Napoli, Conte in arrivo: come sarà la nuova formazione dei partenopei
Ieri sera il Napoli ha dato il colpo decisivo per l’arrivo di Antonio Conte come nuovo allenatore della squadra. La società azzurra ha trovato l’accordo totale con il tecnico, che lunedì dovrebbe essere ufficializzato nel ruolo. E ora può davvero partire la rivoluzione in casa partenopea.
Mancano solo le firme sui contratti e l’ufficialità e poi Antonio Conte sarà il nuovo allenatore del Napoli. La lunga trattativa portata avanti dal presidente Aurelio De Laurentiis ha portato i risultati sperati, con il numero uno del club campano che è riuscito a convincere il tecnico italiano ad accettare la panchina dei partenopei, con l’obiettivo di rialzare la squadra dopo una stagione disastrosa dal punto di vista sportivo e ambientale.
Napoli, ecco Conte: gioco, uomini e modulo. Come potrà essere la nuova squadra
Conte firmerà un contratto che lo legherà al Napoli fino al giugno 2027 e con l’arrivo dell’ex tecnico di Juventus, Chelsea ed Inter, la società ex Campione d’Italia può finalmente far partire la tanto agognata rivoluzione tecnica. Il neo allenatore arriva in una condizione difficile e in una squadra demoralizzata da un’annata pessima, ma anche nei presupposti migliori per ripartire e riportare ordine in un Napoli che è passato nel giro di una stagione dall’estasi dello Scudetto all’anonimato del decimo posto.
L’allenatore salentino era il profilo che serviva adesso e a questo Napoli, che aveva bisogno di un tecnico maniacale nel suo approccio al lavoro, metodico e perfezionista dal punto di vista tattico, tutte cose mancate in questa stagione che ha visto avvicendarsi sulla panchina dei partenopei tre tecnici diversi (Rudi Garcia, Walter Mazzarri e Francesco Calzona). Ma come sarà il nuovo Napoli targato Antonio Conte?
Napoli, parte la rivoluzione del nuovo tecnico
Va detto subito che il binomio è davvero molto interessante per capire quale potrà essere l’impatto dell’ex Tottenham in una piazza complicata come Napoli. Negli anni Antonio Conte si è costruito la fama di vincitore seriale di Scudetti e di autentico fattore nel campionato italiano, e la speranza degli azzurri e che l’effetto possa essere immediato. Sara così? Difficile dirlo ora perché come detto il Napoli dovrà ripartire dopo un’annata buia e dove ha perso il gap con alcune delle rivali in campionato, Inter e Milan su tutte. L’interesse di appassionati e addetti ai lavori poi è soprattutto rivolto a come Conte disegnerà il suo Napoli, che ovviamente dovrà vestirsi con l’identità tattica del 3-5-2, il modulo cardine e preferito dell’allenatore e con cui ha costruito i maggiori successi in carriera. Ad analizzare la rosa attuale del Napoli non troppi giocatori sono adatti a tale modulo, e sul mercato andrà fatto davvero un lavoro preciso e quasi infallibile per accontentare le richieste di Conte.
La difesa
A partire da un reparto difensivo totalmente da ricostruire e che nei singoli vede giocatori poco inclini ad una linea a 3 e che è composta da Rrahmani, Ostigard, Juan Jesus e Natan. Per caratteristiche solo il centrale kosovaro potrebbe ritrovare nuova vita come libero nel pacchetto arretrato, mentre gli altri tre è complicato immaginarli come braccetti difensivi. Serve un investimento sia numerico (solo quattro difensori per sei posti…) ma anche tecnico, e il forte interesse per Alessandro Buongiorno del Torino non è casuale.
Capitolo terzini, che potrebbero essere rilanciati come quinti a tutta fascia. Sulla destra Pasquale Mazzocchi potrebbe tornare utile, ritrovando il ruolo che lo aveva consacrato alla Salernitana, mentre a sinistra è molto probabile che il Napoli vada di nuovo acquisto perché nè Mario Rui che Olivera sembrano poter ricoprire con qualità quel ruolo. In ultimo Giovanni Di Lorenzo: il Capitano del Napoli è in contrasto con il club a cui ha chiesto di andare via, ma è un profilo che piace a Conte che potrebbe utilizzarlo come quinto di destra o come braccetto arretrato.
