Milan, senti Cafu: “Milan finalmente competitivo, merito di Pioli”

Cafu

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Le parole di Cafu alla Gazzetta dello Sport, dal Milan al suo Brasile, passando per la Roma ed il Mondiale in Qatar 2022. Tutte le dichiarazioni dell’ex difensore.

Sulla situazione del Milan

“Mi fa molto piacere vedere il Milan finalmente competitivo. Lo seguo in campionato e in Champions League, spero sia l’anno buono per tornare a vincere, almeno in Italia. In Europa la mancanza di esperienza di molti giocatori incide sui risultati, ma solo contro il Porto la prestazione non è stata buona. Con l’Atletico la decisione dell’arbitro nel finale ha inciso sul risultato, non bisogna però pensare a queste cose, né a cercare alibi. La Champions è una competizione diversa, ci sono le migliori squadre del mondo e il Milan solo ora sta uscendo da un periodo difficile. I progressi in campionato dimostrano che è stata presa la strada giusta da tempo”.

Sullo scudetto

Lo spero. Mi sembra che la mentalità della squadra sia quella migliore per crescere ma anche per vincere ed è merito di Pioli, che è stato molto bravo a trasmettere la passione per il gioco. Il Milan attacca, corre veloce”.

Ibrahimovic è ancora determinante?

“Certo, a 40 anni fa ancora paura. Lui può essere decisivo in molti modi: con i gol, con l’esempio, con l’impegno in allenamento”.

I terzini ora spingono come Cafu

“È vero (ride, ndr), nel gioco del Milan ci sono Davide Calabria e Theo Hernandez che scendono tanto e non si limitano a stare sulla linea laterale. Spesso stringono verso il centro e creano superiorità numerica, andando poi a concludere l’azione. È un’ottima idea tattica, esalta le loro caratteristiche”.

Quanto si sarebbe divertito Cafu nel calcio di oggi, dato che i terzini vengono utilizzati sempre di più in fase di spinta?

Mi sarei divertito molto. Ad oggi il terzino è uno dei ruoli fondamentali perché può fare la differenza in entrambe le fasi. Non basta solo correre, serve anche tecnica, perché se poi arrivi sul fondo e non sai dove mettere la palla diventa tutto inutile. Devi andare veloce, saltare l’avversario e servire il tuo compagno in area”.

Il terzino più forte al mondo

“Credo Hakimi. Poi c’è Carvajal, bravo anche in fase difensiva, e Alexander Arnold”.

Le ambizioni della Roma

“Sono stato molto bene lì, sono stati anni bellissimi. Mourinho ora capirà cosa significa fare calcio in quella città meravigliosa, dove l’amore per la squadra è infinito”.

La favorita in Champions League

“Sicuramente il Psg e non lo dico perché siamo in Qatar. Nonostante finora in Champions League non mi abbia impressionato è la squadra più forte e completa. Dal portiere ai fenomeni Messi-Neymar-Mbappé”.

Perché le squadre italiane faticano nelle coppe?

“Perché non ci sono più i campioni dei miei tempi. Il livello della Serie A è più basso e questo incide sul rendimento europeo delle grandi squadre”.

Sul mondiale in Qatar

“Sarà bellissimo, una festa. Questo è un Paese stupendo, con una cultura particolare che i tifosi europei e sudamericani potranno conoscere. L’organizzazione sarà perfetta. Poi a novembre e dicembre il clima è ideale per giocare”.

Il Brasile sarà competitivo?

“Si vedrà, abbiamo alcuni giocatori giovani e forti. Nel Real c’è Vinicius che mostra spesso le sue qualità poi c’è Rodrygo, che quando scende in campo fa la differenza. Naturalmente c’è anche Neymar: non so se davvero smetterà di giocare dopo il Mondiale, per il Brasile sarebbe una grande perdita”.

Su Kaio Jorge

“Kaio è bravo, ed è pronto per il calcio italiano. Però alla Juve si gioca sempre per vincere e lui dovrà imparare a convivere con questo tipo di pressione”.

Mondiale ogni due anni: favorevole?

Non sono a favore. Il Mondiale è il torneo più bello e amato anche per il gusto dell’attesa”.