Milan-Lazio, uno storico asse di mercato: da Nesta a… Biglia
Alle 20:45, si affronteranno Milan e Lazio, in quest’ultima tappa del 2020. Gli uomini di Stefano Pioli, inevitabilmente, tenteranno di difendere la vetta, in in una situazione di emergenza. Neppure la Lazio arriva in modo ottimale al match ma, per la banda di Inzaghi, l’obiettivo sarà proseguire nel periodo positivo, dopo il bel successo sul Napoli. Dopo la caduta di ieri della Juventus, la Lazio può togliersi anche la soddisfazione di fermare quella che, al momento, è l’unica imbattuta della Serie A. Milan-Lazio, non solo un match ma, in passato, un asse di mercato che, spesso, ha giovato ai rossoneri. Ecco nel dettaglio i passaggi più ‘celebri’.
Da Formello a Milanello
In tempi recenti, l’ultimo affare che è stato concluso tra Lazio e Milan, coinvolge un giocatore che, sicuramente, non ha fatto battere il cuore del popolo rossonero. Si tratta di Lucas Biglia, approdato al Milan nell’estate 2017, per 18 milioni più bonus. Fu l’estate delle “cose formali” dell’allora AD Marco Fassone. Biglia, in scadenza di contratto, fu lautamente pagato dal Milan. In quanto, ritenuto uno degli “esperti” da aggiungere in una squadra in costruzione, insieme a Leonardo Bonucci. Come anticipato, la sua esperienza in rossonero, non fu “gloriosa”. 70 presenze, appena 2 gol e 2 assist. Una serie smisurata di guai fisici e, infine, un addio silenzioso a parametro zero a settembre, verso la Turchia, verso il Fatih Karagümrük.
Mauro Tassotti
Il terzino Tassotti, militante nel settore giovanile della Lazio, passò al Milan nell’estate del 1980, quando i rossoneri si trovavano in Serie B. Giocatore rude, esteticamente non il massimo e, spesso, celebre per interventi sconsiderati. Nils Liedholm lavorò alacremente su di lui, fino a renderlo uno dei terzini più forti al mondo, nonché un pilastro dei successivi successi di Arrigo Sacchi e Fabio Capello. 576 presenze in rossonero, vincitore di 3 Champions League, 5 scudetti, 4 supercoppe italiane, 3 supercoppe europee e 2 coppe intercontinentali.
Alessandro Nesta
Nell’estate del 2002, il suo passaggio al Milan, fu un vero e proprio colpo di mercato. Nesta era considerato uno dei talenti più promettenti al mondo. Laziale di cuore e di fede. In una recente diretta Instagram, in compagnia di Bobo Vieri, rivelò di non aver mai voluto lasciare la Lazio, nonostante l’interesse anche di club come il Real Madrid. Fu il peso del ruolo a portarlo all’addio, troppe pressioni da capitano e, addirittura, la presenza assidua alle riunioni del CdA. Alessandro Nesta passò al Milan per circa 32 milioni di euro. Una cifra monstre per l’epoca. Il giocatore era anche nelle mire di Inter e Juventus che, inizialmente, sembravano in vantaggio per il giocatore. Un blitz decisivo di Galliani portò “Sandro” al Milan. Alle 8:50 del 1 settembre 2002, il sito del Milan annuncia l’affare e va in tilt. I presidenti di Serie A si scagliano contro Galliani che, da presidente di Lega, ha dato un pessimo esempio con un affare tanto oneroso, in tempi di austerity. Il resto è storia: Nesta, oltre a confermarsi uno dei migliori difensori della storia, vincerà tutto col Milan.
La retroguardia laziale a Milano in quattro anni: Pancaro, Stam e Oddo
Negli anni a seguire, il Milan non perde il vizio e, inevitabilmente, attinge ancora dalla retroguardia laziale. Nel luglio del 2003, i rossoneri acquistano il terzino Pippo Pancaro che, al Milan, giocherà due stagione prima di tornare a Formello. La stagione dello scudetto rossonero del 2004, lo vedrà assoluto protagonista con prestazioni da urlo. Vincerà anche la Supercoppa Italiana con il Milan, nonché il secondo posto nella ‘drammatica’ finale di Champions League contro il Liverpool, ad Istanbul. Successi che, tuttavia, non eguagliano i ben sei trofei conquistati in biancoceleste.
Nell’estate del 2004, arriva anche Jaap Stam, dominante difensore centrale ex Manchester United. Una vera e propria diga che, nonostante il talento, non era titolare in una retroguardia di campioni come quella del Milan di quegli anni. Giocherà in rossonero due stagioni, prima di tornare in Olanda, per terminare la sua carriera all’Ajax.
Nel gennaio del 2007, il Milan acquista Massimo Oddo, il capitano della Lazio. Oddo era il tassello che mancava in una difesa dove, Serginho, era massacrato dai guai fisici. Il Milan acquista Oddo, fresco campione del mondo, per circa 8 milioni di euro e lui diventa protagonista, vincendo la Champions League di Atene, la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club. Il Milan gli riserva una girandola di prestiti, negli anni a seguire: Bayern prima, Lecce poi. Nel mezzo la stagione 2010/11, dove Oddo conquista lo scudetto con i rossoneri, seguito dalla Supercoppa Italiana.
Dal Milan alla Lazio
I trasferimenti in senso inverso, non ebbero lo stesso scintillio che ebbero i laziali passati al Milan. In biancoceleste approdò Demetrio Albertini, a 33 anni. Una breve apparizione, prima di trasferirsi dopo appena un anno all’Atalanta. Tra il 2006 e il 2008, Pasquale Foggia e Cristian Brocchi passarono dal Milan alla Lazio. Nel 2015, anche Alessandro Matri, fece una capatina in prestito ai biancocelesti. L’ultimo è Pepe Reina che, proprio stasera, affronterà i rossoneri da ex, dopo due stagioni alle spalle di Gigio Donnarumma. Andando indietro nel tempo, spiccano i trasferimenti di ‘Nanu’ Galderisi nell’87 e Stroppa nel ’91.