Era difficile pronosticarlo. Così com’è difficile analizzarne le motivazioni e le sfaccettature. La sconfitta di Europa League del Napoli, contro un modesto AZ Alkmaar falcidiato dai casi Covid, riporta in auge i vecchi limiti degli azzurri. Erano trascorsi appena cinque giorni, da quel roboante 4-1 ai danni dell’Atalanta. Un risultato che ha deliziato i fan partenopei, e non solo. Il Napoli dinamico, cinico, organizzato ed incalzante del bel pomeriggio di sabato, ha lasciato posto ad una squadra ingolfata, spaesata e senza fantasia. Il risultato di ieri, inevitabilmente, riapre la discussione su problemi di continuità e datati limiti di mentalità del gruppo azzurro.
Probabilmente, l’unico che temeva tale epilogo era il tecnico Gennaro Gattuso. L’ex Milan, aveva provato ad alzare la guardia nella conferenza pre-match: “Conosciamo la forza e il valore del nostro avversario, sappiamo che ci sarà da correre e faticare sia per fare risultato con l’AZ, sia per superare il girone”. Al fianco del mister, era presente anche Dries Mertens che, visto il suo passato in Olanda, aveva suffragato l’allerta di Gattuso: “Conosco l’AZ e bisogna fare attenzione perchè è una squadra temibile”
Rispetto al match contro gli orobici, Gattuso ha applicato tre cambi: Meret al posto di Ospina, Maksimovic al posto di Manolas e Lobotka al posto di Bakayoko. Il reparto avanzato è stato confermato in blocco: Politano, Mertens e Lozano dietro alla punta Osimhen. I partenopei hanno mantenuto il pallino del gioco per praticamente tutto il match. Lo testimoniano i dati sul possesso palla, nonché i tentativi verso la porta difesa da Bizot. 73% a 27%, 20 tiri totali a 5. Il rapporto tra tiri e tiri verso lo specchio, inevitabilmente, è già un buon indicatore dell’imprecisione azzurra: dei 20 totali solo 6 diretti in porta. Gli olandesi, dal canto loro, con appena due conclusioni verso Meret, hanno trovato il gol vittoria.
A fine partita Gattuso ha commentato: “Il possesso palla è stato sterile. Nel secondo tempo venivano troppi giocatori incontro, in troppi chiedevano la palla sui piedi, non possiamo perdere così. Abbiamo subito poco, ma ci vuole più fame, veemenza, e soprattutto giocare senza palla. Oggi l’abbiamo fatto davvero poco”. Problemi di mentalità e applicazione che, il tecnico calabrese, è chiamato a risolvere al più presto. La situazione del Napoli in Europa League ora si complica, dato anche il prossimo impegno contro la ben più fluida e pericolosa Real Sociedad. Gli azzurri sono chiamati a reagire celermente, dopo questo campanello d’allarme. Sarà fondamentale non commettere gli stessi errori della scorsa stagione, per non pregiudicare un’annata che, data la qualità del Napoli, può certamente dare soddisfazioni ai propri fan. C’è già da rimboccarsi le maniche in casa azzurra, domenica arriva il Benevento.