Mourinho-Roma, polemiche in ritiro: cosa cambia dopo la conferma di Algarve

Mourinho-Roma, polemiche in ritiro: cosa cambia dopo la conferma di Algarve

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Albufeira giallorossa. Si torna al punto di partenza, sempre lui: Josè Mourinho che fa e disfa i contorni di un destino. Quello romanista, altalenante e ottimista per definizione, che attraversa varie fasi. Arrivato a Roma ha vinto portando a casa un trofeo UEFA che mancava da tempo, poi però tanti interrogativi, altrettanti infortuni, qualche dubbio sul gioco e sul mercato. Normale amministrazione o quasi per una piazza umorale come quella capitolina: la colpa, se Mourinho è al centro di rumors e voci di mercato, non è dei tifosi che sono compatti al fianco dello Special One.

Come dimostrano i 60k di pubblico a ogni partita in casa e la fragorosa rappresentanza per ciascuna trasferta. Anche quelle più dolorose: Cremona in primis, poi c’è l’Olimpico tinto di biancoceleste nel secondo Derby perso. Un anno completamente a digiuno nella sera-cittadina non cancella i progetti fatti. Semmai li ridimensiona, perchè se l’obiettivo è la Champions qualcosa in più bisogna fare: un posto nell’Europa che conta si raggiunge con i risultati.

Mourinho-Roma, come stanno le cose: l’indizio del ritiro

La Roma deve tornare a farli anche in campionato. 8 sconfitte, non di fila, ma ugualmente pesanti se calcoliamo il piano delle prestazioni. Troppe disattenzioni al netto dello spettacolo, che può anche non esserci se c’è tutto il resto. Ovvero la certezza di dove si vuole andare a parare. Questa sembra esserci, l’allenatore ha ancora un anno di contratto e la fiducia della società. Aspetto più importante. Se è vero che i Friedkin pubblicamente l’hanno sempre difeso, è altrettanto plausibile pensare che intorno si siano guardati e non è detto che abbiano smesso di farlo. I nomi di Tuchel e Conte non escono a caso ed evidentemente delle valutazioni sono state fatte, forse anche qualche sondaggio. La realtà, però, è un’altra: Roma torna sui suoi passi e tende una mano al tecnico di Setubal, come a dire avanti insieme.

Mourinho roma juve
(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Il ritiro in Algarve, confermato per l’estate prossima, è un chiaro segnale: la località è fortemente caldeggiata dallo Special One che si è trovato molto bene sia per le strutture alberghiere che per i campi presenti. Terreni che permettono un determinato tipo di preparazione, preferito rispetto alle consuete mete di montagna che generalmente vengono indicate. Il club è pronto a tornare in quei luoghi. Se dovesse saltare la caparra, detto banalmente, si pagherebbe una penale: la Roma non vuole arrivare a questo.

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Significa che Mourinho resta al timone. L’allenatore ha un altro anno di contratto che rispetterà. È chiaro che, se non dovesse arrivare in Champions e uscire dall’Europa League, il portoghese sarebbe sotto esame. Quel che è certo è che finché la società non si muove Mourinho resta al suo posto: la politica dei Friedkin è questa. Lo è stata anche con Fonseca. Onorare gli accordi fino alla fine, per poi eventualmente cambiare. L’esonero anticipato non è all’orizzonte. Una chiacchierata a fine stagione, in caso di imprevisti, tuttavia è lecita: la prima garanzia è il ritiro, il club giallorosso però ha bisogno delle altre. E passano anche dai risultati che determineranno le pretese sul mercato. I Friedkin hanno calato l’asso, ora puntano a vincere la mano.