Napoli Campione d’Italia 22/23: le PAGELLE degli Azzurri

pagelle napoli campione d'italia

(Photo by Tiziana FABI / AFP) (Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Dopo 33 anni Napoli può di nuovo gioire: i partenopei sono ufficialmente sul tetto d’Italia. Lo Scudetto 2022/23 va agli Azzurri, che hanno vinto matematicamente il campionato di Serie A con cinque giornate d’anticipo. Una stagione praticamente perfetta per gli uomini di Spalletti, che è culminata con la vittoria più attesa. Riviviamo assieme il percorso del Napoli Campione d’Italia analizzando le pagelle dei protagonisti.

Napoli Campione d’Italia: le PAGELLE

PORTIERI

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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Meret: 8

  • Dopo anni di critiche incessanti, Alex Meret si è finalmente ripreso “tutto quello che era suo”. Una stagione da protagonista, da leader e da saracinesca. Il Napoli ha la miglior difesa del campionato, ed è anche grazie alle sue parate. Finalmente l’ex Udinese può essere considerato uno dei migliori portieri in Italia, senza se e senza ma. Riscatto.

Gollini: 6

  • Dopo l’esperienza poco felice a Firenze arriva a Napoli per ritrovare il sorriso…e con esso ci ha trovato anche uno Scudetto. Non ha sbagliato la volta che è stato chiamato in causa e non ha fatto sentire la mancanza di Sirigu. Pronto.

Marfella: S.V.

DIFENSORI

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(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Kim Min-Jae: 8,5

  • E chi l’avrebbe mai detto che un “Kim qualsiasi” avrebbe non solo non fatto rimpiangere l’addio di Koulibaly, ma avrebbe anche fatto meglio? Il sudcoreano si è superato alla sua prima stagione in Serie A. Titolare sin da subito col Napoli, non ha mai avuto bisogno di adattamento. Strapotere fisico e piedi educati, Kim ha diretto la difesa con aggressività ed eleganza. Scoperta.

Rrahmani: 7

  • Arrivato dal Verona nel 2020 con qualche dubbio sulle sue qualità, Rrahmani dopo tre anni ha spento le critiche sul suo conto ed ha dimostrato di poter giocare titolare in una squadra come il Napoli. Il kosovaro è stato il perfetto compagno di reparto di Kim lungo tutto il corso della stagione. Affermato.

Östigard: S.V

Juan Jesus: 7

  • Esperienza, professionalità e conoscenza approfondita della Serie A: tutto questo ha offerto Juan Jesus al Napoli nel percorso che l’ha portato ad essere Campione d’Italia. Non ha svolto un ruolo da protagonista nella formazione di Spalletti, ma quando è stato chiamato in causa difficilmente ha sbagliato qualcosa. A 32 anni, dopo tanta gavetta, ha finalmente raccolto i frutti del suo arduo lavoro. Esperto.

Mathìas Olivera: 7

  • Arrivato al Napoli per far rifiatare Mario Rui, dopo una prima parte di campionato da subentrante, Olivera ha pian piano trovato sempre di più lo spazio che meritava. La sua fisicità e le sue incursioni hanno permesso a Spalletti di intercambiare i due terzini sinistri, alternando di conseguenza due stili di gioco differenti sulla fascia. La ciliegina sulla torta? Il gol al Maradona contro la Salernitana. Cresciuto.

Mario Rui: 8

  • Se i tifosi partenopei lo chiamano “il maestro”, un motivo ci sarà. A 32 anni suonati il portoghese ha trovato la sua miglior condizione, rivelandosi un uomo fondamentale sulla fascia sinistra per Spalletti. Piedi educati, buona impostazione e sempre ordinato nel gestire il pallone. Mario Rui ha dimostrato al mondo che, a volte, l’età conta il giusto. Trascinatore.

Di Lorenzo: 8,5

  • Dopo l’Europeo vinto con l’Italia da protagonista, Di Lorenzo si prende anche il tetto d’Italia con il suo Napoli. Sempre titolare, una sola partita saltata con la maglia Azzurra in questa stagione. La rosa partenopea, sulla carta, può non sembrare piena di campioni, ma il classe ’93 è sicuramente un’eccezione. Capitano.

Bereszynski: S.V

CENTROCAMPISTI

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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Lobotka: 9

  • Maestro del centrocampo, metronomo perfetto, equilibratore instancabile: potrebbero essere mille gli aggettivi per descrivere la stagione superlativa di Lobotka, ma che comunque non basterebbero per far capire a pieno l’importanza di questo giocatore nella formazione partenopea. Lo Scudetto del Napoli è passato anche dai suoi piedi pregiati e dalla sua qualità. Professore.

Demme: S.V

Zielinski: 8

  • Dopo anni di incostanza e incertezza sul suo ruolo, Zielinski ha trovato finalmente la quadra per essere devastante in campo. La chiave potrebbe essere stata proprio l’avvento di Spalletti in panchina, che gli ha ritagliato uno spazio su misura a centrocampo. Fondamentale con i suoi strappi e prezioso con i suoi numerosissimi contributi al gol (7 assist e 3 gol non sono un caso). Sbocciato.

Anguissa: 8,5

  • Dopo la scorsa stagione a dir poco devastante, difficilmente si poteva pensare che il camerunese avrebbe potuto fare ancora meglio, e invece così è stato. Anguissa è sicuramente uno degli uomini simbolo dello Scudetto partenopeo. Il riscatto è stata sicuramente la decisione più giusta che il club Azzurro potesse prendere. Le sue lunghe leve, abbinate alla grande fisicità e al suo grande dribbling, sono state fondamentali per il Napoli. Piovra.

