Domenica sera a San Siro va in scena Milan-Juventus, match valido per la nona giornata di campionato. Dopo molto tempo la sfida tra rossoneri e bianconeri torna ad avere un valore d’alta quota in classifica.
Finita la sosta per le Nazionali e la Serie A ritorna con una delle partite più attese del campionato. Domenica al Meazza c’è Milan–Juve, una partita non decisiva ma che potrebbe aggiungere molto alla lotta al vertice.
Come detto siamo solo alla nona giornata e nulla è decisivo, ma oltre al fascino della artita e del valore del rispettivo avversario i 3 punti contano già molto. Il Milan vuole proseguire la sua striscia positiva, con la squadra di Pioli che viene da 4 vittorie consecutive in campionato e una solidità difensiva (3 clean sheet nelle ultime 4) e di gruppo ritrovata dopo il Derby perso contro l’Inter il 16 settembre scorso.
Ora i rossoneri sono davanti ai nerazzurri con 21 punti, a +2 sui rivali cittadini e non vogliono fermarsi. Ragionamenti ambiziosi anche per la Juventus. I bianconeri sono attualmente terzi a 17 punti, a -4 dal Milan. Chiaro che una vittoria farebbe entrare la Juve nella corsa allo Scudetto, mentre un KO non sarebbe definitivo ma manderebbe ad un eventuale e pesante -7.
A San Siro mancheranno molti protagonisti attesi da entrambi gli schieramenti. Il Milan non potrà contare oltre sugli infortunati Bennacer, Caldara e Chukwueze soprattutto sugli squalificati Theo Hernandez e Mike Maignan, due titolarissimi che mancheranno all’appuntamento contro la Juve.
Oltre all’importanza mentale dei due per il Milan, Pioli perde due fonti di gioco non da poco. La bravura del portiere francese nell’impostare dal basso e nel lanciare lungo verranno meno, con il suo posto che verrà preso da Sportiello. Un portiere affidabile ma meno coraggioso rispetto all’ex Lille.
E la Juventus non dovrà preoccuparsi a sinistra delle galoppate del terzino e pensare solo a tenere Leao. La pericolosità in progressione di Theo Hernandez mancherà, così come la sua abilità nell’entrare dentro al campo per tagliare le marcature avversarie. Il suo posto a meno di sorprese sarà di Florenzi.
Due assenze pesanti per Pioli, che però ritrova a centrocampo Krunic e Loftus-Cheek, due rientr importanti per doti fisich e di intelligenza tattica nelle due fasi, e il dominio in quel reparto sarà decisivo per spostare la bilancia dell’esito della partita, capendo soprattutto come vorrà agire la Juventus con un blocco più compatto o con un approccio più spregiudicato anche con le proprie tre mezzali.
Il Milan è una squadra generalmente migliore di questa Juventus, sia per valore dei singoli che per gioco espresso.
E non è difficile ipotizzare che i rossoneri (anche sospinti dal solito San Siro strapieno) prendano in mano la partita e vogliano condurre il gioco, attaccando alti la Juve, e puntando sui duelli in mediana e nelle coppie attacco-difesa in fase offensiva.
Dall’altra parte la Juventus ci arriva abbastanza incerottata a Milano. Allegri non avrà in difesa il totem Danilo, a centrocampo la coperta si è accorciata per i noti casi di Pogba e Fagioli e in attacco non ci sarà Chiesa.
A tre giorni dalla sfida non è ancora chiaro quale vestito tattico indosserà la Juventus. Il 3-5-2 è più probabile (in alernativa l’ipotesi è il 4-4-2) con Rugani chiamato a sostituire Danilo e a tamponare Pulisic, mentre a Gatti spetterà Leao e a Bremer i duelli con Giroud.
Il dubbio che più attanaglia Allegri è quello dello slot come quinto di destra. A sinistra Kostic pare favorito su Cambaso, ma dall’altro lato è duello tra Weah e McKennie. Una preoccupazione lecita perché lì transita Leao e il tecnico bianconero deve scegliere tra la freschezza atletica del figlio d’arte o la maggior copertura e fisicità dell’ex Schalke 04 per arginare il portoghese.
Il centrocampo è quasi fatto con Rabiot (che avrà il compito di metterci il fisico e strappare sui due interni rossoneri Reijnders e Loftus-Cheek) e Locatelli titolari e il dubbio Miretti o McKennie, nel caso dirottato in mezzo se Weah dovese vincere il ballottaggio a destra.
In attacco la scelta non è ampissima. Vlahovic ha recuperato e il suo compagno di reparto sarà probabilmente Milik, con Kean pronto al subentro. Per il tipo di gioco che vorrà fare la Juve, l’assenza di Chiesa potrebbe risultare decisiva con i bianconeri mancanti di un giocatore capace di ribaltare l’azione e partire in velocità.
Il Milan è molto più propositivo nelle idee di gioco e come detto è ipotizzabile che la squadra di Pioli vorrà subito mettere le cose in chiaro, avendo già consapevolezza di trovarsi di fronte una Juve chiusa e corazzata e con un baricentro basso.
La Juventus non ha ancora la maturità per andare a San Siro ad imporsi e nemmeno gli uomini adatti e i bianconeri potrebbero giocare d’attesa, proteggersi dal dinamismo del centrocampo e del talento offensivo dei rossoneri e impostare una gara furba e di rottura, provando a cogliere quelle occasioni di distrazione difensiva che l’atteggiamento moderno del Milan può portare.