Napoli, De Laurentiis per i 20 anni da Presidente: “Napoli ora è un punto d’arrivo”
Giorni speciali per il Napoli e per Aurelio De Laurentiis che il 6 settembre 2004 assumeva la carica di Presidente del club partenopeo. A vent’anni dall’inizio della sua presidenza, il numero uno del club campano ha voluto dedicare un pensiero speciale alla squadra e ai tifosi.
L’anniversario ufficiale ci è stato esattamente sei giorni fa, con Aurelio De Laurentiis che ha potuto festeggiare i 20 anni dal suo insediamento alla guida del Napoli. Una storia di sacrifici, di crescita continua e di grandi successi, con il club azzurro che dal 2004 ad oggi ha saputo risalire le gerarchie del calcio italiano per poi raggiungere la vetta, ottenuta nella stagione 2022/2023 con lo storico terzo Scudetto e conquistato a 33 anni di distanza dall’ultima volta.
Napoli, De Laurentiis festeggia i 20 anni di presidenza: “Il club non è più di passaggio, i migliori vogliono venire qui. Noi ultimo baluardo ad un calcio senza regole. Stadio e centro sportivo i progetti del futuro”
In occasione dell’evento odierno per presentare la partnership tra il Napoli e l’azienda Sorgesana come sponsor di retro maglia del club, De Laurentiis è intervenuto sul palco dell’incontro dove visibilmente commosso ha letto una lettera indirizzata al suo Napoli e ai suoi tifosi, ricordando i successi passati ma tracciando anche una strada per il futuro.
Le parole del Presidente De Laurentiis
“Si è sempre detto che Napoli è un club di passaggio per i calciatori, ma questo è falso. Perché oggi il Napoli non è più soltanto un club che lancia nuovi campioni, ma anche un loro punto d’arrivo. Campioni affermati vogliono venire a giocare nel Napoli, uno dei migliori allenatori del mondo ha voluto fortemente il Napoli.
In una fase dove il calcio mondiale spende meno, il Napoli investe oltre 150 milioni di euro nel mercato estivo. Però devo leggere da alcune parti cose come “De Laurentiis è impazzito, ha tirato fuori tutti questi soldi..”, ma veramente l’altro anno dove avevamo appena vinto lo Scudetto abbiamo sbagliato tutti gli acquisti.
E non è che abbiamo speso poco e anche negli altri anni non abbiamo speso poco. Io credo che 150 milioni di investimento siano la base di valutazione per un cambiamento totale. Dovevamo ripartire da zero e rifondare, e rifondare significa anche investire. Questo è stato possibile grazie ad un modello di sostenibilità e pianificazione portato avanti dal 2004 ad oggi.
In questo senso il Napoli oggi è l’ultimo baluardo che resiste ad un sistema calcio diventato finanza e oggetto dei fondi, e vendutosi ad interessi molto diversi da quelli originali. Poi bisogna dire che è un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione. Noi invece abbiamo dimostrato che un’altra strada è possibile e abbiamo dimostrato che abbiamo vinto lo Scudetto restando fedeli al nostro modello e ai nostri valori.
Noi forse siamo l’altra faccia della medaglia e così vogliamo restare. In questi anni abbiamo lavorato molto anche per creare un modello di sviluppo unico e basato su tre pilastri. Il primo è il rinascimento napoletano. Oggi Napoli a livello globale è il Place to Be. E il club fin dall’inizio ha dimostrato che a Napoli si può e si deve lavorare con successo. Da alcuni anni stiamo lavorando sempre di più per enfatizzare la bellezza della città e il suo lato più glamour. L’autoproduzione del kit tecnico è il secondo pilastro: grazie a questo progetto innovativo, il club non è più solamente una società sportiva ma anche un fashion brand, capace di attrarre marchi internazionali. Terzo pilastro, i diritti d’immagine: da 20 anni il Napoli detiene il 100% dei diritti d’immagine dei propri giocatori.
Ora dopo una prima fase durata 20 anni e dove abbiamo portato il clu ai vertici in Italia e in Europa. Adesso inizia la seconda fase, quella di spostare il focus anche su investimenti che consacrino definitivamente l’azienda Napoli e la sua definitiva crescita. Il calcio Napoli deve essere consacrato nella sua indipendenza.
In primo luogo stiamo procedendo ad una riorganizzazione aziendale che vede il Napoli strutturarsi come un club più europeo, ossia più implementato in due aree principali: il comparto sportivo e quello aziendale, entrambe con competenze specifiche. Dall’interazione con queste due aree dovranno continuare i successi del Napoli del futuro. Il secondo elemento fondamentale è rappresentato dalle infrastrutture, e come sapete al momento siamo attivi su due progetti.
Il nuovo centro sportivo del club che servirà a dare una casa unica a prima squadra e settore giovanile, così da poter lavorare sul territorio come non abbiamo potuto fare prima. Il secondo elemento è l’acquisto e la riqualificazione dello stadio Maradona. Abbiamo creato un gruppo di lavoro interno al club e dato incarico ad uno studio d’architettura per pianfiicare la riqualificazione dello stadio Maraadona e delle aree circostanti. L’obiettivo non è solo quello di poter lasciare in eredità ai napoletani una struttura moderna e funzionale, ma anche poter offrire un’esperienza unica tutti i giorni con aree commerciali, di ristorazione, interattive e molto altro. Abbiamo fiducia che il Comune ci dia il via libera per l’acquisto.
Qualora non fosse possibile, opereremo da un’altra parte. Non polemizzo, ma sto creando e cercando di assicurare questo evento del nuovo stadio su altre zone, anche perché la data del 2032 non è cosi lontana e bisogna dare questo stadio per poter partecipare agli Europei.
Il terzo elemento su cui insistere è il processo di un ulteriore internazionalizzazione del club. Il Napoli ha una base di potenziali tifosi molto alta, e noi ci siamo mossi per poterla attivare un breve termine. Stiamo per lanciare alcuni progetti chiave in connessione con la nsotra fan base globale.
Davanti a noi vedo un futuro ricco di sfide e di opportunità da cogliere. Nel breve termine avremo l’incredibile vetrina del nostro centenario, e siamo pronti a stupirvi con effetti speciali degni dei nostri migliori film. Anche se sono il Presidente del Napoli da 20 anni, per quanto mi riguarda lo spettacolo è appena cominciato. Posso promettervi che il Napoli fin quando sarà gestito da me e dalla mia famiglia non indieteggerà mai al cospetto di comportamenti ostili e predatori da parte di interessi privati.
Da parte mia c’è sempre la volontà di costruire questo anche a tutela sia dei nostri giocatori, che spesso vengono intrappolati in situazioni che ledono in primis loro stessi e soprattutto i nostri tifosi sparsi in tutto il mondo. Il nostro più grande orgoglio è stato quello di vincere rispettando le regole e le persone, continueremo sempre a competere con questi principi. 20 anni fa dissi che il mio primo obiettivo era quello di rilanciare la città di Napoli, anche attraverso il calcio. Oggi Napoli ha riconquistato un’attenzione globale, anche grazie al nostro supporto. Da Napoli deve partire il futuro di un calcio, libero, sostenibile ed innovativo“.