Milan, come un Ibra aperto: perchè cambia la squadra con lo svedese in campo

Ibrahimovic

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Dieci minuti contro l’Empoli, il riscaldamento prima – come un Samurai che raccoglie gli applausi della folla, ma si racchiude con la propria anima prima di dare tutto – Ibrahimovic: potenza, profondità e adrenalina. Come recita il suo ultimo libro, ma lui i capitoli li scrive con i piedi (non nel senso negativo del termine). Garantisce una sicurezza totale ai compagni e una tranquillità nel gioco come nessun altro. O meglio: altri ci sono, ma non hanno la sua stessa determinazione. O quantomeno non ce l’avranno alla sua età.

Un numero che è diventato un tarlo: ulteriore sfida che gli permette di mettersi alla prova. Recuperare dagli infortuni per esserci e dimostrare che si può: lo sa il Milan che ritrova il primo posto, lo sa lo svedese che non vuole perdere l’occasione di vincere per dimostrare che il tempo è solo una “scusa”.

Milan, Ibrahimovic torna a splendere: come cambiano i rossoneri

Ibrahimovic
(Photo by Getty Images)

Lezione per chi dice che gli scarpini al chiodo sarebbero la soluzione migliore. Ibra, per come interpreta l’attacco – che svetta centralmente per poi recuperare sugli esterni senza dare punti di riferimento – è ancora il più intelligente tatticamente.

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Una lucidità che nessun tipo di infortunio potrà togliergli: capire quando è il momento di affondare il colpo come un guerriero mai sazio, ma riflessivo. Sono proprio i pensieri ad averlo portato oltre. Al di là dei propri limiti e delle paure – le ha anche lui – che possa fermarsi tutto da un momento all’altro: possiede ancora quella fame e quella voglia di sorprendere.

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A differenza di altri, però, non è un auspicio ma un obbligo perentorio che porta avanti con abnegazione e volontà. Ecco perchè ancora non è il momento dei titoli di coda: il rinnovo con il Milan resta da valutare, ma il suo ingresso in campo contro l’Empoli qualche anticipazione già l’ha data.