Il Milan accoglie Devis Vasquez. Il nuovo portiere rossonero è stato ufficialmente annunciato e ha rilasciato le sue prime parole. Al canale ufficiale del club, il classe ’98 si racconta, dal suo passato a quello che sarà il futuro.
A poche ore dall’annuncio ufficiale, Devis Vasquez rilascia anche la sua prima intervista da milanista. “Sono felice di questa prima avventura. Il Milan è una squadra grandissima e sono molto felice. E’ un sogno giocare nel Milan e in Italia, sono felice di stare qua” racconta a Milan TV. E prosegue: “È incredibile, desideravo di essere in Italia e ancora di più in un club grande come il Milan. Ovviamente qualsiasi giocatore che viene avvicinato con una proposta del genere sarà ovviamente entusiasta e farà tutto il possibile per giocare in un club così grande”.
Sul suo rapporto con l’Italia: “Quando ho partecipato al Torneo di Viareggio mi sono innamorato dell’Italia tant’è che ci sono torno dopo il torneo. Ho imparato l’italiano bene ho iniziato ad imparare l’italiano ascoltando la musica, cercando su internet e senza nessun insegnante. Da quel momento, da quando sono tornato dall’Italia, in Colombia mi sono posto come sogno di tornare di nuovo in Italia ed eccoci qua”.
Sul suo atteggiamento in campo: “Sono molto aggressivo in campo, molto concentrato come dovrebbe essere un portiere, concentrato, attento, leader e anche aiutare i miei compagni di squadra che è la cosa più importante. Ovviamente siamo tutti una squadra e facciamo tutti la stessa cosa. Quando ho più confidenza con le persone sono più rilassato, ma all’inizio sono un po’ distante anche se mi considero una persona molto buona”.
Un grande colombiano che è stato da queste parti è Mario Yepes: “E’ un leader nella nazionale colombiana, lo ricordiamo sempre e credo che il talento non sia mai abbastanza, molto più di questo lo ricordiamo sempre. Il talento non è mai abbastanza, non importa quanto talento hai, devi lavorare, lavorare, lavorare, lavorare e lavorare. Questa è la mia filosofia”.
Infine, sul numero di maglia scelto: “La 77 perché una persona molto vicina a me me l’ha chiesto e io ho accettato. Ha messo in me tutta la fiducia e mi ha aiutato, quindi anche un modo per restituire tutto quello che mi dà