Milan, Fonseca: “Domani non possiamo sbagliare. Morata è convocato”

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Milan, Fonseca: "Domani non possiamo sbagliare. Morata è convocato" (LaPresse-calcioinpillole.com)

Alla vigilia di Milan-Lecce, Paulo Fonseca ha parlato in conferenza stampa sull’importanza del match contro i salentini. Dal derby alle condizioni di Alvaro Morata.

Domani, venerdì 27 settembre alle ore 20:45, le luci del Giuseppe Meazza in San Siro illumineranno MilanLecce, gara valida per la 6ª giornata di Serie A. Alla vigilia del match, oggi mister Paulo Fonseca ha presenziato in conferenza stampa. Il tecnico portoghese è tornato sulla vittoria del derby contro l’Inter, passando per l’importanza della partita di domani e per le condizioni di Alvaro Morata.

Milan, Fonseca in conferenza stampa

Su Morata

Vogliamo avere continuità, e per avere continuità vogliamo far giocare la stessa squadra. Abbiamo Morata in dubbio per domani, ha una contusione muscolare che ha creato una borsite, ha avuto un problema in allenamento. Abbiamo questo dubbio e vediamo domani. Quando non c’è Morata? Jovic non è un attaccante con caratteristiche per fare questo. Senza Morata ci saranno Loftus o Reijnders a fare questo ruolo. Morata convocato? Alvaro è convocato, aspettiamo per domani per vedere come sta. Ora posso solo dire che è in dubbio, non sappiamo se possiamo usarlo domani. Vediamo come sta, non voglio prendere rischi di perdere Morata per più tempo, valutiamo domani“.

Tra derby e Lecce

È molto molto importante questa prossima partita. Dobbiamo confermare che siamo in crescita. Penso che la vittoria al derby ha senso se vinciamo col Lecce e confermiamo che siamo migliorati. Dobbiamo recuperare dei punti. Tutto questo è importante per avere motivazione domani. È una partita pericolosa dopo il derby, quando vinci partite importanti dopo è più difficili. Ma non possiamo sbagliare, dobbiamo vincere. Non voglio tornare sul derby. La partita è finita quando sono uscito dallo stadio. In questo momento la parte mentale è molto importante, magari più importante di tecnica e tattica. Le partite sono emozionali, stare bene ed equilibrati, energici e motivati è molto importante“.

Su Leao

“Stiamo lavorando molto anche individualmente con Rafa, anche difensivamente. Sta lavorando bene difensivamente, sta pressando, sta tornando. Può fare meglio ma sta crescendo nel momento difensivo. Siamo stati una squadra a difendere, Rafa incluso. Lui ha avuto tre opportunità per essere decisivo al derby, non mi sembra che non possa essere allo stesso tempo un giocatore difensivo. Per me sta facendo un buon lavoro, sta giocando di squadra ed è la cosa più importante in questo momento“.

Su Abraham

Abraham ha un’energia contagiosa che per me è importante. Avere giocatori come Abraham e Morata che portano ambizione ed energia alla squadra, anche negli allenamenti. Lavora per la squadra“.

Sullo Scudetto

Era tanto tempo che il Milan non vinceva un derby, porta fiducia e altra atmosfera nel gruppo di lavoro. Io sono così, cerco di essere sempre equilibrato. Una partita ovviamente può aiutare i giocatori con la fiducia, ma è solo una partita. Se non vinciamo domani allora torniamo indietro. Dobbiamo dimenticare il derby, concentrarci solo sulla prossima partita che è la più importante. L’atmosfera è positiva ed è importante, ma è importante anche capire che il derby è passato e non conta più. È stato importante ma il futuro è più importate. Sullo scudetto continuo a dire quello che ho detto il primo giorno: al Milan dobbiamo pensare allo scudetto, non possiamo pensare ad altro“.

Sul momento

A rischio esonero e poi un genio? Noi latini siamo così. Sono stato in una piazza che era così: se vinciamo siamo i migliori, se perdiamo. Non voglio dire questa parola. Ho fatto lo stesso che ho fatto nelle scorse settimane. Alcune volte quando non si va bene non vogliamo leggere niente, ma quando vinciamo è diverso: ma per me non ho cambiato niente, non ho letto niente. Dobbiamo continuare a lavorare, a imparare, a migliorare: è la cosa più importante per me“.

