Milan-Napoli: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV

Milan Napoli formazioni

(Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Introduzione, probabili formazioni e come vedere in TV la sfida tra Milan e Napoli, in programma questa sera alle 21:00 allo Stadio San Siro. Tutto su Calcio in Pillole.

Milan-Napoli: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV

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Derby di Champions storico quello che vedrà questa sera contrapporre le formazioni di Napoli e Milan. Dopo poco più di dieci giorni dalla debacle del Maradona, le squadre tornano a confrontarsi. Questa volta, però, la contesa è quella delle grandi occasioni. In palio una qualificazione alle semifinali. Traguardo che per il Milan avrebbe il sapore di ritorno al passato. Per il Napoli, invece, di un tuffo eccezionale nel futuro.

Il quattro a zero di campionato reclama vendetta. L’ultimo scontro ha visto i milanesi prevalere in ogni aspetto. A San Siro, però, l’ultimo successo dei rossoneri risale al gennaio del 2019, in Coppa Italia. Le ultime sfide a Milano, difatti, sono state motivo di trionfo costante per gli azzurri. Non soltanto il recente successo targato Simeone e Politano. In una emergenza totale del dicembre 2021, il primo Napoli di Spalletti seppe fare tesoro del collettivo. Gli azzurri riuscirono a raccogliere i tre punti con un insolito Elmas da sviluppi di angolo.

I precedenti tra le due squadre, in totale, constano di 171 incontri: 68 le vittorie milanista, 52 i pareggi e 51 i successi dei campani.

Il Napoli non arriva nelle migliori delle condizioni alla sfida, probabilmente, più importante della storia azzurra. I quarti di finale sono un traguardo epocale. Una soglia dell’eccellenza finalmente varcata, con un merito tutto da riconoscere a Spalletti ed i suoi. Gli azzurri potrebbero, infatti, fregiarsi a giusta ragione del titolo di squadra rivelazione. Gioco spumeggiante (soprattutto efficace), solidità ed intensità ‘d’oltremanica’. Questi gli ingredienti di un percorso imperturbabile. Sino a poco fa, almeno.

Il problema sussiste proprio nella flessione delle diverse componenti (tipiche) del sistema Spallettiano. Lungi da noi criticare una vittoria sofferta, soprattutto quando episodica. La prestazione di Lecce, però, è un unicum che, in quanto riscatto del tracollo contro i milanesi, non può non destare spiacevoli sospetti. Il Napoli sembra aver perduto la brillantezza. La stessa che, fino alla sosta nazionali, aveva contraddistinto i successi raccolti. Per una squadra che integra tra le virtù principali l’intensità e la coralità, perdere di ritmo e lucidità di manovra è un problema concreto.

Spalletti è dunque chiamato a gestire la prima vera emergenza stagionale. Gli infortuni sono la triste cornice di una flessione atletica a cui il tecnico dovrà ovviare. Il coach partenopeo potrebbe, in tal senso, prepondere per una scelta di ‘attivismo tattico’. Decidere di gestire la palla, il più possibile, come strumento principale di difesa. Concedere, tramite un possesso insistito, meno occasioni possibili all’avversario. Una soluzione che, però, dovrà fare i conti con la rogna delle assenze. Andrà considerata una forma non propriamente eccezionale di un cardine quale Anguissa. Oltretutto, la sterilità offensiva che l’assenza di un finalizzatore come Osimhen rischia di comportare per la squadra. Una lunga gestione della palla, dunque, potrebbe rivelarsi infruttuosa, oltre che difficilmente prolungabile.

L’alternativa – certamente poco gradita a Luciano – potrebbe consistere nello snaturare del tutto l’assetto azzurro. Concedere il possesso ai rossoneri ed assumere un insolito atteggiamento conservativo. Soprattutto in considerazione di una sfida da giocare nei 180 minuti. L’abbassamento del baricentro potrebbe consentire spazi che, senza il nigeriano, faticano a rivelarsi alle maglie azzurre. La pressione (psicologica e fisica) costante del nove azzurro era un fattore che costringeva le retroguardie ad una copertura eterogenea. Campo ed occasioni si moltiplicavano, dunque, sulle fasce, a beneficio del talento degli esterni. Rivoluzionare un credo, benché possa apparire ripugnante per alcuni, è una possibilità che una (grande) squadra deve poter mettere in conto. Soprattutto giunti a questo punto della stagione. Il baricentro arretrato di cui sopra, inoltre, potrebbe richiedere l’opzione di una punta che possa fare leva su spiccate doti atletiche. La velocità di Lozano, per questo, sarebbe peculiarità da non sottovalutare.

La scelta degli uomini, pertanto, dipenderà principalmente da quel che sarà il piano gara. Jack sembra favorito per una maglia da titolare. L’italiano garantirebbe una capacità di fraseggio utile ad un piano propositivo come il consueto spartito Spallettiano suggerisce. Un reparto offensivo che dovrà fare a meno del suo cannoniere principe, e del goleador di competizione. Osimhen e Simeone non saranno della trasferta milanese. Dolorose rinunce per quello che, sino ad oggi, è stato il primo attacco della Champions. A quota venticinque gol il Napoli condivide il primo posto con il City, ma con una gara in meno rispetto agli inglesi.

