Tra i tanti elogi arrivati al Milan per il suo 19° Scudetto, ci sono anche quelli di una leggenda come Michel Platini. Le Roi, ai microfoni de Il Corriere dello Sport e a margine della 17ª Vialli e Mauro Golf Cup, ha parlato della stagione appena conclusasi non risparmiando complimenti all’ex compagno di squadra – ora tecnico del Milan – Stefano Pioli. Ecco quanto dichiarato.
Milan campione d’Italia. Ha vinto la squadra più forte?
“Vince sempre la squadra più forte. Nelle coppe è diverso, le partite a eliminazione diretta ribaltano gli equilibri. Ma il campionato premia sempre la squadra migliore”.
È ancora legato all’Italia?
“Sempre. Qui ho tanti amici e vorrei rivolgere un pensiero ai miei ex compagni Stefano Tacconi, che non sta tanto bene, e Stefano Pioli, che ha vinto in modo straordinario. A Pioli dico “bravo, sei diventato un grande allenatore””.
Pioli è il principale artefice principale dello scudetto?
“Ma no. Mai. I protagonisti sono sempre i calciatori. Avete mai visto un allenatore fare gol? Io no. Sono i calciatori che vincono e perdono”.
Qui parla ‘l’ex calciatore’
“Sono stato anche ct della Nazionale, senza calciatori forti non avrei vinto nemmeno una partita”.
Un commento sulla stagione della Juventus
“Beh, la Juve è stata molto simpatica a lasciar vincere gli altri dopo dieci anni di dominio, secondo me ha fatto bene a tirarsi fuori. È segno di grande intelligenza, c’è il rischio che le persone si annoino a guardare il campionato se vince sempre la stessa”.
Si annoieranno anche senza Dybala…
“Mi dispiace che Dybala vada via, ma la Juve è grande e tornerà a vincere presto. Fidatevi”.
Mbappé ha fatto bene a dire no al Real Madrid?
“Kylian fa le sue scelte. Da calciatore ho sempre odiato chi si metteva su un piedistallo a dare consigli. Quando negli anni ’80 cambiavi squadra le persone si arrabbiavano perché non ti potevano più veder giocare nel loro campionato. Oggi essere a Parigi, a Milano, a Torino o a Madrid cambia poco. La sua permanenza al Psg è comunque un’ottima notizia per il calcio francese”.
Lei ha vinto tre palloni d’oro. Mbappé lo meriterebbe?
“Io non voto, purtroppo”.
E se votasse?
“Senz’altro ne vincerebbe parecchi. Ma li vincerà anche senza il sostegno di Platini, presumo. Anche se quest’anno ci sono calciatori che a livello di risultati hanno avuto stagioni molto più interessanti”.
Un nome?
“Ne faccio due: Mané e il nostro Benzema”.
A proposito di francesi: si aspettava questo Theo Hernandez?
“Lui è stato fantastico, ma di campioni ne abbiamo tanti. La Francia può vincere ancora il Mondiale e continuare nel suo ciclo”.
Essere qui per la ricerca: che significato ha?
“A Massimo Mauro e Gianluca Vialli voglio bene, fanno tanto per aiutare le persone. E voglio dare loro una mano. Giocare a golf, poi, mi sembra un’ottima cosa per tenersi in forma”.
Che cosa c’è nel futuro di Platini?
“Per il momento sono in pensione, ho delle idee ma non le voglio ancora svelare”.
Tornerà nel calcio da dirigente? La squalifica è finita.
“Mai. A ritornare nel calcio non ci penso, ho dato quello che potevo dare e ho ricevuto in cambio poco. Sono deluso, non tornerò”.
L’Italia fuori dal Mondiale per la seconda volta
“Uno shock. Un Paese come l’Italia che non fa la Coppa del Mondo per due anni di fila è veramente una cosa brutta. Dopo aver vinto l’Europeo non si è qualificata per un paio di rigori sbagliati, è drammatico. Tutti gli innamorati del calcio hanno sofferto per questa cosa”.
Come dovrebbe ripartire una grande Nazionale?
“Dai giovani, ovvio. Non c’è altra strada”.