Napoli, Conte e la forza della semplicità
Il 2-0 inflitto al Monza nel match di campionato giocato domenica, ha regalato al Napoli di Conte la vetta solitiaria della classifica. Dopo sei giornate i partenopei sono primi a quota 13 punti, frutto di 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta.
É un Napoli che ora sta davvero carburando e sta prendendo ritmo. C’e molta attesa su questa stagione della squadra campana, che dopo la disastrosa annata scorsa ha scelto di ripartire affidandosi totalmente alla guida di Antonio Conte e ad un mercato fatto di forti investimenti seppur condizionata dalla situazione Osimhen, la cui mancata vendita ha impedito al Napoli ulteriori colpi.
Napoli, Conte la “fa semplice”. Il tecnico non inventa nulla, ma sfrutta i punti di forza dei suoi uomini
La scioccante sconfitta per 3-0 contro il Verona nella prima giornata di campionato aveva già aperto a dubbi, forti critiche e anche a possibili scenari nefasti. Da lì in poi èerò il Napoli è cresciuto e si è rialzato. Quattro vittorie e un pareggio nelle successive cinque giornate, battendo Bologna, Parma, Cagliari, Monza e facendo 0-0 allo Stadium contro la Juventus.
E domenica sera contro il Monza il Napoli si è preso la vetta della classifica (a +1 sulla Juve seconda e +2 su Milan e Inter), rispondendo anche all’opaca prestazione contro i bianconeri a Torino, dove la noia e il poco coraggio avevano preso il sopravvento. Come contro la Juventus, Conte è andato a confermare il 4-3-3 al posto del 3-4-2-1 delle primissime giornate. Un cambio tattico atto soprattutto a favorire l’inserimento nella formazione titolare del centrocampista Scott McTominay, uno dei più importanti colpi del mercato estivo.
Pressing, recupero palla e la centralità di Lukaku. I cardini del Napoli di Conte che guida la Serie A
Il Napoli è una squadra quadrata e compatta in fase di non possesso, e molto dell’equilibrio in mezzo al campo della squadra di Conte sta arrivando soprattutto dal super inizio stagione di un giocatore come Frank Zambo Anguissa, tornato recupera palloni e ripulitore mettendoci fisico e acume tattico.
La squadra partenopea non ha una grande manovra e non ha grande idee in fase di palleggio, e pare che Conte poco interessi esprimere un calcio bello. La forza attuale del Napoli e del suo allenatore è aver colto con semplicità ed efficacia come cogliere i punti o forza a disposizione. Quasi l’intera azione offensiva del Napoli passa dai movimenti e dalla protezione palla di Romelu Lukaku. L’appoggio e lo scarico sull’attaccante belga sono la prima e quasi unica soluzione di attacco del Napoli, con Big Rom che poi tramite i suoi movimenti attiva gli inserimenti delle ali o dei centrocampisti.
Il Napoli inizia a girare davvero
Certo la variabile di McTominay che in fase d’attacco si alza quasi come seconda punta sulla stessa linea di Lukaku è interessante e da esplorare, ma Conte pare aver impostato il suo Napoli come una squadra estremamente cattiva nella pressione offensiva (dove molto fa il grande lavoro del duo di mediana Anguissa e Lobotka) e ad una riaggressione immediata nel recupero palla, che può arrivare sia da un super pressing che da errori avversari e che può poi portare a ripartenze veloci a sfruttare la rapidità di Politano e Kvaratskhelia.
Da queste due semplici dinamiche di gioco sono nati i gol al Monza. Da una ricerca sulla sponda per Lukaku (nello specifico anche fortunata data la carambola con un avversario) e da un recupero palla repentino ad arrivare poi in area e quindi a rete. Questi i meccanismi del Napoli attualmente primo, forse non spumeggiante ma davvero molto efficace e concreto e che concede poco agli avversari (4 clean sheet su 6 partite) proprio non dandoli modo di lavorare la palla e di pensare ad una risposta in campo. Il Napoli c’è e Conte sta capendo come farlo funzionare al meglio, e le rivali sono assolutamente avvisate.