Milan, la scelta sull’allenatore è stata fatta? I pro e i contro
Nel big match di ieri sera contro la Juventus i rossoneri non sono andati oltre ad uno scialbo 0-0. Una partita he ha offerto molto poco e che chiude una settimana molto complicata per Il Diavolo, dopo il KO di lunedì che ha consegnato lo Scudetto all’Inter. Tutti i pensieri in casa Milan sono ora rivolti verso la scelta del nuovo allenatore per la prossima stagione.
Una partita poco spettacolare, con pochissime occasioni e probabilmente simbolo del periodo assolutamente negativo in termini di umore e di risultati al Milan. Dopo il Derby perso e che ha aritmeticamente dato lo Scudetto all’Inter, la squadra di Pioli (decimata soprattutto in difesa tra squalifiche ed infortuni) non ha avuto la risposta d’orgoglio sperata.
Milan, il nuovo allenatore è la priorità: il club ha scelto Lopetegui. I pro e i contro del tecnico spagnolo
Ora il Milan attende di chiudere in maniera dignitosa queste ultime quattro giornate di campionato che mancano alla fine con la speranza di blindare al secondo posto e poi sarà tempo di forti riflessioni e di rivoluzioni dal punto di vista tecnico, e che riguarderanno soprattutto il futuro di Stefano Pioli sulla panchina del Milan. E a meno di clamorosi e francamente improbabili ripensamenti queste dovrebbero essere le ultime settimane del tecnico alla guida dei rossoneri.
Una stagione molto deludente per il Milan. Che non è mai stato in lotta per lo Scudetto, è uscito ai gironi in Champions League e ha fallito anche il salvagente che poteva rappresentare l’Europa League, con un percorso terminato ai quarti di finale contro la Roma. Molto c’è da analizzare dopo un’estate che aveva visto il Milan fare un ottimo mercato con oltre 10 nuovi innesti che avevano allungato per numero e qualità la rosa rossonera e che in gran parte hanno anche rispettato le attese, con profili come Christian Pulisic e Ruben Loftus-Cheek che si sono dimostrati acquisti all’altezza.
Il post Pioli è pronto. Lopetegui può essere il nome giusto?
Cosa non è andato allora nel 2023/2024 rossonero? Grossa parte della responsabilità va oggettivamente addossata a Stefano Pioli. Non solo per i troppi e pesanti infortuni che hanno compromesso la stagione del Milan, ma anche per un meccanismo di gioco che non è saputo evolvere e staccarsi dall’affidarsi esclusivamente sul talento individuale. E sopratutto un carattere e una mentalità che i rossoneri hanno mostrato troppe poche volte nel corso dell’annata, mancando in appuntamenti decisivi e mostrandosi una squadra senza mordente e senza carattere.
Come detto la figura di Pioli è totalmente in bilico e alla fine della stagione la dirigenza fatta in capo dal Presidente Cardinale e dal suo advisor Zlatan Ibrahimovic prenderà una decisione in merito, Negli ultimi giorni il Milan si sarebbe fortemente avvicinato al nome di Julen Lopetegui, tecnico spagnolo ex Siviglia e Real Madrid e fermo dallo scorso 8 agosto dopo il suo addio al Wolverhampton.
La carriera di Lopetegui
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport Lopetegui avrebbe già raggiunto un accordo di massima con il Milan sulla base di un triennale a 4 milioni di euro a stagione. ma cosa può portare l’allenatore iberico al Milan?.
Un aspetto molto importante e che va segnalato è che il Milan è una squadra tutt’altro che allo sbando e da ricostruire. Gran parte del blocco principale della rosa rossonera è composta da giocatori forti e anche in piena maturità calcistica e che devono ritrovare mentalità e soprattutto un’organizzazione di gioco che li possa esaltare ma non passare solo dai loro guizzi.
La carriera da allenatore di Lopetegui inizia nella stagione 2008/20009 dove per un’annata guida il Real Madrid Castilla, la principale formazione giovanile dei Blancos. Poi l’ottimo periodo alla guida delle selezioni giovanili della Spagna, come CT dell’Under 19, 20 e 21 e dove riesce a vincere due europei di categoria (nel 2012 con l’Under 19 e nel 2013 con l’Under 21 in finale contro l’Italia).
