Milan, Kjaer: “Mi sentivo un eremita, ma sofferto un infortunio cosi”

Milan, Kjaer: “Mi sentivo un eremita, ma sofferto un infortunio cosi”

(Photo by Chris Ricco/Getty Images)

Il difensore del Milan, Simon Kjaer, ha rilasciato una lunga intervista a Sportweek, in cui ha parlato dei momenti vissuti durante l’ultimo infortunio. Ecco di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.

(Photo by Chris Ricco/Getty Images)

Milan, Kjaer torna sull’infortunio: le sue dichiarazioni

Sui momenti bui dell’infortunio
“Non avevo mai sofferto un infortunio tanto grave e per la prima volta nella mia carriera dovevo affrontare un periodo in cui avrei lavorato da solo, lontano dal resto del gruppo. Mia madre mi disse: fai finta di essere un eremita, uno di quelli che vivono nella foresta, separati da tutto e tutti. Io mi sentivo proprio così. Sì, la società mi stava vicino, i compagni mi scrivevano incoraggiandomi, ma alla fine ero io a dovermi alzare alle 8 del mattino tutti i giorni per lavorare fino alle 8 di sera: terapia, rieducazione, da solo insieme al fisioterapista. Allora mi sono detto, se sembro un eremita, che sia così: taglierò la barba solo quando tornerò a lavorare con la squadra.”

Su Kalulu e la concorrenza
Pierre ha fatto una stagione fantastica. Dal mio punto di vista lui non è un rivale. Se io faccio il mio lavoro, se sto bene, c’è solo uno che può decidere, Pioli. Poi io posso arrabbiarmi con lui, ma non con Kalulu, Tomori o Gabbia perché sono colleghi e uno di loro mi sarà al fianco in campo. Avrò bisogno di loro, del loro aiuto, quindi non potranno mai essere rivali. So che quest’anno non farò 45 partite. Ci saranno occasioni per tutti, ma ovviamente voglio giocare. Quando ci sarà il derby voglio giocare“.