Napoli, De Laurentiis: “Con Spalletti dovevo tenere il punto”
Napoli De Laurentiis – Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è intervenuto in una speciale conferenza stampa in data odierna, dove il numero uno del club partenopeo ha voluto chiarire una volta per tutte la sua posizione in merito a tutte le vicende attorno al club in questa difficile annata.
Un Aurelio De Laurentiis assolutamente scatenato quello di questa mattina. Davanti alla stampa il presidente del Napoli ha parlato a 360 gradi di questa stagione, ripercorrendo anche e soprattutto quello che è stato il tumultuoso addio di Luciano Spalletti, lo sbaglio di prendere Rudi Garcia e i piano per il futuro della società partenopea.
Napoli, tutto il mondo di De Laurentiis: “Spalletti aveva firmato il diritto d’opzione per un altro anno, dovevo farlo valere e non lasciarlo andare. Ci ho messo troppo a cacciare Garcia. L’obiettivo è il nuovo stadio e il centro sportivo. Io voglio vincere sempre. Noi unici con bilancio in attivo in Italia”
“Era la fine di dicembre dopo la partita col Monza dove vi dissi che avremmo parlato. La colpa di tutto quello che sta succedendo è solo mia e vi dirò perché. Però qui siamo in una famiglia e vi devo considerare come tale. Ma dopo aver vinto uno Scudetto è brutto avere la cultura del dubbio. E questo fa male al fegato e al cervello“.
“Devo ringraziare Umberto Chiariello (giornalista vicino al Napoli ndr), che mi diverto sempre ad ascoltare. Lui dice delle cose in cui ha fatto centro. Lui è riuscito con grande lucidità a capire quello che è successo. Poi per certe cose non è sempre possibile vederle o recitarle mentre accadono, perchè uno pensa sempre che ci sia una soluzione“.
“Vi spiego perché mi sono preso tutte le colpe. Io avevo fatto bene il contratto a Spalletti. Quando io ho esercitato l’opzione di rinnovo, in molti non l’hanno capita. Molti pensano che l’opzione sia bilaterale, invece non lo è. La cosa è unilaterale“.
“E se tu la firmi quell’opzione ha un valore in fase di negoziazione. E questa opzione prevedeva un ulteriore stagione in panchina, e poi entro un termine predeterminato io avevo il diritto di esercitarla“.
“Avevo il dovere di fare una notifica scritta dove affermavo di voler esercitare l’opzione. Un fatto dovuto di pura esecuzione giuridica. Allora poi a un certo punto voi ricorderete che noi siamo andati in un ulteriore ritiro nel mese di novembre-dicembre 2022 dove andammo in Turchia“.
“Siamo tornati, dove abbiamo fatto un gennaio e un febbraio stupendo e poi a marzo siamo calati. Ricordiamoci tutti che la grande star dello scorso campionato era stato Kvaratskhelia. E lui da marzo a novembre non ha più segnato. E perdere uno così ti può creare dei problemi“.
“Io devo riconoscere a Spalletti che dopo un primo anno dove io ho ripulito la rosa di alcuni elementi che remavano contro il Napoli, lui come Benitez ha deciso al secondo anno di dormire qui. Significa non essere distratti, ma essere concentrati solo sul club. Una cosa che vedrete nel film sullo Scudetto che sto finendo di girare. Voglio che poi mi suggeriate se farlo uscire al cinema ma anche allo stadio“.
“Succede che ad un certo punto questo bell’impasto da cuocere non lievita come dovrebbe lievitare. Però avevamo tantissimo vantaggio per lo Scudetto. Io però ci rimango malissimo per l’eliminazione in Champions, dove pensavo di vincerla. C’è l’ha quasi fatta l’Inter che è arrivata a 20 punti da noi in campionato“.
“E io ci rimango male. Vincere lo Scudetto è stato importantissimo. Ma andare in Finale di Champions sarebbe stato stupendo. Anche per la qualificazione al Mondiale per club che vale 100 milioni di introiti“.
“Io poi al 24 marzo e quindi ancora lontani dalle tre sconfitte col Milan dico che Spalletti resterà con noi. Il 2 aprile perdiamo 0-4 contro il Milan in campionato. Il 12 aprile perdiamo 1-0 in Champions e poi il 18 aprile perdiamo al ritorno sempre contro di loro“.