Un giorno quando ero in Portogallo sono uscito con mio figlio, aveva 12 anni. Mi diceva che i tifosi erano arrabbiati con me: gli ho detto che quel giorno erano arrabbiati, il giorno dopo avrebbero applaudito. Il calcio è questo, emozione, momenti di tristezza e gioia. Essere tifosi è essere questo. Non è essere equilibrati. Io devo essere l’opposto, sono l’allenatore e devo essere equilibrato. Ma capisco l’irrazionalità dell’amore dei tifosi, non ho dentro di me nessun sentimento negativo per chi prima non era con me e ora è con me. So che è così“.

Sul turnover

Mi piace farlo, ho fiducia in tutti i giocatori. Ma dobbiamo capire i momenti e penso che adesso non è il momento di cambiare troppo, è il momento di avere continuità, stabilizzare la squadra. In futuro se abbiamo possibilità mi piacerebbe farlo, anche perché abbiamo tante partite. Penso che quando siamo una vera squadra in tutti i momenti è facile cambiare, non si sente niente. Quando non siamo la squadra che penso possiamo essere è più difficile cambiare: stiamo cercando di essere questo tipo di squadra così poi quando cambiamo non si nota niente“.

Su Gabbia e Tomori

Io adesso nella mia testa non ho questa preoccupazione di cambiare. Gabbia sta giocando perché merita di giocare: è uno dei più forti a costruire con la palla, ma è anche un giocatore che orienta molto bene la squadra, la linea difensiva, la linea difensiva, il momento di accorciare o scivolare. Ha un gioco posizionale molto forte, per me è importante stabilizzare la linea difensiva in questo momento, domani giocheranno Gabbia e Tomori per cercare di avere questa continuità. Poi col Bayer vediamo“.

Confermarsi

La responsabilità qui è sempre la stessa. Per me quello che è più difficile da gestire sono le vittorie. Penso che sia normale. Il giorno prima della partita con l’Inter sapevo che i giocatori fossero motivati, pronti mentalmente. Quello che è pericoloso qui è giocare col Lecce. Nella testa dei giocatori non c’è la stessa difficoltà che con l’Inter. Ma dobbiamo far capire ai giocatori, la cosa più difficile, è fargli capire che dobbiamo giocare allo stesso modo“.

Su Fofana

Non abbiamo Bennacer ora, può fare la stessa posizione. Musah anche può giocare in questa posizione. Fofana è un giocatore di passaggi, Musah è un giocatore che porta palla. Abbiamo bisogno che Musah diventi come Fofana“.

Su Chukwueze

Ha fatto una preseason molto buona, quando aveva spazio contro grandi squadre. Quando siamo arrivati qui, contro Torino e Lazio, penso che Chukwueze non sia stato bene come nel precampionato. Non è un problema di qualità, ma di fiducia. Lui ha bisogno di prendere fiducia e giocare in questo contesto: in Serie A non ha spazio, deve fare movimenti nel tempo giusto, ha poco tempo per decidere. È entrato bene contro l’Inter, deve crescere in partite magari come quella di domani, senza spazio. Deve crescere in questo“.

Su Reijnders

Può fare diverse posizioni a centrocampo, penso che Tijji sia importante nei momenti di pressione. Gioca molto bene anche tra le linee, è un giocatore che può fare diversi ruoli. Ha fatto una bellissima partita, ha cose che può migliorare. Chi si avvicina a lui? Penso che siamo tutti d’accordo che Tijji è un giocatore unico nella nostra squadra, non abbiamo altri giocatori con queste caratteristiche. Penso solo alla prossima partita, vediamo dopo, se un giorno non abbiamo Tijji cosa possiamo fare. Ma è un calciatore molto importante della nostra squadra che non è facile sostituire“.

Su Emerson Royal

Non possiamo dimenticare che è arrivato tardi e non ha avuto tanti allenamenti di organizzazione difensiva con noi. Penso che le maggiori difficoltà siano state difensive, qui può migliorare e sono sicuro. Offensivamente è un calciatore forte, difensivamente può migliorare“.