Napoli, è già tutto finito? Il raffronto shock con lo scorso anno
La sconfitta per 1-0 contro la Juventus ha probalmente sancito l’esclusione del Napoli dalla lotta per lo Scudetto. I partenopei sono piombati a -12 punti dalla vetta (attualmente occupata dai bianconeri) e la straordinaria squadra che ha conquistato il Tricolore a maggio scorso sembra solo un ricordo già lontano.
Notte dell’Immacolata amara per il Napoli. Dopo il pesante 0-3 subito al Maradona dall’Inter nello scorso turno, gli azzurri hanno perso un altro big match cadendo di misura contro la Juventus all’Allianz Stadium. Una brutta prestazione che ha certificato la crisi generale dei Campioni d’Italia in carica, che a meno di miracoli attualmente davvero molto poco probabili non difenderanno il titolo conquistato nella scorsa stagione.
Napoli, uno Scudetto già sbiadito. Mazzarri travolto dai problemi e un clamoroso -17 rispetto allo scorso anno
Un’annata iniziata già con la luna storta si può dire. Col senno di poi è facile dire che il Napoli non ha saputo assorbire l’addio di Luciano Spalletti, vero e proprio condottiero dello Scudetto 2022/2023 e riportato sotto al Vesuvio a 33 anni dall’ultima volta.
La scelta di Rudi Garcia come suo sostituto si è rivelata errata sia nel nome in sè, che nelle modalità dove grandi colpe sono da additare al Presidente Aurelio De Laurentiis che ha preferito montare un casting per portare a spasso la stampa sportiva senza però pensare alla priorità di un nome all’altezza.
Probabilmente il mercato non si è rivelato all’altezza di una squadra fresca vincitrice dello Scudetto, che ha ceduto uno dei totem dell’annata passata come Kim Min-Jae e lo ha rimpiazzato col promettente ma acerbo Natan, mantenendo il gruppo squadra ma migliorandosi poco con gli acquisti poco sensati di Cajuste a centrocampo e Lindstrom in attacco.
Tutti gli errori: ADL, Garcia e Mazzarri. Il Napoli si è perso
La gestione Rudi Garcia ha fatto buttare al Napoli ben 3 mesi di stagione, compromettendo la riconferma in campionato. L’allenatore francese ha distrutto il meccanismo perfetto di Spalletti, con il Napoli che ha perso il gioco spumeggiante e la solidità difensiva, non solamente spiegabile con l’addio di Kim.
Non solo questioni tecniche per l’ex tecnico di Lille e Roma non ha mai legato con l’ambiente e si è da subito inimicato alcuni leader dello spogliatoio come Kvaratskhelia e Osimhen, compromettendone umori e prove in campo.
Come si suol dire il danno è fatto e il ritorno (seppur romantico e nostalgico) di Walter Mazzarri non ha risolto le cose, anche a causa di un calendario che ha messo il Napoli di fronte ad una sorta di Inferno calcistico. Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus tutte di seguito nel giro di due settimane e un bottino di 1 vittoria (contro gli orobici) e 3 sconfitte.
La partita di ieri contro la Juventus ha come detto ufficializzato una crisi iniziata fin dall’estate, con il Napoli che ha fatto tutte le mosse sbagliate possibili per non tornare a vincere. 1 solo tiro in porta contro i bianconeri e una chance enorme sprecata da Kvaratskhelia, che avrebbe potuto essere la Sliding Doors della partita.
La differenza con la stagione 2022/2023
Una stagione malsana quella del Napoli che ha detto addio alla difesa dello Scudetto e allo stato attuale delle cose deve anche stare attento per la lotta al piazzamento Champions, con la squadra quinta a 24 punti dopo 15 giornate. Un dato impietoso se paragonato all’incredibile cavalcata della scorsa stagione.
Nello stesso punto del campionato nel 2022/2023 il Napoli aveva 41 punti dopo quindici giornate, frutto di 13 vittorie e 2 pareggi. Ben 17 punti in più rispetto a questa stagione, dove il Napoli ha totalizzato 7 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte.
Ancora più scioccante le statistiche sui gol fatti e subiti. L’anno scorso il Napoli aveva già segnato 37 gol contro i 26 di quest’anno e soprattutto aveva subito 12 reti a fronte dei 18 di ora.