Elmas: 8

  • Dalle lamentele sulla troppa panchina ai sei gol stagionali è un attimo: Elmas può confermare. Il ruolo del macedone da tuttofare spacca partite gli ha calzato alla perfezione…un’altra scommessa vinta da Spalletti. Le volte che è stato chiamato in causa non ha mai deluso; i suoi inserimenti e il suo fiuto del gol hanno aiutato sicuramente il Napoli a raggiungere un traguardo storico. Jolly.

Ndombélé: 6,5

  • Ruolo da attore non protagonista per Ndombele nel Napoli, il quale, però, non ha sfigurato. Il francese ha messo anche il suo zampino nello Scudetto del Napoli, segnando il quarto gol nella vittoria contro il Torino. Applicato.

Gaetano: 6

Solo cinque partite giocate, tutte da subentrante per il ragazzo originario di Cimitile, da sempre tifoso del Napoli. La sua giovane età gli permette di avere un futuro roseo davanti. I tifosi partenopei non si possono scordare di certo il suo assist decisivo per il gol di Raspadori al 93′ contro lo Spezia. Cuore Azzurro.

Zedadka: S.V

ATTACCANTI

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(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Lozano: 7,5

  • L’alternanza con Politano non gli è mai pesata, anzi, lo ha stimolato a fare sempre meglio, ed i risultati si sono visti. Il messicano ha siglato tre gol nella stagione azzurra, regalando spesso prestazioni positive e di grande sostanza sulla fascia destra, sua di competenza. Sicuramente meglio nella prima parte di stagione, ma sempre fondamentale nelle rotazioni di Spalletti anche nel post Mondiale. Spumeggiante.

Politano: 7,5

  • Come per Lozano, alternanza fissa per l’esterno italiano lungo tutto il corso della stagione. I suoi guizzi e la sua qualità sull’out di destra hanno dato spesso e volentieri la giusta linfa ai partenopei per il raggiungimento del Tricolore, nonostante qualche prestazione altalenante. L’infortunio rimediato poco prima della festa Scudetto gli ha impedito di essere in campo nelle ultime uscite, ma il suo contributo lo ha dato eccome. Folletto.

Raspadori: 7,5

  • Per molti tifosi del Napoli sarà ricordato come “l’uomo del gol contro la Juventus”, ma la stagione di Jack Raspadori è molto di più. La crescita dell’ex Sassuolo con la maglia Azzurra è stata poco visibile, ma molto importante. Qualche infortunio lo ha fermato lungo il corso della stagione, ma le prestazioni, quando è stato chiamato in causa, sono state sempre ordinate e di qualità. Campioncino.

Simeone: 7,5

  • Anche il Cholito, così come Rrahmani è arrivato dal Verona per svolgere un ruolo da controfigura al Napoli, ma lo ha fatto egregiamente bene. Le volte che è stato chiamato a sostituire Osimhen non lo ha fatto di certo rimpiangere, e i tre gol siglati in Serie A ne sono la dimostrazione. Chissà cosa penserà il papà vedendolo sul tetto d’Italia. Sognatore.

Zerbin: 6

  • Percorso simile a quello di Gaetano per Zerbin in questa stagione trionfale del Napoli. Solo sette partite giocate, tutte da subentrante, ma il 24enne si è sempre fatto trovare pronto, sfruttando al meglio le poche occasioni che gli sono state concesse. Nelle ultime partite potrebbe avere sicuramente più minutaggio. Comparsa.

Kvaratskhelia: 9,5

  • “Ragazzi, ho trovato un fenomeno”, questo diceva Cristiano Giuntoli nell’ottobre del 2021. Scommessa vinta. Il Napoli ha scoperto una vera e propria gemma preziosa, dal valore quasi inestimabile. Si è presentato all’Italia con dribbling ubriacanti e fiammate di rara qualità, ed ha concluso il campionato mantenendo gli stessi standard. Sempre titolare, sempre imprescindibile e quasi sempre decisivo. “Kvicha Kvaratskhelia, il georgiano col numero 77 sulle spalle”, sembra il titolo di un cortometraggio che potrebbe essere pubblicato in un futuro, quando si rivivrà lo storico Scudetto del Napoli della stagione 22/23. Una cosa è certa, Kvara, nella storia del Napoli ci sarà per sempre. Craque.

Osimhen: 9,5

  • Tre anni a Napoli in continua crescita. Finalmente è arrivata la tanto attesa consacrazione per Victor Osimhen. Una stagione da trascinatore, da goleador e da uomo simbolo dei partenopei. La città è tappezzata con la sua faccia da mesi, i tifosi lo amano per le sue qualità calcistiche e umane. Oltre 20 gol stagionali in Serie A, una media di quasi una rete a partita: il nigeriano, assieme a Kvaratskhelia, entrerà di diritto nelle pagine dei libri della storia del calcio italiano. Icona.

ALLENATORE

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(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Spalletti: 9,5

“È stata la mano di Spalletti”. Ora si può davvero dire. Il tecnico toscano ha rivitalizzato una squadra che non partiva come favorita in Serie A, ed ha regalato ad un’ambiente non semplice da gestire, come quello partenopeo, un vero e proprio sogno. La sua squadra gioca bene, punto. Luciano Spalletti è stato il direttore impeccabile di un’orchestra formidabile, il meccanico che ha oliato alla perfezione tutti gli ingranaggi di una squadra con alcuni limiti e il capitano di un equipaggio con un solo obiettivo in testa: il Tricolore. Missione compiuta. Maestro.