“Poi possiamo anche parlare di sfortuna ma è andata così. Io sono un uomo libero e non me ne frega niente degli arbitri. Poi arriverà un momento in cui anche il Var, la Uefa, la Fifa e la Figc dovranno ragionare in maniera diversa“.
“La Superlega ho sempre pensato che era una cosa sbagliata, ho detto però a Florentino Perez di aver fatto partire l’elemento scatenante che poi ha fatto sviluppare il tutto. Il problema è che non si può andare avanti con queste istituzioni che ci sono ora. Tutto un mare di cose a livello politico che sono molto sbagliate“.
“Bisogna capire cosa fare con i club. Nel 1996 ci dicono che le squadre non sono club ma società per azioni che possono fatturare, poi vent’anni dopo arriva Platini col Fair Play Finanziario che dice che bisogna essere coi conti a posto per competere. La Superlega sta sviluppando un progetto che parte da 5 miliardi e può arrivare fino a 100 miliardi e può essere una rivoluzione“.
“Comunque il 21 aprile, anche per tirare su il morale di Spalletti dopo l’eliminazione in Champions contro il Milan, io ero assolutamente con lui. E non l’avrei biasimato per l’uscita dalla Champions League. E quindi gli mandai giuridicamente l’esercizio per l’opzione per un’altra stagione“.
“Poi ad un certo punto via PEC io inviai a Spalletti il documento. E mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio Spalletti ci disse di volersi prendere un periodo sabbatico e tornare a fare il contadino. Qui non siamo ad un gioco di società, non è un calcio finto è calcio vero“.
“Io lo volevo trattenere non solo giuridicamente ma anche amichevolmente. A me viene anche un dubbio che Gravina lo avesse anche già contattato per la Nazionale, ma è un mio dubbio, senza prove. Il mio errore è stato di non voler forzare il diritto di opzione per un altro anno, anche se si sarebbe andati in causa“.
“Io dovevo tenere il punto fermo con lui. Aveva detto che amava Napoli e questa città e a quel punto, sarebbe stato difficile per lui dire di voler andare via. Voleva dire che non credeva più in questo gruppo, che in estate avrebbe perso solo Kim“.
“Ora sembra che solo grazie a Kim abbiamo vinto ma non è così Ho sbagliato ad accettare la sua scelta per riconoscenza e ho sbagliato a non tenere il mio punto fermo e il mio diritto con Spalletti“.
“Spalletti ha forse immaginato che quello che aveva potuto fare e che aveva tirato fuori da questo gruppo era stato il massimo. Poi io non sono nella testa di Spalletti e non posso capire quali sono state le sue reali motivazioni“.
“Per uno che non ha mai vinto niente, vincere uno Scudetto vuol dire uscire dalla scena da grande vincitore, é anche l’unica interpretazione umana e non malevola che voglio dare. Poi se lui aveva già un accordo con la Nazionale, questi sono dubbi che ho e posso solo pensarlo“.
“Io vedo avanti al 2030. Io a un certo punto sto immaginando quello che devo fare perché nel futuro il Napoli sia veramente ed economicamente in grado di poter avere i mezzi per competere con le più forti del mondo“.
“Questo è il mio obiettivo. Molti ci hanno accusato di aver investito poco. Ma avere una seconda squadra e portarla dal fallimento alle soglie della Serie A (riferimento al Bari ndr) non è da poco secondo me“.
“Però io non mi sono mai permesso di dire qualcosa di male di Napoli. Sono sempre stato l’alfiere di questa città. Poi però quando vedo che parte della stampa mi viene contro e va contro il Napoli, non mi piace“.
“Voi dovreste accompagnare il club in questo percorso. Io ho chiuso il bilancio in attivo di 80 milioni di euro e con una riserva di 147 milioni di euro e non vanno in tasca mia. Ma a volte leggo un acredine nei miei confonti. Forse è invidia e mi dispiace molto“.
“Molti non hanno detto niente su Giuntoli, che è cresciuto con noi per otto anni nascondendomi pure che era un tifoso juventino. Con tutto il bene che gli ho voluto. Cristiano resterà sempre un amico, però ci sono certe cose che non tollero“.
“Spalletti non mi ha fregato ma diciamo ho voluto accettare la sua scelta, pur esercitando il mio diritto di opzione per l’ulteriore stagione. Quando tu firmi il contratto di opzione devi accettare la PEC. Dovevo dirgielo di persona e non con il documento? Se uno è irrequieto non è colpa mia. Io sono abituato a sopportare le cose. Il carattere di Spalletti è più a briglie sciolte e quindi ha accettato la Nazionale.”
