Milan, Giroud: “Sempre ammirato i rossoneri, potrei chiudere qui”
L’attaccante del Milan, Olivier Giroud, questa mattina è protagonista di una doppia intervista, a The Athletic e al Daily Mail. Di seguito le sue parole: “Superare difficoltà e dubbi è stato molto importante per me nel corso degli anni. Mi riprendo sempre, sono così. I miei amici e mio fratello dicevano che rendevo sempre al meglio quando ero con le spalle al muro. Se 20 anni fa mi avessero detto che avrei vinto così tanti trofei e vissuto così tante cose incredibili, non l’avrei mai immaginato. Mi sento molto fortunato”.
Sulla mancata convocazione con la Francia: “Ad essere onesto, è stato un po’ strano vedere la Francia giocare nel mio stadio, il mio nuovo stadio, dove ho iniziato bene al mio debutto. Emotivamente è stato un po’ speciale per me guardarli in TV. Ad essere sinceri era troppo presto per me per andare a vederli o a trovarli negli spogliatoi. Ovviamente sono rimasto deluso dal non essere li con loro. Deschamps ha deciso di non chiamarmi e devo rispettare questa scelta. La Nazionale però mi manca”
Al Chelsea: “A Lampard ho spiegato che dovevo essere di nuovo felice. Gli ho chiesto di darmi quell’opportunità in un’altra squadra. Volevo che mi capisse. Gli ho detto: “non puoi giocare con la carriera di un calciatore così”. Ha capito le mie emozioni e gli sono grato perché sono rimasto e le cose sono andate bene dopo. Alla fine mi ha dato la possibilità di fare di nuovo grandi cose con il Chelsea, ho giocato di nuovo, ho segnato gol e ho contribuito a farci qualificare per la Champions League”
Al Milan: “Ho sempre ammirato questo club e questa fantastica maglia, quindi questa potrebbe essere una fantastica conclusione per la mia carriera in Europa. Quando arrivi al Milan senti il peso della storia. Ho incontrato il mio idolo Shevchenko molte volte. Gli ho detto che era il mio eroe. Ha riso, ma gli ho fatto firmare una maglietta ed ero felicissimo”