La prima grande esperienza in un club arriva al Porto, dove Lopetegui resta per un anno e mezzo dal giugno 2014 al gennaio 2016 e costruendo i Dragoes attorno ad un non innovativo ma efficace 4-3-3 che però non porta titoli ai lusitani.
La crisi con la Spagna e l’Europa League contro il Siviglia
A partire dalla stagione 2016/2017 viene scelto come neo CT della Spagna, in sostituzione di Del Bosque e con l’obiettivo di portare le Furie Rosse al Mondiale del 2018. Missione compiuta con un percorso quasi netto nel girone (9 vittorie e 1 pari) e con la sua formazione rodata nel tradizionale 4-3-3 divenuto negli ultimi anni l’identità tattica di riferimento spagnola.
A pochi giorni però dall’inizio della rassegna iridata dei contrasti con alcuni giocatori simbolo dello spogliatioio della Spagna spingono Lopetegui a lasciare l’incarico da CT e a non partecipare al Mondiale in programma in Russia. Ma dietro l’addio c’è soprattutto l’accordo fatto con il Real Madrid, con Lopetegui nuovo tecnico Merengues dal luglio 2018.
L’esperienza al Real Madrid è però fallimentare e dura poco più di due mesi a causa dello scarso feeling con l’ambiente e con i giocatori. Lopetegui resiste solo 20 partite tra Liga e Champions League (6 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte) e che culmina con il pesante 5-1 subito dal Barcellona nel Clasico del 28 ottobre.
Nell’estate 2019 dopo alcuni mesi di pausa Lopetegui accetta la proposta del Siviglia e l’allenatore classe 1966 si prende la sua rivincita conquistando l’Europa League 2020, nell’inedito format delle Final Eight a causa della pandemia Covid. La Finale vinta per 3-2 su l’Inter di Conte dimostra l’abilità sopratutto tattica dell’allenatore, che anche senza grandi campioni si rivela capace di preparare partite di peso con la giusta mentalità.
Idee e modulo del possibile nuovo allenatore del Milan
Nella sua esperienza al Siviglia durata da luglio 2019 all’ottobre 2022, la squadra andalusa ha offerto le migliori cose sempre con il 4-3-3 caro a Lopetegui. Una proposta di gioco non innovativa ma molto organizzata, e che punta soprattutto sul lavoro degli esterni bassi (Jesus Navas e Reguilon furono determinanti per le loro caratteristiche di spinta) e affidandosi ai movimenti di profondità e nel creare superiorità numerica con le ali offensive. Il ruolo della mediana è più contenitivo che propositivo con un regista a dettare i tempi e due mezzali più di copertura che di abilità tecnica.
E dal Lopetegui di Siviglia e dal suo periodo migliore il Milan potrebbe ripartire. Il 4-3-3 è è un modulo usabile e sfruttabile per le caratteristiche della rosa dei rossoneri e non porterebbe a troppe rivoluzioni sul mercato, con il club che dovrebbe intervenire soprattutto sul lato destro della difesa e su un un nuovo attaccante titolare.
L’ambiente lo ha già esonerato con #Nopetegui
La questione caratteriale se Lopetegui possa essere l’uomo giusto per la panchina del Milan ruota soprattutto attorno alla personalità del tecnico spagnolo, che nei fatti ha avuto un solo periodo felice in carriera e la sua ultima esperienza in Inghilterra col Wolverhampton si è chiusa malissimo e con un esonero dopo 12 sconfitte in 27 partite.
Motivi per cui nella bolla social sta spopolando l’hashtag #Nopetegui, un termine coniato da alcuni tifosi del Milan che si stanno opponendo alla possibile scelta della società sul nuovo allenatore, considerato inadatto al ruolo e che non scalda cuori e passioni negli animi di tanti supporters rossoneri.
Un clima non facile per Lopetegui, che se dovesse arrivare al Milan avrà subito l’arduo compito di conquistare la fiducia del tifo, che già lo ha bollato come scelta sbagliata e inferiore per palmares e carattere ai sogni Conte e Klopp. I rossoneri sembrano aver preso però la propria strada, affidandosi comunque ad un tecnico esperto e che in carriera vanta quasi 400 panchine e su cui non va sottovalutata la voglia di un riscatto che un grande club come il Milan può offrirgli.