Fattore essenziale sarà la consapevolezza che gare come quelle di questa sera non sono partite (soltanto) di tecnica e fioretto. Aggressività, fisicità e solidità psicologica le caratteristiche del quarto ideale. Anzitutto, l’avversario di questa sera richiederà maggiore sforzo sotto tali punti di vista. Garra charrúa e ‘faccia tosta’ i caratteri salienti del Milan. Anche al Maradona. Per questo, la squadra di Spalletti dovrà dimostrare un significativo passo in avanti. Il Napoli registra, infatti, soltanto 86 contrasti in totale in Champions. Dato che vale la diciassettesima posizione nella competizione. La stessa statistica che vede invece i lombardi piazzarsi al settimo posto.

Milan-Napoli: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV

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(Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Un piacevole ritorno, quello del Milan, ai quarti di finale di Champions League. L’ultima volta fu Allegri a guidare i Diavoli verso il proibitivo impegno delle prime otto. Un Barcellona inarrestabile, però, si frappose tra i rossoneri ed i sogni di gloria. Sono passati (tanti) anni, allenatori e calciatori (tutti, tranne uno). Il Milan ha dovuto fare i conti con le fisiologiche evoluzioni del tempo. La tradizione, però, ha saputo riconsegnare il club ai giusti palcoscenici.

La squadra giunge, dunque, alla doppia sfida contro il Napoli riuscendo nell’impresa di riequilibrare le proiezioni. Quelle cioè che, al sorteggio, volevano i rossoneri assolutamente sfavoriti. Merito di un successo che ha fatto rumore.

Il Milan visto al Maradona ha dato incoraggiante dimostrazione di quanto le motivazioni possano spingere i rossoneri ben oltre i limiti sinora palesati in stagione. Gli uomini di Pioli hanno dominato in lungo e in largo a Fuorigrotta. Sia atleticamente sia tatticamente. La scelta di Krunic ha consentito alla squadra di avvalersi della giusta muscolarità sulla trequarti. Fattore che ha inciso nel blocco delle tradizionali fonti di gioco partenopee. Così come nella propria produzione offensiva. Ciò che più di tutto, però, ha inciso nel largo successo napoletano, è il ritorno al 4-2-3-1. Il modulo che ha saputo garantire successi – e tricolore – ai rossoneri. Quel che ha anche ridato al Diavolo nuova verve. Un Milan lineare, efficace ed anche godibile. La fluidità, e l’immediatezza nella ricerca delle soluzioni di gioco hanno permesso alla squadra di trovare con successo la sintesi delle propria manovra.

Tornare al glorioso modulo ha consentito, principalmente, di ritrovare quello che è il diamante dell’attacco rossonero. Leao è tornato il calciatore straripante conosciuto nelle ultime due stagioni. Con un coinvolgimento finalmente vero e concreto nel gioco dei milanesi, il portoghese è tornato a mostrare le consuete (e determinanti) giocate. Dribbling e strappi con il potere di spaccare in due le gare. Un pensiero costante, e disturbante, nelle menti dei difensori avversari. La ritrovata serenità, e decisività, coronata con il fregio della doppietta in terra partenopea.

Perché il lusitano, anche dal punto di vista realizzativo, è un calciatore rivelatosi fattore chiave delle economie rossonere. È utile ricordare, a tal motivo, il lungo digiuno di Rafael a San Siro. L’ultima realizzazione al Meazza risale al 13 novembre scorso, in occasione del match contro la Fiorentina. Incisività che andrà ricercata anche in Champions. La stagione europea corrente ha visto il diciassette rossonero siglare una sola rete, il 25 ottobre al Maksimir.

Un quattro a zero, pertanto, sonoro e fruttuoso. Tuttavia, un risultato ma che non dovrà guidare alcuna considerazione per la sfida di questa sera. Come sapientemente affermato da Pioli, il Milan non potrà attendersi una partita che in nessun modo possa replicare la goleada di campionato. La Champions è, difatti, competizione a sé, che consente a motivazioni solitamente estranee di incidere nella mente dei calciatori. È impensabile, inoltre, che gli azzurri possano concedersi nuovamente ad una condotta flebile e poco (mai) combattiva. Il Napoli non disdegnerà la contesa, per un obiettivo troppo importante per lasciare al rimpianto ogni prerogativa. Oltretutto, le emergenze di formazione potrebbero indurre i partenopei ad optare per un assetto insolitamente difensivo, in considerazione di una gara di ritorno tutta da giocarsi in casa.

Pioli dovrà dunque considerare l’eventualità di dover gestire palla e gioco. Per una squadra che, nonostante le felici espressioni di coralità, vive principalmente di atletismo e profondità non costituisce, questa, una opzione augurabile. Cionondimeno, i milanisti hanno anche dimostrato particolare (ed improduttiva) incongruenza con le dinamiche che costringono la squadra ad imporre palleggio con continuità.

Probabili formazioni

Raspadori
(Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Milan: Maignan; Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Krunic, Tonali; Brahim Diaz, Bennacer, Leao; Giroud. Allenatore: Stefano Pioli.

Napoli: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, KIm, Oliveira; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lozano, Kvaratskhelia, Raspadori. Allenatore: Luciano Spalletti.

Il match tra le due formazioni di Milan e Napoli sarà visibile in streaming, ed in esclusiva, sulla piattaforma Amazon Prime Video. La telecronaca sarà affidata a Sandro Piccinini e Massimo Ambrosini.