“Su Thiago Motta stava nella lista dei nostri eventuali allenatori da Napoli per l’estate. Ma Thiago Motta già in una conversazione di parecchie ore l’anno scorso, mi disse che lui puntava ad allenare squadre estere e non in Serie A. Quando tu vai a fare la scelta di un tecnico, tu lo puoi scegliere ma poi l’allenatore deve dire sì“.
“Ho parlato tre giorni con l’avvocato di Luis Enrique. Ma poi lui ha accettato il PSG. Perché ci sono club più blasonati e lì non mi arrabbio. Io avevo fatto offerte più alte per Dragusin, ma lui ha accettato il Tottenham e aveva una proposta anche con il Bayern Monaco“.
“Non mi piacciono le accuse che io sia un tuttologo. De Laurentiis fa l’imprenditore e non il prenditore. E come tale mi interesso della mia impresa. Mi hanno insegnato a conoscere tutti i costi di ogni cosa, a partire dal mondo del cinema. E stando interessato in tutti gli aspetti dei film. E tutto questo fa parte della mia cultura d’impresa“.
“E quindi anche con il Napoli voglio stare attento alle cose. Per capire i problemi e trovare le soluzioni più corrette. I soldi nel Napoli ce li sto mettendo io, come misi quei famosi 37 milioni di euro per comprare il club“.
“Io appartengo al mondo del fare, ma poi lascio tanto spazio ai miei collaboratori. Abbiamo un grandissimo staff. Meluso è una persona di rispetto e adorabile. E voi lo avete criticato dicendo che Lindstrom ad esempio, non era adatto al nostro schema di gioco“.
“Il De Laurentiis del futuro sarà lo stesso che ha gestito il Napoli per questi 19 anni ma più esperto e saggio nel mondo del calcio. I giocatori più importanti nella storia del Napoli li ho portati e trattati io“.
“Lo stesso Spalletti l’ho portato io, convincendolo ad accettare di subentrare a Gattuso, che aveva problemi di salute. Sono andato avanti fino a giugno. Non dimenticatevi che Spalletti che al primo anno arrivò terzo, in molti volevano che andasse via alla prima stagione“.
“Serve l’umiltà di sapere ascoltare e cercare di accontentare tutti. Io penso di portare avanti secondo la mia cultura del fare, sempre. Se non ci fossi io lo stadio nuovo, il nuovo centro sportivo non si farebbero. E faccio tutto con i miei soldi personali“.
“Quello che non capisco è perché nessuno vuol seguire il modello della Premier League. Sia come visibilità fatturato e stadi. A noi non ce ne frega niente, anche a livello politico. Negli stadi può andare chiunque, anche se non avrebbero diritto per quello che fanno“.
“La legge Melandri ha rovinato il cinema e il calcio. Dal 2016 in Germania non esiste il divieto di vendere ad una sola piattaforma il campionato. Invece da noi c’è questa legge. Noi per i prossimi cinque anni abbiamo svenduto il campionato a DAZN e a Sky. Tutto questo va contro le finanze dei club. DAZN ha fatto accordi particolari, dove prende il 50% degli introiti e poi suddivide a noi solo una minima parte”.
“La Lega Calcio non è la nostra Confindustria. Molti se la prendono con me, ma io dico la verità. La Serie A a 18 squadre? Non è quello il punto. Abbiamo una parte sinistra che lotta per lo Scudetto e una parte destra che lotta per la salvezza. Dove sta la competitività del torneo? Vogliamo copiare l’NBA? Dove nessuno retrocede e tutti hanno la possibilità di rinforzarsi“.
“Io mi devo battere perché le cinque sostituzioni si possono allenare a bordo campo. Questo è un mondo rarefatto e incancrenito dove non c’è logica. Bisogna tagliare le cose con l’accetta. E allora uno diventa propositivo. Ma in questo paese se vuoi cambiare le cose ti vanno contro“.
“Io avendo tutti quei punti di vantaggio nello scorso campionato, che altro rapporto dovevo avere con Spalletti? Io non ho mai trovato questo contrasto con lui. Non è stato un problema di rapporti“.
