Milan, protesta gelida della Curva Sud: San Siro ammutolito
Nel turno di campionato tra Milan e Genoa, verso il 77′ di gioco la Curva Sud abbandona gli spalti in segno di una gelida protesta. Il risultato è un clima surreale nella cornice ammutolita di San Siro.
Il rumore del silenzio, copertina di giornata firmata Curva Sud. Che se ne va con un quarto d’ora d’anticipo, subito dopo aver festeggiato il momentaneo 3-2 di Giroud. Un sinistro scaricato in porta insieme a tutta la rabbia e la frustrazione di una stagione da cui si attendeva un epilogo diverso.
Il popolo rossonero chiede di più. Più di quel Milan che appena trovato il vantaggio dichiara tutto il suo timore e si mette a tre. Risultato? Retegui, da buon rapace d’area, si fionda sul pallone a due passi dalla linea e causa l’autorete di Thiaw, entrato nel finale proprio per… conservare. Servono decisioni forti, importanti, da Milan per ritrovare le certezze dei giorni migliori mentre Pioli si adopera per cercare un senso al finale di un’annata che per forza di cose resterà comunque amara.
Le qualificazione alla prossima Champions League già in tasca, il secondo posto da blindare, la questione allenatore. Chi resterà? Chi andrà via? Tutti nodi da sciogliere, temi che hanno accompagnato l’avvicinamento al match con il Genoa dell’ex, Alberto Gilardino.
Milan, la Curva Sud abbandona San Siro: “Il rumore del silenzio”
San Siro questa mattina si era svegliato al sole, cielo limpido, classica giornata splendente di piena primavera, punteggiata però da qualche nube fastidiosa. E folate di vento, a volte gelido, letale come quell’inserimento di Vogliacco che ha propiziato il rigore del Genoa. La luce di un caldo pomeriggio di inizio maggio per gli uomini di Pioli si è spenta subito, nel primo e nel secondo tempo. Con il rigore di Retegui al 3’, il 2-1 di Ekuban al 48’ dopo il pareggio di Florenzi. Ombre oscure di un Milan che così non può essere ma quando è esplode si riscopre bello, determinato, forte. Nello spazio di tre minuti la ribalta con Gabbia e Giroud ma non è stato abbastanza.
L’orchestra guidata dal violino più famoso del calcio italiano, ha suonato note stonate: i fischi per un’altra prestazione incolore di Rafa Leao; il tifo rossonero che perde il suo anello di congiunzione, il secondo rimane spoglio ancora prima del 3-3.
Sostiene Pioli in conferenza stampa: i tifosi vanno rispettati. Nel pre-partita appaiono una serie di striscioni in Curva. Ecco il consiglio della Sud per tornare grandi: “Strategia comunicativa. Presenza istituzionale. Acquisti mirati. Coesione, ambizione, capacità. Un progetto vincente parte dalla società. Milano non si accontenta”.