Milan, oltre la rabbia. Ottavi lontanissimi ma la crescita resta straordinaria
Un finale amaro, amarissimo per il Milan. Se ad Anfield, nella sfida contro il Liverpool, i valori e la grande esperienza del Liverpool hanno fatto la differenza al netto del coraggio dei rossoneri, contro l’Atletico Madrid si è avuta la sensazione che i dettagli abbiano penalizzato oltremodo la squadra di Stefano Pioli. Il Milan, fino all’espulsione di Kessié per somma di gialli, si era reso autore di una prova maiuscola da autentico padrone del campo. Rapidità – di gioco e di pensiero – e mentalità che hanno messo seriamente alle corde l’Atletico Madrid, legittimato dalla rete del momentaneo vantaggio di Rafael Leao al termine di un’azione corale imbastita dai rossoneri.
Oltre alle discusse scelte arbitrali, il lavoro del tecnico Pioli resta straordinario. Il Milan continua a maturare e far vedere netti miglioramenti di partita in partita. Lo ha confermato il tecnico Simeone che ha parlato di “altra partita iniziata dall’espulsione di Kessié”. Anche in inferiorità numerica, con una strategia completamente stravolta, i rossoneri si sono mostrati solidi e compatti, condannati solo nei minuti finali da una prodezza di Griezmann – su cui la marcatura di Romagnoli è da rivedere – e da un penalty della discordia che ha mandato su tutte le furie la squadra di Pioli. Tanti elogi e applausi che, malauguratamente per il Milan, contano poco dato che, gli 0 punti accumulati finora, sono già uno scoglio complicatissimo da superare per sperare negli ottavi.
ORA L’ATALANTA PER RIPARTIRE
Pioli non può fermarsi a ragionare troppo. Dopo la Champions torna la Serie A che, domenica sera, metterà i rossoneri di fronte ad un’altra sfida di spessore contro l’Atalanta di Gasperini. La strada è tracciata, con il 4-2-3-1 che mette in luce le qualità degli interpreti, in cui spicca il talento sempre più in evidenza di Brahim Diaz, coadiuvato dalla tecnica di Saelemaekers e dall’esplosività dirompente di Rafael Leao, autentico protagonista dei rossoneri contro i colchoneros. Obiettivo: leccarsi le ferite e ripartire. Dalla solida base di lavoro che ha reso il Milan una squadra di gioco pregevole e Pioli il condottiero della sua rosa.