Milan-Genoa, le parole di Fonseca: “Serve rispettare la storia del club”

Milan-Genoa, le parole di Fonseca: “Serve rispettare la storia del club”

(Photo by Spada, LaPresse) Calcioinpillole.com

L’allenatore del Milan Paulo Fonseca è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match in programma domani sera contro il Genoa e valido per la 16ª giornata di campionato.

Il Paulo Furioso. Si potrebbero definire così gli ultimi giorni del tecnico portoghese del Milan, protagonista di un importante sfogo nel post partita del match di Champions League vinto 2-1 contro la Stella Rossa, e dove l’allenatore dei rossoneri ha ampiamente criticato l’atteggiamento della squadra e le gestione della partita, parole che hanno poi portato ad un confronto con alcuni giocatori leader dello spogliatoio come Theo Hernandez e Davide Calabria. Di seguito le dichiarazioni del tecnici rossonero in vista della sfida contro i rossoblu.

Milan Genoa Fonseca
(Photo by Spada, LaPresse) Calcioinpillole.com

Milan-Genoa, le parole di Fonseca alla vigilia: “Ho parlato ai giocatori su come la penso, dobbiamo rispettare la storia di questo club. Abbiamo risolto tra di noi, domani saremo pronti”

Era troppo facile dopo la partita parlare solo della vittoria. Domani il Milan fa 125 anni dalla sua fondazione. Dobbiamo rispettare la storia, e per me non è stato così. Questo club ha fatto la storia del calcio. Ho già parlato alla squadra su quello che penso, come ho fatto sempre. Oggi ho parlato coi giocatori e credo che siamo pronti ad una serata all’altezza del Milan“.

In questo momento non ho nulla da aggiungere. Non farò nomi di giocatori, ho semplicemente parlato coi giocatori e ho detto quello che penso. Per me che dobbiamo andare avanti“.

Dopo la partita con la Stella Rossa siamo andati tutti negli spogliatoi e tutti avevamo lo stesso sentimento. Questo l’ho vista come una cosa positiva. Poi abbiamo parlato e la squadra ha lavorato bene e abbiamo un bel clima. Noi siamo una famiglia, dovevamo risolvere la cosa negli spogliatoi ed è stato fatto“.

Domani metterò in campo la squadra migliore che penso possa vincere. Oggi non dico nulla sulla formazione. L’appoggio della società? L’ho avvertito come sempre“.

Io dico sempre la verità. Mi è difficile nascondere quello che sento dopo la partita, devo essere sempre onesto e quindi ho detto quello che pensavo. Penso sia stato un messaggio importante, ho avuto questa necessità di farlo“.

Il progetto del Milan Futuro è molto importante. Noi lavoriamo da sempre con quei ragazzi e domani magari vedremo qualcuno in campo tra di loro“.

A questo livello è normale che ci possano essere questo tipo di situazioni. Non sono uno che chiude gli occhi di fronte ai problemi, ma li affronto. E mi voglio fare trovare pronto per risolverli. Questo è normale in tutte le squadre e in tutte le famiglie“.

Non mi interessa quello che dicono gli altri su di noi. Tutti hanno una loro opininone, ma sono io qui e solo io so cosa si vive dall’interno. Vedo i giocatori tutti i giorni e non posso preoccuparmi di quello che dicono gli altri“.

Noi dobbiamo lasciar crescere Camarda in equilibrio. A volte le troppe aspettative sui giovani non sono buone. Lasciamolo tranquillo, e io devo sempre pensare a come gestirlo bene. Ha qualità e deve continuare a crescere. Non deve sentire il peso di dover fare gol, che cresca in serenità“.

Contro la Stella Rossa il problema non è stato tattico né tecnico. ma di atteggiamento. E questo influisce su tutto il resto. Non è stato un problema difensivo, loro non hanno creato quasi nulla. Penso che la squadra difensivamente stia molto meglio. E non è stato un problema tattico“.

Mi è già capitato di avere situazioni del genere. Penso sia normale e che bisogna lavorare per risolvere. Al Milan è una cosa diversa, ma in generale è una cosa che mi è già successa“.

Quando lavori a questo livello nel calcio non tutto può essere rose e fiori. Si possono creare queste situazioni. Una cosa dovuta allo status, ai giocatori e ad altro. Nei grandi club è così“.

La società non sapeva cosa avrei detto mercoledi ma non ne avevano bisogno. Ho parlato con la squadra e poi con la società. Un qualcosa che avviene normalmente“.

Ho parlato già più volte di cosa ci è mancato. Sono arrivato qui per cambiare modo di giocare, e in estate avevo solo 15 giocatori e tanti ragazzi perché i top erano con le Nazionali. Poi è difficile allenarsi se devi giocare ogni tre giorni…comunque abbiamo migliorato cose importanti e penso che abbiamo fatto buone partite. In Champions ci è mancato l’atteggiamento per andare a crescere ancora“.

Quando sono arrivato qui, il Milan aveva già tre capitani: Calabria, Theo e Leao. Se io cambiassi il capitano, credo che la stampa mi ammazzerebbe. So di avere fiducia del Capitano. Ho rispettato le gerarchie, poi eventualmente deciderò di cambiare“.

Penso che attualmente sia più difficile parlare di Scudetto, ma dentro di me continuo a crederci“.