Milan, la condanna ormai è ufficiale: oggi il calciatore è ridotto nel peggiore dei modi | Addio al calcio per 9 anni
Dopo le pesanti accuse piovute sul Milan per favori arbitrali, arrivano altre brutte notizie per il cub rossonero. Ecco cosa è successo.
Un duro attacco, per certi versi tanto indiretto quanto sorprendente. In Germania si è discusso molto della mancata espulsione di Vinicius Junior in Real Madrid Lipsia. Ma il caso si espande in maniera del tutto casuale.
A prendere la parola è Emmanuel Petit, per carità una voce credibile nel panorama internazionale, se non fosse per la sua gloriosa carriera, culminata con il Mondiale casalingo vinto a Francia 1998. Il problema è che l’ex centrocampista tira in ballo squadre che non c’entrano nulla, né con Vinicius cè con il Real Madrid né con il Lipsia.
“Penso che il problema sia nel subconscio degli arbitri – dice l’ex Monaco e Arsenal, tra le altre, ai microfoni di RMC – l’ho vissuto ai miei tempi col Monaco, contro il grande Milan e il suo trio di olandesi che dominava in Europa”.
Il Milan, senza che il Milan c’entrasse nulla. Peti continua con la sua personalissima invettiva. “Giocavano spesso finali di Coppa dei Campioni, vincevano gli scudetti ma quando giocavano in casa c’erano sempre episodi a favore, palesi errori arbitrali”. Tant’è.
Una condanna da scontare in carcere?
Le parole fuori contesto di Petit arrivano a pochi giorni da un’altra spiacevole situazione che vede coinvolto un ex milanista, all’ombra della Madonnina per quattro stagioni, incantando a tratti il popolo rossonero del Meazza, fregiandosi di uno scudetto e, nello stesso anno, anche di una Supercoppa italiana.
Robinho rischia grosso: la richiesta di mandato d’arresto internazionale spiccato nei suoi confronti era stata respinta, in quanto la Costituzione brasiliana vieta l’estradizione dei suoi cittadini. Il brasiliano potrebbe scontare in carcere la sua condanna a nove anni, risalente al 2017 e comminata proprio dal Tribunale di Milano. Stavolta deciderà un altro tribunale di giustizio, quello Supremo del Brasile, l’equivalente della nostra cassazione, tanto per intenderci.
Che brutta storia!
Secondo il media brasiliano Uol, alcuni giudici del Stf, consultati a titolo riservato, avrebbero confermato l’orientamento all’omologazione della sentenza italiana. Ebbene, ora l’eventuale decisione sulla pena, da scontare in carcere o meno, verrà decisa con un voto a maggioranza.
Robinho era stato condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una donna avvenuto nel 2013. Che brutta storia! E pensare che era stato indicato da Pelé, che lo aveva tra l’altro scoperto, come suo erede.