Napoli ATTACK, il Genoa crolla
Prima il Covid, di Perin e Schone, poi la pioggia torrenziale che si è abbattuta alle pendici del Vesuvio, avevano messo in dubbio la disputa di Napoli-Genoa che alla fine si gioca e bene, almeno per quanto riguarda la squadra azzurra.
Gattuso opta per il 4-2-3-1 consigliato dal patron De Laurentiis, schierando una squadra super offensiva: Zielinski e Fabian Ruiz a centrocampo ed il trio Lozano-Insigne -Mertens dietro il nigeriano Osimhen, all’esordio dal primo minuto.
Il Genoa di Maran conferma il 3-5-2 della partita contro il Crotone, ma schiera in attacco Pjaca dal primo minuto insieme a Destro e fa esordire il neo acquisto Pellegrini a sinistra.
Il Napoli parte forte e al decimo minuto la coppia Mertens-Lozano si trasforma nel tandem Insigne-Callejon, facendo propria quella che per anni è stata l’azione vincente del duo italo-spagnolo: cross di Insigne a giro sul secondo palo e inserimento vincente di Callejon… ops… cross di Mertens a giro sul secondo palo e inserimento vincente di Lozano. Marchetti prova a tenere la palla fuori dalla porta, ma senza successo: Napoli in vantaggio. Gli azzurri continuano a fare la partita, ma il Genoa c’è, eccome se c’è. Al quarto d’ora, dopo una bella percussione centrale di Pjaca, Lerager si ritrova sul piede sinistro il gol del pareggio, ma all’altezza del dischetto del calcio di rigore, il danese, tutto solo, ciabatta il pallone e rende inoffensiva la sua conclusione. Gli azzurri reagiscono allo spavento e dopo pochi minuti la coppia Osimhen-Mertens confeziona per Lozano l’assist per il raddoppio e per la doppietta personale: il messicano, da posizione favorevole ed a tu per tu con Marchetti, colpisce male di piatto e la palla finisce sul fondo. Al 20’ problemi muscolari per Insigne. Il napoletano si accascia al suolo ed è costretto ad uscire. Al suo posto Elmas. I pericoli per il Genoa arrivano soprattutto da Osimhen: il nigeriano é pericoloso sia palla a terra che di testa, sia in velocità che spalle alla porta. L’ex Lille ci prova con un paio di tiri dalla distanza potenti, ma fuori misura, con un colpo di testa di poco alto e con un tre tentativi di deviazioni volanti in area neutralizzati dalla difesa ligure. Ed il Genoa? Resiste e, comunque, gioca. I rossoblu danno l’impressione di essere sempre in partita e di poter far male agli azzurri quando si affacciano dalle parti di Meret, pur senza creare occasioni pericolose, a parte quella iniziale di Lerager.
Nell’intervallo problemi fisici anche per Manolas. Il greco viene sostituito da Maksimovic. Pronti via ed il Napoli raddoppia: splendida accelerazione di Zielinski che parte da centrocampo e scarica sulla destra per Elmas, passaggio di prima al centro per Osimhen e colpo di tacco per lo stesso Zielinski che ferma la palla in mezzo all’area e spiazza Marchetti. Il Genoa non sembra essere sceso in campo nella ripresa e nel giro di dieci minuti crolla: Elmas e Lozano impensieriscono Marchetti da fuori area, Di Lorenzo sfiora il palo con un colpo di testa ravvicinato e poi Mertens trova il gol del 3-0. Lerager sbaglia un passaggio in fase di impostazione, Zielinski serve Mertens ed il belga, dal limite dell’area spiazza Marchetti. Ancora dieci minuti ed un altro errore in fase di impostazione, stavolta dell’ex azzurro Pandev, entrato poco prima, regala al Napoli il gol del 4-0: Mertens serve Lozano per la prima doppietta italiana del messicano. Da lì in poi il Genoa sparisce completamente dal campo e nel giro di 7’ Elmas e Politano mettono le firme sul quinto e sesto gol partenopeo. Il Napoli chiude il set: 6-0.
Entrambe le squadre cercavano il 6, cioè il punteggio pieno in classifica dopo due gare, il Napoli l’ha trovato eccome.
Splendida partenza per la squadra di Gattuso che dopo due partite si trova a punteggio pieno e con 8 gol fatti e zero subiti. Tutto alla vigilia della trasferta piemontese contro la Juventus.
Il Genoa di Maran, dopo una vittoria incoraggiante contro il Crotone, mostra un crollo preoccupante nel secondo tempo della sfida al San Paolo.
Se il Napoli spera di aver trovato la sua dimensione “Gattusiana”, il Genoa si interroga sulla sua vera identità.