Milan, nel 2021 più parole che punti

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Photo Antonietta Baldassarre / Insidefoto

Il 2021 del Milan potrebbe diventare storico per la Serie A, ma l’eventuale record sarebbe negativo. Il 23 gennaio i rossoneri festeggiavano, nonostante la pesante sconfitta casalinga con l’Atalanta, il titolo di Campioni d’Inverno. Un qualcosa di scomodo solitamente, che alza le aspettative, ma se si tratta di una squadra che negli ultimi anni ha sofferto tremendamente è gioia allo stato puro, è consapevolezza di essere tornati in alto. Quella partita, però, era il secondo segnale forte che qualcosa stava cambiando. Dopo il lockdown, nel 2020, il Milan vinceva contro tutto e contro tutti. Nel 2021 il Milan a gennaio aveva già raggiunto quota due sconfitte contro le tre dell’intero 2020. In quel momento c’era ancora esaltazione, ora, però il mondo è cambiato.

“Pioli is on fire” cantavano i giocatori rossoneri, “Non dobbiamo avere paura di credere allo Scudetto” affermavano gli stessi. Qui il punto di rottura, non certo l’unico. Quando il Milan ha perso l’umiltà che l’aveva contraddistinto fino a quel momento ha perso la sua stessa anima. Una squadra che ha smesso di crescere e che ha mostrato via via tutti i difetti sia a livello fisico che a livello mentale. Il Milan ha conquistato 32 punti nelle 19 partite di Serie A del 2021 frutto di 10 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte. 8 in meno della Lazio, solo 6 in più del Genoa per fare un esempio. Ora che mancano 5 giornate alla fine del campionato il Milan si trova incredibilmente quinto. A pari punti con Napoli e Juventus, certo, ma con un calendario che recita Benevento, Juventus, Torino, Cagliari e Atalanta. Scontri diretti e squadre che devono salvarsi.

Il Milan ha sbriciolato le certezze del 2020. La prima è sicuramente Ibrahimovic. Troppo fragile per poter essere guida affidabile dell’attacco per tutta la stagione. Poi Calabria in calo, Tomori crollato nelle ultime prestazioni, Calhanoglu altalenante e Rebic non più quello della scorsa stagione. L’unico costante è stato Kessié e forse anche il giocatore superiore in questa rosa insieme ad un Donnarumma che ancora non ha rinnovato a due mesi dalla scadenza. Ora il Milan non deve piangersi addosso e non può mancare l’obiettivo quarto posto. Farebbe un torto soprattutto a se stesso e al lavoro fatto. Inoltre, otterrebbe un record negativo: mai nessuna squadra Campione d’Inverno non è poi riuscita a qualificarsi alla coppa più importante. La Champions League è il traguardo per non dover partire ancora da zero.