Napoli, De Laurentiis: “Violenza negli stadi? Serve la legge Thatcher”

Napoli De Laurentiis

(Photo by MARCO BERTORELLO, Onefootball.com)

Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto in occasione di un evento organizzato dal CONI parlando sui temi di più stretta attualità del club partenopeo, sopratttutto sugli episodi di violenza avvenuti allo Stadio Maradona domenica sera, durante il match di campionato contro il Milan.

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(Photo by TIZIANA FABI, Onefootball.com)

Napoli, le parole di De Laurentiis: “Per fermare la violenza negli stadi serve quello che ha fatto la Thatcher. Festa Scudetto? Basta parlarne. Sul rinnoo di Kvaratskhelia avete rotto…”

Non sono preoccupato dalla sconfitta contro il Milan. Nella vita, come nel calcio, si vince, si perde e si pareggia. Poi bisogna vedere quali sono i risultati finali“.

Questa storia della violenza negli stadi che dura da 50 anni. Finché non si prende la legge della Thatcher e cambiandola la si mette in Italia, avremo sempre questi problemi. Quelli non sono veri tifosi, sono delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio e mortificare i veri tifosi e le famiglie con degli episodi che sono davanti agli occhi di tutti“.

La festa Scudetto avverrà allo stadio, quindi allo stadio non ci possono essere dei disordini. Abbiamo la fortuna di avere un signor questore e un signor prefetto, con tutte le precauzioni possibili. Ci stiamo portando iella da soli, a furia di parlare di scudetto poi alla fine questo scudetto si ammoscia. I napoletani stanno già festeggiando e io sono preoccupato, essendo estremamente scaramantico… Mi sembra un po’ una follia tutto ciò ma fa parte del colore napoletano al quale fin da bambino sono stato abituato“.

Credo che il Milan incasserà oltre 10 milioni di euro dalla partita di Champions a San Siro. Noi forse arriveremo a 5. Il Milan i biglietti più alti li ha messi al massimo a 800, noi massimo a 340 per la Posillipo e a 500 per la tribuna autorità“.

Fatela finita di rompere le palle con Kvaratskhelia, i contratti si fanno in due. Quando si è in due uno prende e negozia, ma il suo è un contratto che va avanti 5 anni“.