Milan, da Maldini a Baresi: i rossoneri non “scaricano” le bandiere, nuovo ruolo per l’ex capitano
Il Milan si prepara a tornare al lavoro: rossoneri pronti a rincontrarsi dopo le vacanze estive. Senza Maldini, ma con Franco Baresi.
Verso il futuro con uno sguardo al passato. I rossoneri si ritroveranno il prossimo 10 luglio a Milanello per riprendere da dove avevano interrotto. Una stagione all’insegna della continuità (quella che attende il Milan) parola che dopo l’allontanamento di Maldini sembrava essere bandita, invece Cardinale vuole dare un segnale diverso. Far capire agli altri, specialmente ai più giovani, che l’uscita di scena del Direttore Tecnico era – nonostante tutto – un passaggio necessario.
Facile a dirsi, difficile a farsi: dimostrare un assunto del genere è molto complicato. Specialmente quando gran parte dei giocatori vedevano nell’ex difensore e capitano un riferimento. Il ruolo – quello di Direttore Tecnico – era provvidenziale. Maldini sempre a contatto con la squadra: assisteva i giocatori, gestiva le trattative, ma soprattutto rappresentava il Milan. Il concetto di brand identity – molti preferiscono definirla appartenenza – è fondamentale.
Milan, Cardinale scommette su Baresi: nuovo ruolo in società
Un filo rosso – anzi: rossonero – tra passato, presente e futuro. Ora che non c’è più, l’impressione – da debellare – è che si voglia bruciare la cattedrale costruita finora. Diavoli, sì, ma non per frantumare. Semmai per ricomporre. Dopo Maldini, infatti, la persona deputata a questo sembrerebbe essere un altro difensore e un altro capitano. Franco Baresi. L’ex muro rossonero, da Milanello, non se n’è mai andato: è rimasto in disparte, o meglio in posti dove era più utile. Il ruolo era quello di Ambasciatore (che per definizione non porta pena): esportare il Milan, rivendicare il valore.
Agli investitori e non solo Baresi dava – e dà – l’impressione di sicurezza, tranquillità e continuità. Cardinale se n’è accorto e, quindi, la figura di Brand Ambassador – oltre che Vice-presidente onorario – non basta più. Baresi, nel Milan post Maldini, avrà un ruolo più centrale e soprattutto più attivo. Basta stare in disparte: lui era abituato nelle retrovie, dal 10 luglio sarà al centro del campo. Gestirà le interviste con la stampa quando né Pioli, né la presidenza possono prendersi la briga di parlare.
In altre parole, Baresi è chiamato a fare quello che faceva Boniperti nella Juve di Gianni Agnelli: il raccordo fra media e proprietà. Oltre che, aspetto più importante, interfaccia con i giocatori. I mal di pancia di Leao o Loftus Cheek – dal 10 luglio – toccano a Franco. Per sempre Milan, ha detto. Sarà vero. Cardinali lo spera: se c’è modo e modo di ammainare una bandiera, c’è sempre tempo per tornare a sventolarne un’altra. La tradizione cambia, ma non muore. Questo il nuovo mantra di Casa Milan, il nuovo Baresi farà in modo che sia leggibile nella testa e nel cuore dei giocatori: il Diavolo cambia pelle, con l’aiuto di chi pelle – nonostante tutto – non la cambierà mai.