“Non è che ci confrontavamo continuamente, ma io non entro nei meriti delle sue convenienenze. Ma uno che prima mi dice: “Presidente voglio tornare a curare le mie cose e sono stanco dopo questo impegno, mi lasci andare”. Poi però pochi mesi dopo vai ad allenare la Nazionale, non è una contraddizione in termini?“.
“Avrei preferito che mi avesse detto che voleva uscire da vincitore. Che dopo aver vinto lo Scudetto dopo 33 anni voleva lasciare. Avrei capito di più se avesse fatto così. L’unica cosa che avrei capito a livello umano. Ma comunque non avrei dovuto accettare e far valere il mio diritto. Ora il fatto della penale da far pagare è in mano agli avvocati“.
“Rudi Garcia credo sia stato il miglior allenatore della Ligue 1 nel 2011. Arriva alla Roma e fa 10 vittorie di fila e chiude per due stagioni di fila al secondo posto in classifica. Nel 2017/2018 lui allenava il Marsiglia e perse 3-0 contro l’Atletico Madrid in Europa League. Nel 2019/2020 col Lione in Champions arriva in semifinale eliminando Juventus e Manchester City“.
“Lui mi disse che non conosceva il Napoli e io lo presi per gioco. Ma poi purtroppo capiì che lui voleva fare un percorso tutto suo e non ha accettato i nuovi acquisti. Allora a quel punto se io lo avessi subito mandato a casa, voi cosa avreste detto? Se avessi chiamato subito Mazzarri come risolutore mi avreste dato del pazzo. Io invece ho cercato di dare a Garcia del tempo e delle possibilità. E a volte mi ha anche ascoltato e abbiamo fatto bene. Poi quando mi allontanavo faceva cose discutibili“.
“L’ho mandato via perché gli ho detto che stava sbagliando prima della partita contro l’Empoli. Lui m disse “Mi lasci fare” e me ne andai zitto dallo spogliatoio. Poi sono tornato all’intervallo, dove stavamo perdendo e gli dissi “Cosa vuoi fare, vuoi farti cacciare?”. E lui mi disse sì nel primo tempo di quella partita. E poi l’ho mandato via“.
“Io dopo 19 anni so quello che faccio. Io me ne sono andato nello spogliatoio con il Verona perché volevo vedere come si disputava la partita contro il Verona. Ngonge ha contribuito al gol su assist di Lindstrom. E poi ha fatto quel gran gol di Kvaratskhelia. Mazzarri ha umiltà, io gli dissi solo di poter replicare il gioco di Spalletti. Il punto è migliorare a centrocampo e in difesa per essere più forti contro gli avversari“.
“Il messaggio di questa conferenza stampa è che non avrei dovuto accettare la scelta di Spalletti. Avrei dovuto tenere il punto e dirgli che doveva rimanere qua per un altro anno come da contratto, succedeva quel che doveva succedere. Da questo è partito tutto. Vi ho poi spiegato anche come è andata con Garcia. Cosa voglio fare? Voglio vincere con il Napoli e dargli dignità“.
“Noi combattiamo in un contesto sbagliato nel calcio. Siamo l’unica squadra in Italia che ha un bilancio in attivo e giochiamo contro squadre indebitate per 1 miliardo e che neanche dovrebbero fare il campionato. E noi fatturiamo la metà di quello che fatturano la Juventus, l’Inter e il Milan. noi dobbiamo crescere e migliorare e ce la metteremo tutta. Io metto soldi miei per rendere il Maradona presentabile e fare il nuovo centro sportivo“.
“Poi se nelle Assemblee di Lega parliamo per un’ora del calcio femminile e del professionismo… Dico voi parlate per parlare e senza pensare. Molti stanno lì e nessuno fa niente. Tranne me e Lotito non c’è nessuno. Tipo Percassi, Setti, Commisso non li vedo mai. In Lega ci sono l’Empoli, l’Atalanta, il Milan e il Verona. Loro prendono le decisioni per tutti. Perché? Perché questo fa comodo ad alcuni“.
“Avete ragione che dovevo mandare via Garcia prima. Ma è sempre difficile esonerare. Con il preparatore sportivo Rongoni ci ho parlato tanto e gli ho detto di fare lo stesso lavoro di prima di Sinatti. Ma Garcia lo ha voluto mandare via per il suo nuovo staff e alla fine andò via Sinatti. Dovevo dire che era meglio tenere lui al posto di Garcia ma ho sbagliato“.