Il centrocampo
Questioni più aperte a centrocampo e dove andrà capito quale modulo vorrà utilizzare Conte. Se un più classico 3-5-2 o le versioni viste in terra inglese con il 3-4-3 della sua esperienza al Chelsea o il 3-4-2-1 visto al Tottenham. Una scelta non di poco conto che andrebbe ad influire anche sull’attacco, e anche sul modo di giocare del Napoli. Con Conte che negli anni ha sì mantenuto un approccio meccanizzato e schematico del suo calcio, ma anche meno integralista e con buoni tentativi di dominio della partita tramite un maggior palleggio.
In mediana l’unico inamovibile sembra essere Stanislav Lobotka. Il mediano slovacco classe 1994 dovrebbe essere il cervello del centrocampo di Conte, seguendo le orme tattiche del Pirlo della Juventus e di Brozovic all’Inter. Poi attorno a lui, il Napoli dovrà costuire un reparto degno colmando anche addii pesanti come quello di Zielinski e ovvie uscite come Demme e Dendoncker, che non faranno parte del progetto. Zambo-Anguissa non viene da una stagione esaltante, ma le sue doti fisiche e il suo atletismo sono caratteristiche che potrebbero far gola a Conte e farlo tendere a confermarlo. Da valutare il futuro di Jens Cajuste, lo svedese potrebbe essere sacrificato per fare cassa su profili più funzionali.
L’attacco
Infine la questione dell’attacco, che come detto potrebbe assumere connotazioni diverse. Sicuramente il Napoli di Conte cercherà di ritrovare solidità difensiva, spinta perpetua sugli esterni e meccanisimi perfetti a centrocampo, ma poi serviranno idee e qualità nel reparto offensivo. Dove tutto è in bilico e appeso soprattutto al futuro di Victor Osimhen, con l’attaccante nigeriano che potrebbe essere la super cessione estiva atta a finanziare tutto il mercato estivo. A meno che il neo allenatore non blocchi la cessione dell’attaccante e costruisca attorno a lui il suo Napoli, abbandonando quella che sembra essere la pista che porta Conte a volere il suo pupillo Lukaku in azzurro.
L’attacco del Napoli è piuttosto variegato e ampio, ma quasi nessuno sembra adatto ad un modulo a due punte. Lindstrom e Traoré sono due trequartisti o mezzali offensive, e semmai possono trovare spazio nella variante del 3-4-2-1. Stesso discorso per Matteo Politano e Ngonge: ali destre d’attacco adattabili al massimo a mezze punte. Sicuramente Giacomo Raspadori o Giovanni Simeone potrebbero ricoprire il ruolo di partner di Osimhen, ma anche loro sarebbero ideali nel sistema più offensivo e più arretrati. E Kvaratskhelia? Il georgiano è un’ala sinistra pura e che non ama giocare al centro, e con Conte sembra avere un futuro solo in un eventuale 3-4-3, dove però il Napoli dovrà riempire lo slot a destra con un nome di qualità che potrebbe essere Federico Chiesa, sogno di mercato del club. Alla fine c’è tantissimo hype per Conte al Napoli, ma come visto ci sono anche tantissimi dubbi su una rosa che andrà profondamente cambiata per assumere i connotati ideali della sua nuova guida tecnica.
Napoli, e i moduli di Conte con la rosa attuale
3-5-2: Meret, Ostigard, Rrahmani, Juan Jesus, Di Lorenzo, Zambo-Anguissa-Lobotka, Cajuste, Mazzocchi, Simeone, Osimhen
3-4-2-1: Meret, Ostigard, Rrahmani, Juan Jesus, Di Lorenzo, Zambo-Anguissa, Lobotka, Mazzocchi, Lindstrom, Raspadori, Osimhen
3-4-3-: Meret, Ostigard, Rrahmani, Juan Jesus, Di Lorenzo, Zambo-Anguissa, Lobotka, Mazzocchi, Kvaratskhelia, Osimhen, Politano