Napoli, De Laurentiis: “Stadi? In Inghilterra non c’è la mafia, qui sì”
Intervenuto con il sindaco Manfredi alla cerimonia di consegna al Sindaco di Napoli di una copia in miniatura della statua raffigurante Diego Armando Maradona, Aurelio De Laurentiis ha parlato del tema stadi e del lavoro di Spalletti. Di seguito le parole di De Laurentiis sugli stadi e sul lavoro di Spalletti con il Napoli riprese da TMW.
Napoli, De Laurentiis tuona sugli stadi e loda il lavoro di Spalletti
“Per decidere bisogna essere in pochi, massimo in due. Il sindaco mi disse che dello stadio si sarebbe interessato in prima persona e io non ho invaso il suo campo d’azione. Quando un sindaco viene eletto in questa città ha bisogno di almeno 7-8 mesi per capire che casino è questa città, è una piovra che ti risucchia nel caotico non fare di decenni. Il sindaco, che è stato anche ministro, conosce le regole del dover amministrare il paese, si è fatto assegnare da Roma una persona perfetta per il bilancio, perché questo Comune è sempre stato disastrato sul bilancio. Lui ha dovuto, in questi 7-8 mesi, immergersi e capire: lo stadio noi lo rimetteremo a posto e lo faremo diventare un bellissimo stadio, ma dobbiamo studiare tutte le problematiche collaterali che lo facciano funzionare. Viabilità, servizi e trasporti, possibilità di far vivere la struttura 7 giorni su 7 e non solo. In una città e in un quartiere come quello, bisogna trovare le opportune volontà, di chi abita in quel quartiere, per concertare le cose in modo da rispettare tutti. Io vorrei abbandonare l’idea del vecchio: io sono un visionario e tutto quello che ho predetto, pur non venendo dal calcio, si è avverato. È vero che in Inghilterra ci sono gli stadi migliori al mondo e c’è una legge che ha messo fuori causa gli hooligans, ma noi qui non possiamo mettere fuori causa la mafia, la camorra, la sacra corona unita etc. Noi abbiamo più capacità di adattamento però. Dodici anni fa con Piva, a Milano, facemmo una serie di altri progetti per il San Paolo, oggi Maradona, ma abbiamo trovato difficoltà in questa città”.
SU SPALLETTI: “L’allenatore è un dipendente di altissimo livello, non l’ho preso qui per fare bubù-settete, l’ho preso perché era il signor Spalletti, ha un contratto e ho sempre dichiarato di essere un contratto di 2 anni con opzione a mio favore per il terzo. Spalletti sta lì. Si è fatto una casa? No. È lui che deve sentire che Partenope sta sulla sua testa e sulla sua anima: se si tingerà di azzurro, non ne potrà fare a meno. Lasciamolo lavorare e ambientare: io per otto mesi non ho rilasciato interviste, anche per me c’era la necessità di conoscere l’allenatore e l’uomo. E secondo me l’allenatore è formidabile e l’uomo è serio, due cose che mi fanno dire che anche questa volta ho fatto centro”.
SULLE VISITE A CASTELVORTURNO: “Ho capito una cosa molto semplice: devo spostare la Filmauro a Napoli: almeno tre volte a settimana io devo stare a Castel Volturno per affrontare varie problematiche perché questi hanno mogli, famiglie, figli. Spalletti stesso ha due figli grandi, ma anche una bambina di 10 anni e una moglie che vivono a Milano. Non è una situazione semplice, non sono marionette ma persone con problemi, sentimenti e famiglie”.