“Ci ho pensato di mandare via Garcia prima, ma molti di voi mi diceste che avrei rischiato di togliere potere allo spogliatoio. Purtroppo voi avete certe regole che non sapete contestualizzare. Oggi i giocatori sono macchine che fatturano per sè stessi e hanno tutto l’interesse di fare bene. A loro frega nulla dell’allenatore mandato via, ma di fare bene“.
“Io ho chiamato lo staff di Kvaratskhelia e ci siamo riuniti nel mio ufficio pochi mesi fa e ho fatto la mia proposta di rinnovo. Loro mi hanno detto che qua stanno bene e che ne parleremo a fine campionato“.
“Fra un anno e mezzo devo lasciare Castel Volturno. Io devo cominciare i lavori per il nuovo centro sportivo subito. Io mi devo inventare anche delle serie televisive italiane per stare in questo paese“.
“Io tra quattro mesi devo finire il progetto del centro sportivo e devo comprare 30 ettari. Sullo stadio ho detto o ci mettiamo d’accordo sul Maradona, oppure lo faccio da un’altra parte. Afragola potrebbe essere un ottimo sito. Io ora ho due situazioni da valutare. Afragola per lo stadio e il litorale di Pozzuoli per il centro. Il centro sportivo deve essere pronto tra quattro mesi“.
“Sullo stadio o mi fanno rifare il Maradona o lo stadio vado a farlo da un’altra parte. Una risposta che mi serve in 120 giorni. Ma purtroppo in Italia le leggi sono contro il calcio e nessuno del Governo ci ha mai aiutato“.
“Il monopolio che ha la FIFA sul mondo del calcio va cambiato, ma io non mi sono mai esposto sulla Superlega. Se voi prendete tutto quello che dicono la Uefa e la Figc dovreste rabbrividire. Sottostiamo a delle cose, ci lamentiamo ma nessuno fa niente“.
“Per voi è giusto che ci sia la pausa Nazionali a marzo quando ci sono ancora campionato, Coppa Italia e le coppe Europee?. Tu blocchi tutto e mi porti la Nazionale Italiana per 8 giorni in America? Per giocare due amichevoli contro Ecuador e Venezuela? Non si potevano giocare a Coverciano queste partite?“.
“Io a Florentino Perez ho detto che l’idea della Superlega è sbagliata. Bisogna pensare ad un campionato parallelo a quelli nazionali. Partiamo dal presupposto che il campionato nazionale è prioritario perchè rispetta il tifo“.
“Poi vuoi fare un campionato europeo per svecchiare il format della Champions? Va bene. Si possono avere 27 nazioni dove si stabilisce che nelle prime cinque nazionali le prime cinque partecipano e poi nelle altre 22 ci sono le prime classificate. E poi le mischi nei vari gironi da far giocare negli infrasettmanali“.
“Dovremmo essere noi che dovremmo imporre gli orari televisivi a DAZN e Sky. La partita di domenica alle 18:00 deve essere di peso e servirebbe una partita sabato alle 23:00. Non sanno fare i calendari e c’è gente che non sa fare il suo lavoro“.
“Mazzarri è venuto perché è un amico della Famiglia Napoli. Lui ha capito che sbagliò ad andare all’Inter nel 2014. Mi dispiace che siamo sempre visti di passaggio e io mi vorrei trasferire da Roma a Napoli, dove ho già comprato casa per mio figlio a Capri. Io amo Los Angeles ma è tutto un’altra cosa rispetto a qui. A Napoli come puoi sperare di vedere tutto quello che ti offre questa terra?“.
“Su Mazzarri lasciatelo lavorare in pace e sarà quello che sarà. Dal 18 febbraio avrà tutti i giocatori a disposizione e potrà fare le sue cose ed essere valutato seriamente se farà bene o male. Non mi sembra corretto cercare ora un altro allenatore. Poi ad aprile ci penseremo eventualmente“.
“Il rendimento di Zielinski come è stato ultimamente? Non è che io devo fare affidamento su uno che in estate mi dice di voler restare e poi gioca male. Io gli ho offerto tantissimi soldi ma io c’è l’ho con Boniek non con lui“.
