Milinkovic-Savic, il dominatore della Lazio in assenza di Luis Alberto

Milinkovic-Savic

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Una vittoria importante, di quelle pesanti che fanno la differenza a fine campionato. Questo è quello che serviva, e che ha conquistato, la Lazio di Simone Inzaghi. Un 2-1 contro un Sassuolo coriaceo e sempre temibile, come mostrato finora dagli uomini di De Zerbi nel corso del campionato. Il match si era messo male per i biancocelesti, dopo appena 6 minuti con la rete di ‘Ciccio’ Caputo. È in quel momento che, la Lazio di Inzaghi, priva del suo ‘cervello della trequarti’ Luis Alberto, si è affidata allo strapotere di Sergej Milinkovic Savic. Il centrocampista serbo, al 25′, ha ristabilito la parità con un perentorio colpo di testa su calcio d’angolo dove, nessuno delle retroguardia di De Zerbi, è riuscito ad arginarlo. Poi, a venti minuti dalla fine, il gol del ‘solito’ Ciro Immobile ha chiuso il match.

Il Sergente di Inzaghi

Quando manca Luis Alberto, mancano geometrie e fantasia. Ed è da questi momenti che si vede il ‘peso’ di un campione. Milinkovic-Savic è un giocatore che non necessita di particolari recensioni. Inzaghi, e soprattutto Lotito, conoscono bene l’importanza dell’ex Genk. Quello di ieri è il quarto gol in campionato, dove il serbo ha servito anche sei assist. Milinkovic-Savic non è abituato a particolari filotti realizzativi ma, inevitabilmente, conferma l’importanza delle sue prestazioni, segnando sempre gol ‘pesanti’. Quello segnato contro il Sassuolo, infatti, fa seguito a quello fondamentale del 2-2 contro il Torino, prima della rimonta firmata da Immobile e Caicedo. Fondamentale come il pareggio segnato contro l’Inter, alla terza di campionato o come l’importante raddoppio firmato con lo Spezia, prima che il gol di N’Zola provocasse qualche apprensione ai tifosi biancocelesti. Insomma, quando il gioco si fa duro Milinkovic-Savic sale in cattedra.

La Lazio, da anni, deve ‘lottare’ con le contendenti sul mercato ma si sa: Lotito è un osso duro. Milinkovic-Savic rappresenta il presente della Lazio e, nella testa di chi è ai vertici, rappresenterà sempre più il futuro dei biancocelesti.