Juve-Rabiot, rinnovo ancora in standby: “Quello che mi piacerebbe fare lo tengo per me”
A sorpresa la Juventus rischia seriamente di perdere un big per la prossima stagione. Giuntoli deve cambiare strategia.
Come se non bastassero i guai del mercato sostenibile. Sì perché a pensarci bene, si è tanto parlato di Cristiano Giuntoli, dei suoi “superpoteri” in ambito di calciomercato, ma da quando è arrivato tante parole, ma nessun fatto di rilievo.
Nessun acquisto, a pensarci bene, visto che Timothy Weah è stato preso quando l’ex uomo mercato del Napoli doveva ancora arrivare. Tiago Djalò non è mai neanche stato convocato da Max Allegri nella passata stagione.
Per non parlare di Carlos Alcaraz, sono omonimo del tennista spagnolo: lui sì un campione. Il centrocampista preso dal Southampton non ha certo incantato all’Allianz Stadium, né tantomeno riscattato dalla Signora.
Le aspettative su Giuntoli, alte già di per sé, si sono elevate all’ennesima potenza nel momento in cui John Elkann lo ha impalmato di costruire una nuova Juventus, scaricando di fatto Max Allegri, per molti uno degli obiettivi sin dal primo momento in cui Giuntoli ha messo piede nella Torino bianconera.
Sensazioni negative
Aspettando il primo vero colpo di Giuntoli che vada al di là di qualche, comunque importante per le casse juventine, piazzamento di giocatori in esubero, piuttosto di innesti, le sensazioni non sono positive per uno dei rinnovi più importanti, certamente quello più a stretto giro di posta.
Sì perché al di là dell’arrivo di Thiago Motta, allenatore scelto da Giuntoli, tutti i tifosi juventini vogliono sapere del rinnovo di Adrien Rabiot, in scadenza a fine giugno. Ebbene, le sensazioni non sono affatto positive al riguardo.
Nelle pieghe di un pensiero
“Quello che mi piacerebbe fare in futuro per ora lo tengo per me, ma non sono preoccupato”. Così parlò il centrocampista francese dalla Germania, dove sta disputando l’Europeo con la nazionale di Deschamps. Nelle pieghe delle sue parole, tanti foschi presagi e poche certezze. “L’idea era quella di stabilire il mio futuro prima dell’inizio dell’Europeo, ma c’è stato poco tempo a disposizione”. Nemmeno l’arrivo di un suo amico (Motta) al posto di un altro suo amico (Allegri), sembra essere stato d’aiuto per una scelta che, a questo punto, appare abbastanza scontata.
“Thiago è un grande allenatore – continua – sempre in uno stralcio di un’intervista dal ritiro della nazionale francese – Abbiamo giocato insieme quattro o cinque stagioni al Psg e ci conosciamo bene, ma la sua nomina non è determinante nella mia scelta. Lui ha la sua carriera e io la mia”. Due strade diverse, questo il sentiment. Se così fosse Giuntoli dovrà cambiare strategia, oltre Douglas Luiz (e Koopmeiners) servirà un altro centrocampista. O meglio, un altro Rabiot.