Mourinho aspetta Dybala: luci e ombre del black jack giallorosso
Appena arrivato Mourinho ha detto ai tifosi che ricordare è vivere. Era l’anniversario del terzo Scudetto della Roma, due anni fa sulla panchina giallorossa c’era ancora Fonseca – ormai congedato – e lo Special One scrisse quelle parole per presentarsi (a mezzo social) al cospetto del popolo romanista. Non avrebbe mai immaginato che sarebbero suonate come una profezia: il tecnico portoghese, infatti, questo periodo lo scorderà difficilmente.
In particolar modo la sconfitta contro l’Atalanta, che si è portata via – tra le altre cose – Paulo Dybala: Palomino sembra spegnere le velleità della Roma. Il fallo sulla Joya è peggio di un ipotetico poker servito. Senza il numero 21 la squadra giallorossa si spegne e il difensore argentino smorza, nell’arco di pochi istanti, la luce sulle aspettative giallorosse. Dybala arranca, zoppica vistosamente, ma gioca. Aspetta la fine, come un condottiero. Restano, però, le lacrime. Il dolore e l’incertezza.
Dybala, un black jack tutto romanista
L’intervento era da rosso, come l’allarme in cui si trovano ora i giallorossi costretti a fare a meno anche di Llorente e Smalling. Altri due pilastri che sarebbe stato meglio avere a disposizione. Se con i primi due Mourinho deve arrendersi a un destino inevitabile, per Dybala il discorso è diverso: il centravanti sembra stare meglio. Allora una risposta chiara devono darla gli esami strumentali, dai quali passano le speranze giallorosse. Avere Dybala – anche al 50% – contro il Milan significherebbe avere tutto.
Quello che ha fatto contro il Feyenoord, con una gamba sola, è sotto gli occhi di tutti. E se è vero che ricordare è vivere, i tifosi hanno vissuto e vivono con la certezza che un Dybala in campo – anche a mezzo servizio – può risolvere più di tanti stratagemmi. Mourinho conferma e sottoscrive. In attesa del responso. Se l’argentino sabato sarà in panchina, allora il tecnico può fare i conti con la crisi in maniera diversa: una debacle, come quella di Bergamo, resta un’occasione persa.
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Se perdi anche un uomo, però, diventa una beffa. Mourinho vuole evitarlo, visto che già deve fare i conti con l’emergenza nel reparto arretrato: di Kumbulla si fida poco, è chiaro da quando al Gewiss Stadium ha preferito mettere la difesa a tre piuttosto che schierarlo. Il resto è da valutare. Per questo, in un mare di incertezze, Dybala è una speranza: l’ultimo colpo alla sorte che potrebbe dimostrarsi benevola, dopo tanta amarezza, nel pescare l’unico black jack di cui la Roma ha davvero bisogno. Un 21 può cambiare la partita, in tutti i sensi.