha fondato la squadra 2023/2024.

Il nuovo modulo base non è più il 4-3-3 Ma il 4-3-1-2 con Kepa Arrizabalaga, Fran Garcia, Alaba, Rudiger,  Carvajal, Tchouameni, Camavinga e Valverde a giocarsi il posto con i senatori Kroos e Modric. Poi Bellingham sulla trequarti a supporto di Vinicius Jr e Rodrygo.

La novità tattica più rilevante è proprio l’ingresso nel modulo del trequartista, ruolo preso con straordinaria efficacia da Bellingham. Il fenomeno generazionale inglese ha di fatto preso il posto di Benzema, pur non essendo un attaccante ma mettendo a referto finora uno score assurdo di 6 gol e 2 assist in 7 presenze di Liga e 1 gol in Champions (decisivo contro l’Union).

La lucidità di Ancelotti di adattarsi alla nuova rosa e di sfruttare al meglio le capacità offensive e di inserimento di Bellingham sono state la chiave di volta per sopperire all’assenza di un 9 vero e di aiutare un attacco ibrido e senza riferimenti e che ha costretto a cambiar ruolo a Vinicius Jr, diventato più seconda punta che ala e di cui nelle ultime settimane ne ha fatto le veci Joselu (4 gol finora), per via dell’infortunio del brasiliano.

E dietro all’ex Dortmund la fiducia alle nuove leve del centrocampo con Tchouameni, Camavinga e Valverde che si sono presi la titolarità anche a discapito delle leggende Kroos (4 su 9 da titolare) e Modric (3 su 9 da titolare), scelta fortissima e che sta creando non pochi problemi di gestione interna ad Ancelotti.

Stasera al Maradona il Real non avrà per infortunio i due totem della difesa Alaba e Militao (fuori fino a marzo per la rottura del crociato), una doppia mancanza su cui il Napoli potrebbe far leva.

Ma la squadra di Garcia dovrà fare estrema attenzione allo smisurato talento e profondità del centrocampo Blancos, un Bellingham di livello mondiale e un attacco in salsa verdeoro con poca stazza ma di complicata lettura per agilità e imprevedibilità e che ha saputo reinventarsi anche oltre Benzema.