I rossoneri stanno vivendo una crisi piuttosto importante e certificata dai pessimi risultati ottenuti dopo la ripresa della stagione a seguito della Pausa per il Mondiale. In tanti sul banco degli imputati, dalle prestazioni dei giocatori fino alle scelte tattiche del tecnico del Milan Stefano Pioli.
I rossoneri hanno iniziato il 2023 in maniera terribile e nelle 8 partite giocate finora tra Serie A, Coppa Italia e Supercoppa Italiana, i detentori dello Scudetto hanno vinto solo una volta contro la Salernitana per 1-2, nel primo match del nuovo anno.
Poi una caduta libera di risultati e prestazioni: Pareggio beffa con la Roma, eliminazione in Coppa Italia contro il Torino nonostante la superiorità numerica e altro pari sofferto in campionato contro il Lecce.
La netta sconfitta nel Derby di Supercoppa Italiana contro l’Inter per 0-3 ha poi definitivamente aperto una crisi profonda.
Da lì i rossoneri sono incappati in tre sconfitte di fila in campionato, anche con passivi pesanti. 4-0 contro la Lazio all’Olimpico, 2-5 contro il Sassuolo a San Siro e la sconfitta di misura nel Derby di campionato di domenica e quasi non giocato.
5 sconfitte, 2 pareggi e 1 sola vittoria nel 2023 certificano di una squadra non in salute e che ha perso tante certezze.
I giocatori chiave stanno deludendo, ma anche Pioli sembra in confusione operando una mossa azzardata di un 3-5-2 mai provato in una gara difficile come il Derby con l’Inter.
Il tecnico Campione d’Italia non è comunque a rischio. Il Milan non vuole scossoni in una stagione che si è fatta delicata e anche per limiti finanziari nel cercare un nuovo tecnico a febbraio.
La stagione può ancora diventare positiva con il piazzamento europeo nei primi 4 posti e un buon percorso in Champions League, ma il club farà le sue valutazioni a giugno per la panchina.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, i nomi in lista sono due e portano a Roberto De Zerbi (il tecnico ex Sassuolo che sta facendo faville al Brighton), oppure il sogno Antonio Conte, attuale tecnico del Tottenham.
Per l’allenatore salentino però c’è il grosso ostacolo legato all’ingaggio, con l’ex Juve che percepisce uno stipendio da 17 milioni di euro a stagione.