Milan, Reijnders regala i tre punti: resta il caso Leao ma il Real Madrid è alle porte

Rafael Leao, Milan

Rafael Leao, Milan

Il Milan ha vinto allo U-Power Stadium grazie al cinismo di Reijnders ma contro il Real Madrid questo non può bastare.

Quello visto allo U-Power Stadium è stato un Milan a due facce. I primi 45′ sono stati una perenne sofferenza, la cui unica nota lieta si è rivelato essere il gol vittoria di Tijani Reijnders, nonché migliore in campo. I rossoneri si sono mostrati traballanti in difesa ed il Monza è riuscito a a più riprese a portarsi davanti al portiere senza particolari difficoltà. Se da un lato dev’essere dato merito alla squadra di Alessandro Nesta  di aver studiato e preparato la partita in modo eccellente, dall’altro gli uomini di Paulo Fonseca si sono fatti trovare impreparati. Thiaw e Pavlovic hanno avuto innumerevoli difficoltà a contenere le incursioni sia dell’ex Daniel Maldini che di Dani Mota. Nella ripresa qualcosa cambia. I rossoneri paiono maggiormente in partita e si rendono pericolosi. Qui, può essere utile fare una piccola digressione. Il tecnico lusitano ha nuovamente scelto di far accomodare Rafa Leao in panchina dal primo minuto, nonostante i numeri siano dalla parte del fantasista portoghese. Senza il numero 10, i numeri offensivi della compagine meneghina sono dimezzati.

Rafael Leao, Milan
Rafael Leao, Milan

I numeri del Milan senza Leao

Dopo alcuni episodi opinabili, Paulo Fonseca pare aver riservato un posto in panchina per Leao. Tuttavia, il punto non è entrare a gamba tesa in un dibattito divisivo e senza soluzione di continuità. Piuttosto, basandosi sui freddi numeri, capire se questa può una scelta che alla lunga possa pagare in termini di risultati. È indubbio che ci sia un Milan con e senza il numero 10. Su 86 partite totali, ha avuto una maglia da titolare 63 volte, mentre nelle restanti 23 o è subentrato oppure si è limitato ad essere uno semplice spettatore. Quando è stato schierato dal 1′ minuto la media punti era di 2,084. Senza la cifra scende drasticamente a 1,318. Questo è il rendimento medio di una squadra che galleggia a metà classifica. Ora, che i rossoneri siano in pendenza verso sinistra visto il persistente dialogo tra il lusitano e Theo Hernandez è indubbio. Resta tuttavia da considerare che Noah Okafor non sembra essere così decisivo qualora non impiegato a partita in corso.

Tornando ai dati, il Milan ha ottenuto 9 vittorie su 22 senza Leao e si vede invece una chiara impennata quando quest’ultimo veste una maglia da titolare, ovvero 37 su 63. Se questi numeri vengono inseriti all’interno di un grafico, le percentuali pendono totalmente a favore del numero 10. Anche qui serve però una postilla. I due allenatori che si sono susseguiti hanno un’idea di turnover agli opposti. Pioli, a ridosso delle sfide europee, cambiava all’incirca nove undicesimi della formazione. Fonseca opera modifiche chirurgiche. L’attuale tecnico rossonero ha inoltre bisogno di tempo per far sì che le sue nozioni di calcio posizionale vengano assimilate completamente dai suoi e spesso le sue decisioni sono dettate sia da atteggiamenti comportamentali che dall’attitudine prettamente calcistica.

Il match valido per la quarta giornata di Champions League sarà con il Real Madrid ed il Milan ritroverà uno degli allenatori più vincenti della storia rossonera, ovvero Carlo Ancelotti. Sotto la sua egida, i Blancos hanno vinto la quindicesima coppa dalle grandi orecchie della loro storia.

Verso il Real Madrid: l’inganno in cui non si deve cadere

Il Real Madrid è alle porte e sarà fondamentale non commettere errori di valutazione. Gli uomini di Ancelotti hanno vinto i due precedenti casalinghi di Champions League, con risultati anche roboanti, ma non sono mai riusciti a mantenere la porta inviolata. Segnale di una difesa non irresistibile. Nell’unica sfida in trasferta, si sono arresi al non ammaliante Lille. I francesi hanno realizzato il gol vittoria su rigore ed hanno difeso il risultato fino allo strenuo delle forze. Dei due successi al Santiago Bernabeu, il più affascinante è stato senz’altro quello contro il Borussia Dortmund. Questa partita aveva un netto sapore di rivincita e per i primi 45′ così è stato. I tedeschi sono stati superiori da ogni punto di vista e la recente ferita della finale persa era ancora limpida nella mente dei giocatori. La compagine teutonica è rientrata negli spogliatoi all’intervallo convinta di aver messo un bel mattoncino per scalare la classifica, tant’è che nella ripresa è rientrata con il credo di poter prolungare un catenaccio difensivo iniziato al 34′. Nel secondo tempo, Vinicius e compagni sono rientrati con un approccio più propositivo ed al triplice fischio il tabellino segnalava un netto 5-2 a favore dei padroni di casa.

Eppure sono bastati 4 giorni per cambiare completamente le carte in tavola. Dopo la rocambolesca sfida europea, il Real Madrid ha dovuto disputare il Clasico contro il Barcellona. Questa sfida non è paragonabile a nessun’altra. Per blasone e fascino. I Blancos sono caduti in casa per 0-4 contro i catalani ma attenzionando i dati, si può vedere come la squadra di Ancelotti sia stata tutt’altro che rinunciataria o permissiva. Nove tiri totali di cui 4 in porta e ben 10 calci d’angolo. Altra cifra interessante riguarda i fuorigioco che sono stati complessivamente 12 con un possesso palla del 41% ed una precisione nei passaggi che si attesta al 78.

I jolly a disposizione del Milan

L’ultimo match contro il Monza non può essere preso ad esempio. In questo caso, i dati vanno contestualizzati. I tiri totali sono stati 18 di cui 7 in porta con una precisione nei passaggi del 90%. I numeri di cui sopra sono sintomatici per circa il 60% di quanto accaduto nella ripresa. Il Real Madrid ha riposato in questo turno di campionato. Si è scelto di rimandare la sfida contro il Valencia date le condizioni critiche in cui versa la città dopo l’alluvione. L’elemento che può fare la differenza, sponda rossonera, è la presenza di Leao dal 1′ minuto. L’esaltazione fornita dalla Champions League potrebbe risvegliare l’istinto del gol del lusitano a cui va aggiunta la presenza dell’ex Alvaro Morata che potrebbe esaltarsi nuovamente al Bernabeu, dove è ricordato per aver firmato il record della miglior media reti del campionato nella stagione 2013/2024.

Chiamati al salto di qualità nei big match ci sono anche Pulic, Reijnders e Fofana. L’americano ha già avuto occasione di mostrare come questi palcoscenici lo esaltino ed ora ci si attende da lui un’ulteriore conferma. La mediana franco-olandese deve ribadire la propria solidità ed implementare la loro peculiare caratteristica di recuperare e smistare palloni e togliere quindi punti di riferimento agli avversari.