Napoli, con Conte va così. Un grave errore, è fuori rosa | Roba da non crederci
La fine del mercato e un nuovo inizio con la gestione di chi finisce fuori rosa. Roba da non crederci, ma con Conte va così.
Sul suono della sirena è arrivato l’ultimo colpo di un Napoli che ha raggiunto quasi la clamorosa cifra di 150 milioni di euro di spesa in acquisti. Gilmour ha spinto così tanto per la cessione, che il Brighton ha dovuto accettare la situazione.
Eppure s’era tutto complicato dopo l’infortunio di O’Riley, proprio l’oggetto del desiderio dell’Atalanta, che alla fine il Celtic ha venduto al Brighton. Neanche il tempo di scendere in campo che il nazionale danese s’è dovuto fermare.
Un infortunio grave alla caviglia in Carabao Cup, con annesso intervento chirurgico. I Seagulls hanno bloccato subito la trattativa Gilmour. Ma il nazionale scozzese oramai aveva deciso di provare l’esperienza italiana con Conte.
Ha spinto talmente tanto che alla fine, proprio nelle ore di mercato è arrivato l’accordo e soprattutto il deposito del contratto in lega. Operazione chiusa per una cifra vicina ai 20 milioni, poco meno, bonus compresi.
I conti non tornano
Con Gilmour De Laurentiis ha chiuso una campagna acquista da poco meno di centocinquanta milioni di euro, che più o meno era l’offerta per il nigeriano della passata stagione. Un’offerta rifiutata dal presidente del Napoli. A conti fatti il peggior affare della sua esperienza da numero uno del club azzurro.
Nulla di fatto nell’ultimo giorno del mercato italiano. Emissari del Chelsea e arabi erano entrambi a Napoli ma sono tornati a mani vuote: i Blues avevano l’accordo con il Napoli ma a causa di un ingaggio nettamente inferiore rispetto a quanto percepisce il nigeriano ora (poco più di 10 milioni di euro all’anno) non se n’è fatto nulla. Gli arabi avevano l’accordo con Osi ma non sono riusciti a soddisfare il Napoli. E ora?
Futuro prossimo
Il Chelsea è uscito dalla corsa perché è terminata la sessione di mercato anche in Premier. Una Premier meno spendacciona e con regole più ferree. Non ci resta che l’Arabia Saudita. In teoria l’Al-Ahli potrebbe anche rilanciare.
Lei o qualsiasi club arabo, l’importante è che tutto si faccia entro il 2 settembre, la deadline oltre la quale non si possono fare trasferimenti nella Saudi Pro League. Viceversa Osimhen resta al Napoli. Conoscendo Conte non ci sono margini per un suo reintegro, al netto di voleri presidenziali, anche perché, come sostiene Sky i rapporti tra il nigeriano e l’allenatore degli azzurri sono ai minimi termini. Il paradosso di un affare economico disastroso è che l’eroe dello scudetto del Napoli a oggi è fuori rosa.