Milan, Scaroni: “A San Donato per mantenere identità”
Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla costruzione del nuovo stadio dei rossoneri a San Donato.
Così come negli ultimi mesi, anche oggi il tema stadio per il Milan è sempre al centro dei discorsi della presidenza capitanata da Paolo Scaroni. Il patron rossonero ha grandi ambizioni per il club, che passano però ovviamente dalla costruzione di un nuovo impianto per riportarsi al livello dei grandi club europei. La zona individuata dalla dirigenza del Diavolo per la costruzione della nuova casa dei tifosi è quella di San Donato, comune dell’hinterland milanese con grandi potenzialità di crescita secondo i promotori del progetto.
Proprio della questione stadio e della scelta di promuovere San Donato come luogo della costruzione ha parlato Paolo Scaroni, presidente del Milan, che ai microfoni di Sky Sport ha rilasciato una lunga intervista. Di seguito le sue dichiarazioni.
Le parole di Scaroni sul nuovo stadio del Milan: “San Siro era un’opportunità. Costruiremo lo stadio più bello del mondo”.
“Fin dal primo giorno della mia presidenza al Milan ho parlato con il sindaco Sala per convincerlo a costruire il nuovo stadio nell’area dove ora sorge San Siro, perché Milano merita lo stadio più bello del mondo. Questa situazione si è trascinata per tanto tempo, finché non è arrivata l’indicazione della Sovrintendenza riguardo al secondo anello dell’impianto. La questione non ha avuto una vera e propria fine, ma certamente Milan e Inter hanno dovuto ridimensionare i propri sogni. Questo ha fatto sì che abbiamo cominciato a valutare la possibilità di realizzare un nuovo stadio in solitaria, anche se abbiamo perso tempo e oggi poteva già essere in costruzione. Nonostante questo la scelta di San Donato è stata una grande opportunità, mi auguro che diventi iconico così come San Siro”.
“Il nuovo stadio sarà un impianto da 70mila persone, il più bello del mondo. Questa è una soluzione da grande club, vogliamo riqualificare una zona isolata e persa rispetto alla città. Se l’avessimo fatto a San Siro avremmo risparmiato soldi, perché le spese sarebbero state divise, ma questo impianto ci darà una nostra identità ed è molto importante. Secondo i nostri calcoli potrebbe essere pronto già per luglio-agosto del 2028″.
“La difficoltà della zona di San Donato è legata ai parcheggi e ai collegamenti, perché è un’area di mezzo tra due strade e quindi serviranno dei ponti di collegamento con il resto della città. Costruiremo un’attività commerciale, ma non un centro commerciale e l’area sarà viva per tutto l’anno con concerti ed eventi organizzati ad hoc”.