Monza, Pessina: “Volevo tornare a fine carriera ma Berlusconi e Galliani…”

Monza Pessina

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Matteo Pessina, centrocampista del Monza, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue dichiarazioni.

Monza, le parole di Pessina alla Gazzetta

Pessina Monza
(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

RITORNO AL MONZA – “Speravo nella A per il club e la città, non per un mio ritorno: lo progettavo per chiudere qui la carriera. Il presidente Berlusconi e il dottor Galliani ci mettono poco a convincerti. Chiunque, figuriamoci me: qui ci sono nato e cresciuto. Primo giugno, la mattina di Italia-Argentina, hotel della Nazionale a due passi da Wembley. Mi squilla il telefono: il dottor Galliani. “Guarda, Matteo, solo per avvisarti che il Monza è salito in A”. E ha messo giù. Poi la trattativa si è aperta a inizio luglio e si è risolta in pochi giorni”. 

MOMENTO DIFFICILE – “Un po’ di preoccupazione, quella giusta, c’è. Ma non è facile formare una squadra con 16 giocatori nuovi in due mesi e farla giocare subito bene. E l’impostazione tecnica e tattica si vede già”. 

TANTI NUOVI – “Non sono troppi, ma è complicato arrivando tutti da squadre diverse, con filosofie diverse da quelle del mister. Serve uno spirito comune da seguire e un’impostazione chiara come quella che sta dando Stroppa”. 

FASCIA DA CAPITANO – “Pesa, ma non la sento pesante. La mia fascia è la maglia del Monza: il simbolo del capitano ce lo metto semplicemente sopra”. 

TREQUARTISTA DIFENSIVO – “Così mi battezzò Gasperini: anche Stroppa organizza un calcio molto offensivo, ma dove si difende tutti, dal primo attaccante all’ultimo difensore”. 

NUOVA ATALANTA – “Aspettare e avere un po’ più di compattezza è anche una scelta: l’anno scorso troppi gol presi perché eravamo troppo “aperti”. E Gasperini certe cose le studia bene, ha intuizioni che si arrivano a capire solo dopo”. 

NAZIONALE –Il c.t. Mancini vuole gente pronta, con minuti nelle gambe, da buttare dentro senza problemi: sono contento pure in questa chiave”.