Milan, operazione Lenglet: pista difficile per due motivi
Tuttosport fa il punto sul mercato in difesa del Milan. Focus su Clement Lenglet, l’ultima suggestione che ha scaldato l’ambiente rossonero.
Il Milan, lo sappiamo, ha l’urgenza di rinforzarsi nel mercato di gennaio soprattutto nel reparto di difesa. I numerosi infortuni hanno decimato la retroguardia di Stefano Pioli, rimasta orfana di due elementi importantissimi quali Pierre Kalulu e Malick Thiaw. I due centrali ne avranno per un lungo periodo prima di tornare in campo, e il Diavolo non può pensare di passare una seconda parte di stagione con una difesa ridotta all’osso. Si rischia, chiaramente, di compromettere risultati e obiettivi. A gennaio, sembra ormai certo, il club rossonero è pronto ad acquistare. E se le occasioni lo permetteranno si punterà su due nuovi innesti per il reparto difensivo. Tuttosport fa oggi il punto sugli obiettivi di Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada, puntando forte sulla recente voce di mercato che vede il Diavolo interessato a Clement Lenglent, veterano difensore centrale attualmente in forza all’Aston Villa ma di proprietà del Barcellona. Il Milan ha avviato dei sondaggi per il francese, ma secondo il quotidiano torinese l’operazione per gennaio è troppo complicata.
Milan, l’alternativa resta Gabbia
Come riporta Tuttosport, la pista a Clement Lenglet rimane complicata per due motivi in particolare. Innanzitutto, l’Aston Villa non vorrebbe privarsi del difensore francese senza prima aver trovato un degno sostituto. E non è semplice per i Villains pensare di azzeccare un colpo a gennaio. In seconda battuta, il Milan vorrebbe una notevole mano per l’ingaggio di Lenglet, ovvero che il Barcellona contribuisse al pagamento di una parte dello stipendio. Per questo motivo, al momento, l’operazione per il francese resta una semplice suggestione. Gennaio chiarirà ogni intenzione, ma rimane Matteo Gabbia l’alternativa più concreta. Il Milan sta pensando seriamente di richiamare il suo difensore dal prestito gratuito al Villareal. Bisognerà chiaramente trovare un accordo, forse economico, per convincere gli spagnoli a sciogliere il prestito con sei mesi d’anticipo.