Non è sicuramente un Natale spensierato quello che passeranno la Roma e José Mourinho. Sia la società che l’allenatore si sarebbero aspettati qualche punto in più in classifica a fine anno. A far riflettere sono sicuramente le sette sconfitte fino ad ora rimediate in campionato. Alcune di queste, contro Venezia e Bologna, bruciano più delle altre perchè facilmente evitabili. Il 2021 della Roma si è concluso con un pareggio in casa contro la Sampdoria, che l’ha fatto scivolare al sesto posto in classifica, a sei punti dalla quarta piazza occupata dall’Atalanta. Per Mourniho si tratta di una distanza normale, considerando anche che ci sarà da giocare un intero girone di ritorno.
Confrontando l’avvio di stagione del portoghese con quello dei passati allenatori giallorossi, la media punti è troppo bassa: 32 punti conquistati su 19 giornate, gli stessi di Ranieri nell’anno 2010-2011, due in meno di Garcia nell’annata 2014-2015, ma anche due in più della corazzata di Di Francesco nell’anno 2018-2019 e uno in più di Luis Enrique nel 2011-2012. In ognuna di queste stagioni, il tecnico che sedeva sulla panchina giallorossa, è stato esonerato nel corso del campionato oppure ha lasciato il club a fine stagione. Non sembra, però, essere questa la strada intrapresa da José Mourinho e la Roma. La mentalità della società è cambiata e tutto il club si schiera dalla parte dello Special One. Non c’è stato alcun ripensamento nell’aver portato Mourinho a Roma anche dopo il 6-1 rimediato in casa del Bodo Glimt.
I Friedkin sono consapevoli che per raggiungere i risultati ci vuole del tempo e anche una rosa competitiva, che in questo momento la Roma non possiede. E allora bisgona continuare su questa strada, magari migliorando un po’ il gioco e i risultati per non perdere terreno dalle prime. Al rientro il compito sarà più arduuo che mai con due sfide, prima con il Milan e poi con la Juventus, che diranno dove potrà arrivare la Roma di Mourinho.