“Che ha voluto venderlo da un’altra parte. A quel punto se lui poi non si allena e non ci mette la voglia, l’atteggiamento cambia. Se uno ha paura di infortunarsi perché ha paura di farsi male per la sua prossima squadra…. Se io poi non uso Traoré come faccio a capire se riscattarlo o no?“.
“Demme è stato un giocatore sempre disponibile e un soldato per il Napoli. Se vi ricordate lui giocava titolare con Gattuso, poi si fece male e perse il posto a favore di Lobotka“.
“Io sono la società e quindi è giusto che mi sono preso queste responsabilità. Io sono il proprietario ed è giusto ammettere gli sbagli delle mie scelte e non solo delle cose belle. Ieri ho fatto una ruinione di 9 ore sul cinema e non mi occupo solo di calcio, ma se ci sono dei problemi prendo delle decisioni“.
“Secondo me lo Scudetto in una società che non è abituata a vincerlo con continuità è un evento straordinario. Io già quando ho iniziato la stagione, dissi che dovevamo puntare all’Europa, perché sapevo che sarebbe stato difficile riconfermarsi“.
“Io dico che per me per tornare vincenti sullo Scudetto forse ci metteremo 3 anni ma io mi ci metto d’impegno. L’eventuale mancata qualificazione in Champions League non mi impedirà d investire sulla squadra. Io sono uno abituato a vincere. Ma non sono l’antipatico che vuole farlo a tutti i costi. Serve impegno, gli investimenti giusti ma anche sapere che c’è la concorrenza delle altre squadre“.
“Io ho immaginato che Spalletti dentro di se pensasse di aver dato tutto, ma è una mia idea e basta. Io ho un gruppo che vince lo Scudetto dominando. Io penso che la squadra non fosse da cambiare. Poi comunque abbiamo fatto degli investimenti che per ora non hanno fatto benissimo“.
“Ai nuovi acquisti va dato tempo per inserirsi. Kim chi lo conosceva prima che arrivasse qui? Poi è andato via e tutti si sono fasciati la testa, che sembra che non possiamo piu giocare senza di lui“.
“Le cose a Napoli sono serenissime. Io sono un imprenditore. Sono nel mondo alimentare, nel mondo del cinema, del calcio e delle automobili. Io sono sempre stato molto attento ad interpretare le cose, ed è per questo che ho avuto successo. Questo forse può essere il detonatore per alcune persone, che vedono il calcio in maniera diversa. Che poi ci siano persone che hanno rapporti con la stampa, ma poi hanno club che hanno 1 miliardo di debiti è una cosa che non accetterei mai“.
“Io vengo dal cinema, che è una fabbrica di sogni. Io provo ancora emozioni a 74 anni e vengo da quel mondo. Io interpreto il calcio come il sogno di molte persone che hanno il sogno di riscattarsi. I soldi sono miei e non di altri e quando ad un certo punto vedo che le cose non vanno bene, io intervengo“.
“Come mettere mia figlia come nuova responsabile marketing del club. In una città dove ci sono stati vari fallimenti, io ho portato il Napoli in Europa e senza mai imbrogliare. E questo non me l’ha mai detto nessuno. Io non ho scheletri negli armadi“.
“Io sto zitto rispetto a certi miei colleghi, che non possono parlare se no verrebbero fuori delle cose. Io non farò mai compromessi, così mi è stato insegnato“.
“Se io fossi il problema del Napoli, mi sarei già fatto da parte da tempo. Chi mi conosce sa che non ho un brutto carattere, questa è una convinzione vostra e ve lo dimostrerò“.
“Non sono voluto essere maleducato con Rudi Garcia e cacciarlo subito dopo una settimana o un mese. Inanzitutto per Kim ho incassato 42 milioni di euro. Che lui sarebbe andato via lo sapevamo. Giuntoli è stato un separato in casa da novembre, dove mi diceva che voleva andare alla Juventus e alla fine l’ho lasciato andare“.
“Kim è stato preso in estate e cosa facevo? A gennaio mi metto a cercare un altro difensore simile? Non è facile. Anche perché un destro può giocare a sinistra, mentre un mancino non può gicoare a destra. Non è facile cercare difensori centrali. Li stiamo cercando ma non è semplice. Ma ci stiamo lavorando“.
“Bisogna prendere uno giovane, uno bravo, uno che non occupa lo slot extramcomunitario e uno che non fa la Coppa d’Africa. Non è facile ma noi ci daremo da fare per cercare i profili giusti“.