Mirabelli Calhanoglu – L’ex dirigente rossonero ha parlato di Hakan Calhanoglu in un’intervista rilasciata a Tuttosport, sottolineando non solo le difficoltà iniziali a livello mediatico quando lo portò al Milan, ma anche come il club rossonero si è comportato nei confronti del turco.
L’ascesa di Hakan Calhanoglu è ormai sotto gli occhi di tutti, ma chi non è sopreso di tutto ciò è il dirigente che lo ha portato in Italia: Massimiliano Mirabelli. L’ex ds del Milan è stato intervistato nelle scorse ore da Tuttosport, toccando diversi temi relativi alla carriera del centrocampista turco, dall’arrivo in Italia alla separazione con i rossoneri. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
L’arrivo in Italia e gli scetticiscmi: “All’inizio la gente mi prese quasi per pazzo, in Germania lo conoscevano tutti, qui invece nessuno lo aveva sentito nominare. Quando la gente lesse del suo stop per squalifica non fu contenta ed iniziò a lamentarsi. Capisce quanto per me sia stato difficile presentarmi con un profilo di quel tipo? Oggi è fin troppo facile parlare di Calha, ma ai tempi, si fidi, non era cosi”.
La qualità del giocatore e la sua crescita: “Parliamo di un ragazzo tatticamente intelligente e con un piede che hanno in pochi al mondo. Non gli manca neanche la corsa, penso sia il miglior play al mondo in questo momento”.
L’addio al Milan: “Soldi? La verità è un’altra, e cioé che qualcuno ha voluto cancellare il lavoro che era stato fatto. Il Milan doveva lottare per tenerlo e non lasciarlo andare via gratis come per Kessié e Donnarumma. Oggi pensano che lui abbia tradito il Milan ma non è cosi. E’ stato il Milan che non ha voluto trattenere Calhanoglu, non Calhanoglu che ha voluto lasciare il Milan”.