Milan, Leao parla del suo passato in Portogallo
L’attaccante del Milan, Rafael Leao, si è aperto in una lunga intervista con Vice. Il giovane portoghese ha rivelato alcuni retroscena sulla sua carriera, soprattutto sui suoi inizi in Portogallo. La stella rossonera ha confessato di essere stato molto vicino al passaggio al Benfica, ma ha poi firmato con lo Sporting Lisbona. Leao ha parlato dei suoi inizi da bambino: “Quando giocavo nello Sporting andavo nella stessa classe con i miei compagni di campo. Quando iniziavano a fare casino iniziavo anche io, poi dovevamo uscire perché il nostro professore non poteva continuare. Penso comunque che ero un ragazzino intelligente e tranquillo. È arrivato un momento in cui non potevo continuare la scuola, perché c’erano allenamenti e partite. Anche da piccolo mio papà ha cercato di trovare un club per me, ho cominciato a giocare così a sette anni. Dove abitavo io c’era una persona che lavorava per un club vicino, e di fronte casa c’era un giardino dove giocavo sempre insieme agli altri bambini. Io ero sempre lì a giocare, lui mi ha visto e mi ha chiesto se giocassi da qualche parte. Io gli ho risposto di no e che c’era mio papà che stava cercando un club per cominciare. Mi ha detto di andare nella sua squadra e fare un paio di allenamenti, poi avremmo visto“.
Milan: le parole di Leao sul Benfica
Dopo gli inizi con i suoi amici arriva la possibilità di andare al Benfica: “Sono andato lì, ho fatto un allenamento e ho cominciato a giocare in quel club, si chiama Mora. Tre settimane dopo ho firmato con il Benfica, ma non avevo la possibilità di andare agli allenamenti perché Lisbona era lontano, e loro mi hanno detto di stare tranquillo, che sarebbe arrivato qualcuno ad accompagnarmi agli allenamenti tutti i giorni. Ho firmato con il Benfica, ho aspettato una settimana: non sono mai arrivati. Dopo una settimana dopo mio papà li ha contattati e ha detto che sarei andato in un altro club. Sono andato quindi allo Sporting, e poi da lì… C’erano persone vicine a me che dicevano che potevo arrivare lontano. Io avevo il talento però poi in allenamento… Mi piaceva il calcio, ma in testa non sapevo dove sarei potuto arrivare in futuro. Poi c’è stata una riunione con me e mio papà, ci hanno detto che forse sarei dovuto andare via perché quello che stavo facendo, fino a quel momento, non stava andando bene.” Leao ha chiuso l’intervista con un commento sul suo futuro: “Lì mi sono messo in testa che mi dovevo svegliare e concentrarmi per lavorare e mettermi nelle condizioni per arrivare al top. Voglio vincere tante cose, cose importanti, essere importante nel mio club e vincere trofei individuali“.