Serie A

Napoli, Conte resiste ai big match e protegge la vetta

Ieri sera nel big match del Maradona, il Napoli ha battuto 1-0 la Roma e ha riconquistato la vetta solitaria della classifica di Serie A a quota 29 punti, rimandando a -1 il quintetto di inseguitrici composto da Atalanta, Inter, Fiorentina e Lazio. La sfida coi giallorossi ha chiuso un ciclo complicatissimo di big match ravvicinati per i partenopei, che il Napoli di Conte è riuscito a superare forse anche meglio del previsto.

Quello a cui stiamo assistendo è probabilmente uno dei campionati più equilibrati degli ultimi anni, con ben sei squadre nelle posizioni di vertice e racchiuse in un solo punto. Il Napoli capolista a 29 punti e poi un pokerissimo di rivali distanti di una sola lunghezza e agguerrite e che rispondono al nome di Atalanta, Inter, Fiorentina e Lazio tutte a quota 28.

(Photo by Alessandro Garofalo, LaPresse) Calcioinpillole.com

Napoli, Conte passa indenne il tour de force e tiene le mani sulla vetta e sullo Scudetto. 7 punti su 12 presi con cinismo e grande solidità

Non una situazione facile da gestire per chi sta tirando la corsa e che sta davanti a tutti seppur solo di un millimetro. Eppure in molti aspettavano al varco questo Napoli, che dallo scorso 29 ottobre fino alla partita di ieri contro la Roma era atteso da un incredibile tour de force di big match consecutivi che avrebbero potuto far crollare la squadra allenata da Antonio Conte. Così non è stato e anzi il Napoli pur avendo perso qualche punto di vantaggio e trovandosi attualmente con cinque avversarie sul collo, può dire di esserne uscito rafforzato in consapevolezza e fiducia dopo questo ciclo infernale.

Un bottino non indifferente di 7 punti sui 12 totali (2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta) ottenuti nelle sfide contro Milan, Atalanta, Inter e Roma. Quattro parite diverse tra loro dove però il Napoli pur anche con difficoltà è riuscito a passare indenne e comunque non perdere il primo posto, restando fedele alle proprie armi della solidità difensiva e del cinismo offensivo e alle volte anche adattandosi agli avversari.

La vittoria “Contiana” col Milan e il pesante KO contro Gasperini

Come detto il Napoli non ha fatto filotto ed è anche inciampato in maniera fragorosa, e ha confermato quei dubbi sulla proposta di gioco che vedono fin da inizio stagione i partenopei fin troppo essenziali nella loro idea di calcio. Un ciclo iniziato con la vittoria 0-2 a San Siro contro il Milan. Una partita da contestualizzare contro un Milan spento e con parecchie assenze tra infortuni e scelte tecniche, ma che i campani si sono portati via affidandosi alla giocata fisica di Lukaku (che resta lo sfogo offensivo principale del gioco napoletano) ad aprire il match e al colpo individuale di Kvaratskhelia, per poi difendersi con ordine nella ripresa.

Il KO pesante è arrivato nemmeno troppo a sorpresa contro quella che è attualmente la squadra più in forma del campionato, con un’Atalanta straripante che senza paura è andata a dominare al Maradona rifilando tre gol al Napoli in una partita perfetta. Una sconfitta brutta che ha acceso campanelli d’allarme, con una difesa perforata con facilità e il nulla offensivo una volta che agli azzurri viene tappato lo sbocco offensivo su Lukaku.

Il pari da “3 punti” con l’Inter e la vittoria sporca contro la Roma

E proprio la sconfitta del 3 novembre contro la Dea poteva aprire scenari pesanti in vista dello scontro diretto a San Siro contro l’Inter della settimana successiva, con i nerazzurri che si erano portati a -1 nel precedente turno. Conte strappa un 1-1 (vantaggio di McTominay alla prima e unica occasione e pareggiato poi da Calhanoglu) che sa di vittoria contro i Campioni d’Italia in carica, facendo per lo più una partita molto difensiva e di protezione ad inaridire i meccanismi di gioco della squadra di Inzaghi e con l’obiettivo di salvare la pelle e il primo posto.

Un ciclo chiuso ieri sera, dove il Napoli ritrova quei 3 punti che mancavano dal successo col Milan di quasi un mese prima. Non una partita bella, dove però i partenopei hanno avuto la fortuna di incontrare una Roma in pieno caos tattico e ambientale e arrivata con zero idee al Maradona. Un Napoli tutt’altro che straripante ma estremamente cinico si fa bastare la zampata di Lukaku e un maggior ordine generale rispetto agli avversari per colpire. 7 punti su 12 con due clean sheet e solo 4 gol subiti (di cui 3 in una singola partita). Il Napoli è sopravvissuto magari con qualche ferita ma ancora vivo ad un ciclo complicato, esaltandosi nei suoi pregi e scoprendo però anche limiti da risolvere. In ogni caso la squadra di Conte c’è, ha protetto la vetta e farà di tutto per tenersela.

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Published by
Riccardo Tanco