Caso Osimhen: “Non ha portato la variante Covid in Italia”

osimhen napoli

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Nelle ultime ore si è diffusa la voce secondo cui sarebbe stato Victor Osimhen a portare in Italia la variante africana di Covid-19. L’attaccante del Napoli aveva contratto il virus a una festa organizzata in Nigeria durante il periodo natalizio. La polemica intorno all’ex Lille si è conclusa con una secca smentita da parte sia del club partenopeo sia dell’Università Federico II di Napoli.

Caso Osimhen: la posizione del Napoli

Come fa sapere l’Ansa, “Il Napoli non conferma né smentisce la notizia che sta circolando in città secondo cui Victor Osimhen sarebbe il professionista sul cui tampone è stata trovata la variante del Covid-19 scoperta ieri all’Istituto Pascale di Napoli. Il club azzurro afferma infatti che non è affatto consapevole degli approfondimenti di ricerca che vengono effettuati sui tampini dei suoi tesserati: il club si è occupato del caso del Covid di Osimhen semplicemente sottoponendolo al tampone al suo rientro in Italia e mettendolo in isolamento a casa appena scoperta la sua positività al virus, in linea con le normative previste.

Il Napoli ricorda che ha effettuato subito tamponi a tutta la squadra, ripetuti molte volte nei giorni seguenti, verificando che non ci fossero altri contagi. Inoltre il calciatore non aveva incontrato i compagni al ritorno in Italia prima di scoprire di essere positivo. Il Napoli precisa che è in attesa di notizie ufficiali da fonti sanitarie sul fatto che Osimhen possa aver avuto la variante. Intanto l’attaccante nigeriano sta ormai bene, è negativo da tempo ed è tranquillamente aggregato alla squadra con cui tra poco partirà per la Spagna per l’andata di Europa League”.

La nota ufficiale dell’Università Federico II

“L’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II smentisce categoricamente la notizia che sia il calciatore del Napoli Victor Osimhen il professionista proveniente dall’Africa che avrebbe consentito di isolare la variante Covid B.1.525. Inoltre, non si tratta di nessun altro calciatore della SSC Calcio Napoli. Si sottolinea che tutti i dati sanitari sono sempre rigorosamente trattati nel pieno rispetto della tutela della privacy. L’Azienda ospedaliera Federico II stigmatizza il comportamento di chi diffonde notizie prive di alcun fondamento lesive della professionalità dell’Azienda”.