Milan, Kalulu: “Non sento la pressione, Scudetto grande gioia”
Il difensore del Milan Pierre Kalulu si confessa. In una intervista concessa al portale NSS Sports, il francese parla di sé, sia dentro che fuori dal campo, e di come la sua vita sia cambiata dal suo trasferimento in Italia.
Milan, Kalulu: “Ogni tanto sono stravagante”
Pierre Kalulu parla di sé a 360 gradi. In un’intervista concessa a NSS Sports il difensore del Milan racconta: “C’è una somiglianza tra il mio stile in campo e il mio stile nel vestirmi. Di norma cerco di essere sempre molto pulito ed elegante, solo ogni tanto provo una giocata più stravagante, fuori dagli schemi“. Sottolineando però – sorridendo – “Ogni tanto eh, non troppo altrimenti il Mister Pioli si arrabbia“.
Con il suo trasferimento a Milano le abitudini sono cambiate: “Adesso che ho scoperto di più la città mi piace molto, ci sono molte cose da vedere ma non è troppo grande. È un po’ vecchia per me ma è veramente bella, c’è tutto, è come una capitale europea. Da quando sono a Milano provo ad essere sempre più inserito nell’ambiente ed a crearmi i miei giri di riferimento. Quando ero ancora in Francia amavo andare al cinema, ero lì una volta a settimana o anche più. Adesso che sono in Italia è un po’ più difficile e sono diventato più casalingo, ma non mi perdo mai le mie serie tv preferite“.
“La tensione vera la sento solo in campo”
Da quando è arrivato al Milan ha avuto subito un grande impatto: “Essere arrivato e vincere subito lo scudetto è stata una grande gioia. Siamo tutti giovani in squadra e non ci rendiamo conto, perché quando inizi a fare qualcosa e riesci subito ti sembra che quella cosa sia facilissima, invece non è così. Quando sei un difensore ti deve piacere il lavoro sporco e rischiare il meno possibile ma ogni tanto tentare qualcosa in più con il pallone ti trasmette una sensazione di gioia, però poi se riesci sei troppo forte e se fallisci sei troppo scarso“.
Kalulu non sa cosa voglia dire pressione: “Secondo me la tensione vera, quella che ti blocca la pancia la devi sentire appena entri in campo, non prima. Ad esempio noi giochiamo domenica alle 20:45, se non sono le 20:35 io ancora non sento niente, poi mi arrivano le sensazioni giuste ed entro in clima partita. Quando hai la mia età magari non te ne rendi sempre conto. Allo stesso tempo sei già un esempio per un sacco di persone, una fonte di gioia quando sei in campo. Il calcio in Italia è importantissimo per i tifosi, quindi è giusto dare il massimo per loro. Magari quando sei italiano e vivi sempre in Italia per te è una cosa normale, ma se vai all’estero capisci come sia una passione fortissima“.