Napoli, addio Champions? Al Maradona passa l’Atalanta di Gasperini

Isak Hien su Osimhen. È questa l’idea di Gasperini per bloccare le avanzate offensive del Napoli. E non solo. Non entusiasmare il talento del centravanti nigeriano. «L’appetito vien mangiando» e guai a solleticare quello dell’ex Lille. Hien è un osso duro e Osimhen la vede poco. Anticiparlo non se ne parla. Nel lungo e nel corto: il centrale svedese è uno dei profili più intriganti del nostro campionato. Concentrato e lucido, il difensore dell’Atalanta risulta perfetto. Osimhen non la vede mai. Più che mosse in attacco – ne parleremo tra poco – l’allenatore di Grugliasco vuole limitare a tutti i costi la forza del centravanti del Napoli. Il risultato è 10 e lode. Esame passato per Hien e l’intero reparto difensivo.

In assenza di Khvicha Kvaratskhelia, il Napoli fa tremenda fatica a creare sulla fascia più proficua della rosa di Calzona. Raspadori, che non ama particolarmente giocare sulla sinistra, viene dentro al campo per creare densità nello spazio tra difesa e centrocampo. Non ci mai e la sfera è solo un ricordo. La fisicità di Anguissa è un fattore. È da quel lato che gli azzurri creano maggiori problemi alla retroguardia bergamasca. Politano e Di Lorenzo provano a creare superiorità numerica, ma sono le sovrapposizioni interne del centrocampista camerunense a dare fastidio all’Atalanta.

Miranchuk e Scamacca: l’Atalanta supera il Napoli. L’analisi

Prima Miranchuk, poi Scamacca: al 45′ la squadra di Gasperini si trova sul punteggio di 0-2. Tornando alle reti. È qui che bisogna soffermarsi. I due trequartisti dietro la punta spingono l’Atalanta a lavorare sugli «half spaces». Prendere le misure? Non se ne parla. Il Napoli fa fatica, ma Pasalic&Co. vanno a nozze. Alla posizione dei trequartisti va aggiunta l’ampiezza degli esterni. Un martello pneumatico. E quando Kolasinac si prende la licenza di offendere dal lato di Di Lorenzo, gli azzurri capiscono che l’Atalanta potrebbe metterli in difficoltà in più e più modi.

Dall’altro lato è Hateboer ad aver la meglio su Mario Rui. La fisicità dell’olandese è un arma in più per i centrocampisti di Gasperini. In fasi di difficoltà a trovare il fraseggio, l’idea è sempre quella di esplorare nuovi continenti sulle accelerazioni del classe ’94. Riesce sempre: anche se il gol dell’1-0 nasce dalla fascia sinistra. Il raddoppio, invece, da una grande giocata di Scamacca. Ma anche un errore di Juan Jesus. Zero colpe per Meret? Non proprio. L’attaccante italiano angola alla perfezione, ma il portiere ex Spal fa fatica nel lanciarsi sul secondo palo.

Napoli, la Champions si allontana?

Prima il palo di Zielinski, poi Osimhen. Nel mezzo due grandi parate di Carnesecchi. Al Napoli non è che non è giornata, ma non è stagione. La Champions è distante. Dopo questa sconfitta risulta anche un traguardo da dimenticare. E l’Atalanta – una delle avversarie per la massima competizione europea – vince, convince e incanta al Maradona. Alla macchina da guerra di Gasperini vanno aggiunte la sorpresa Bologna e la nuova – ma forte (fortissima) – di De Rossi. Resettare e programmare. Che sia Europa League o Conference League.

Si diverte il buon Gasp. Due reti fate, zero subite. Rischi? Vicini allo zero. Tante idee e pochi grattacapi in fase difensiva. Appoggiarsi sui trequartisti per costruire progetti ed idee offensive. Senza mai perdere di vista gli esterni che spingono con frequenza e determinazione. E poi ci sono i braccetti come Kolasinac. Una vita da terzino, arriva in Italia e Gasperini lo adatta come braccetto di sinistra. Risultato incantevole. In attesa del rientro di De Ketelaere e della ripresa di Koopmeiners (autore di un gol da vedere e rivedere) – entrato al 61′ – i bergamaschi hanno tutte le carte in regola per puntare al ritorno in Champions League. Ennesimo capolavoro di una società da 10 in pagella.