Milan-Inter, Inzaghi: “Vincere domani non è un’ossessione”
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del Derby contro il Milan, in programma domani sera alle 21:00 e valido per la 33ª giornata di campionato.
L’Inter è ad un passo dalla storia e potrebbe raggungerla nel migliore dei modi possibili. In caso di vittoria nel Derby contro i rossoneri, i nerazzurri saranno ufficialmente Campioni d’Italia per la ventesima volta nella loro storia. Un traguardo vicinissimo anche per Simone Inzaghi, che punta al suo primo Tricolore da allenatore.
Milan-Inter, le parole di Inzaghi prima del Derby che può valere lo Scudetto: “Stiamo lavorando duramente fin dal 13 luglio, ora vediamo il traguardo e vogliamo arrivarci il prima possibile”
“Senz’altro il Derby è sempre il Derby. Quidi ci sono ottime senazioni. In questi giorni abbiamo lavorato tanto e bene perché domani potrebbe essere una giornata speciale per tutta la famiglia Inter. Abbiamo ancora gli allenamenti di oggi e domani per prepararci al meglio e giocare la partita“.
“Devo essere sincero. Con i ragazzi se ne è parlato di quello che abbiamo fatto. Abbiamo fatto una belissima cavalcata, e domani potrebbe essere importantissimo, ma non la stiamo vivendo come un’ossessione. Speriamo che possa accadere domani e ci abbiamo lavorato, ma non è un’ossessione per me o per i giocatori. Quello che abbiamo fatto fin dal 13 luglio con un un campionato dominato è lì e non si cancella. Siamo alla fine della salita e ora vogliamo vedere il panorama“.
“La posta in palio è altissima e sappiamo bene che gli ultimi 5 Derby ci hanno dato grande gioia. Ma sappiamo che quelle partite precedenti, domani non conteranno nulla. Noi troviamo una squadra che è seconda in classifica, che giocherà in casa e che farà di tutto per renderci il Derby difficilissimo“.
“Io devo solo ringraziare le persone che sono con me, in primis i giocatori per poi passare ai miei collaboratori che mi hanno aiutato tantissimo in questo percorso lungo. Ringrazio anche la società, a partire dal Presidente fino a Marotta, Ausilio, Zanetti, Baccin e Ferri. Tutte persone pronte ad aiutare, cercando di superare insieme qualunque problematica, cercando di trovare la soluzione migliore“.
“Voglio ringraziare i nostri tifosi che non ci hanno mai abbandonato anche nei momenti difficili e oggi sono stati tantissimi qua e andremo a salutarli prima della partita. Mai come quest’anno si sta raggiungendo un traguardo perché lo abbiamo fatto tutti assieme con tutte le componenti“.
“Noi stiamo lavorando tanto, bene e forte e come abbiamo sempre fatto in questo triennio. Se sarà domani tanto meglio, ma per me e per i ragazzi non è un ossessione vincere domani“.
“Chiaramente le vittorie e i trofei nel calcio contano tanto, però io sono contento di quello che si è creato come sinergia tra squadra, tifosi e società. Dopo 20 anni di Roma sono venuto a Milano e subito l’ambiente mi ha accolto benissimo, indipentemente da dove eravamo“.
“Sono stati tre anni intensi. Abbiamo vinto e perso ma personalmente io e il mio staff non abbiamo mai mollato e abbiamo sempre lavorato duramente. Quindi l’unica cosa che posso fare io è poter lavorare col mio staff che mi supporta e anche aver trovato un gruppo di giocatori che mi ha aiutato tantissimo in questi anni“.
“Ho ascoltato le parole di Zhang e mi hanno fatto molto piacere, ma non sono state una sorpresa perché con lui ho un grande rapporto e posso solo che ringraziarlo per questi anni, dove con me si è sempre comportato bene. Tiene molto a cuore l’Inter e se lo merita. Ora il nostro pensiero è uno solo ed è vicino, per tutto il resto ci sarà tempo. Sapendo che io all’Inter sto molto bene e sapendo che ho alle spalle una dirigenza molto competente“.
“Il nostro ciclo deve proseguire. Normale che se arrivi questo trofeo, che sarebbe il sesto in tre anni e il settimo negli ultimi quattro bisogna continuare. Poi come sappiamo ogni stagione è diversa da ogni altra, ma abbiamo una dirigenza che sta già lavorando per il club. Ma ora io e la squadra pensiamo a chiudere questa stagione“.
“Per qunto riguarda Pioli posso dire che pe me è un grande allenatore e un’ottima persona. Mi ha sempre dato grandissima disponibilità ai tempi della Lazio ed è una persona corretta e che ha fatto un grande percorso al Milan vincendo lo Scudetto. Poi non sono io a dire quale sarò il suo futuro“.
“Lautaro ha lavorato bene. Lui è un attaccante che si nutre di gol, ma è concentrato e indipententemente che non segni dal 28 febbraio lo vedo motivato e concentrato e sta molto bene“.
“Abbiamo fatto un percorso importante. Come ogni percorso ci sono state delle difficoltà. Ma tutti abbiamo lavorato in un’unica direzione e dobbiamo continuare così. In questi tre anni abbiamo fatto bene, sapendo che siamo vicini ad un grande traguardo che speriamo arrivi il prima possibile“.
“Tutti i giocatori sono disposizione eccetto Cuadrado, per un affaticamento. Per gli altri tutti dovranno meritare lo spazio e tutti lo meriterebbero, ma come sempre devo scegliere 11 titolari e 5 che entreranno dalla panchina“.
“Sono contento di come assieme a tutti quanti abbiamo vissuto questo triennio. Ho visto ua grandissima unione e la felicità dei tifosi e di come la si percerpisce, è bello quanto sia contento il tifoso interista. Siamo vicini ma dobbiamo fare un ultimo passo“.
“Ho qualche dubbio di formazione per domani. Tutti hanno lavorato bene e dovremo essere 21 di movimento più 3 portieri. Qualche dubbio me lo porterò, ma speriamo di lavorare bene nell’allenamento delle 17:00“.
“Diciamo che è normale che questo trofeo mi darebbe una grandissima gioia per il mio lavoro, ma anche da calciatore ho vinto parecchio con la Lazio. E ora da allenatore speriamo di poter continuare, poi ringrazio le parole nell’intervista di mio fratello Filippo“.
“Il voto alla stagione bisogna aspettare un attimo ala fine della stagione, tra un mese saremo ancora più lucidi per dare delle valutazioni più corrette“.
“É molto importante avere tanti giocatori italiani che sono tanti anni nell’Inter e che sono anche interisti. Ma nonostante questo riescono a restare lucidi e a giocare bene. Abbiamo un grande zoccolo duro italiano ma abbiamo anche un grande gruppo di stranieri, come Lautaro Martinez che è il nsotro capitano“.
“Le speranze c’erano da come abbiamo iniziato nel ritiro estivo e come abbiamo lavorato fin dal 13 luglio . I rgaazzi hanno lavorato nel modo giusto e molto per una squadra che voleva lottare per i massimi livelli. É stato un percorso lungo dove abbiamo avuto tante partite difficili, chiaro che lo scontro diretto del 4 febbraio contro la Juventus in quel momento è stato molto importante“.