Milan, contro la Dea passa tutto per Leao e Rebic
Dentro o fuori
Il futuro del Milan non dipende solo dal Milan. Dopo aver giustamente celebrato l’impegno di chi non aveva nulla per cui battersi, per entrare nel clima che si respirerà a Bergamo domenica sera c’è da capire che Atalanta sarà. Dopo la seconda finale di Coppa Italia persa nell’arco di due anni, gli uomini di Gasperini difficilmente vorranno lasciare il secondo posto in campionato. D’altro canto, un po’ la stanchezza, un po’ la tensione che si scioglie, potrebbero abbassare le difese di una Dea apparsa, forse per la prima volta da mesi, stanca. Non che il Milan di Pioli venga da un periodo d’oro, anzi, ma ha dedicato l’intera settimana a pensare e preparare il match che chiuderà la Serie A. E che deciderà le sorti europee dei rossoneri: una vittoria per la Champions, o sarà ancora Europa League.
Staccare la spina
Anche concedendo ai suoi momenti di rilassatezza, perché ieri in casa Milan, per stemperare la tensione, la squadra ha pranzato insieme alla dirigenza. Invece del solito pranzo alla foresteria di Milanello, però, Pioli ha organizzato, con Maldini, Massara e Gazidis, una grigliata all’aperto. Cementare il gruppo, giovane, ambizioso ma anche fragile, e staccare per un paio d’ore la spina, prima di tornare ad immergere la testa sulla lavagna. Non che i dubbi siano molti, in casa rossonera, dove tante decisioni sono già state prese, e tante altre sono obbligate.
Le scelte di Pioli
Non ci sarà, ovviamente, Ibrahimovic, che in una partita così avrebbe fatto straordinariamente comodo. Davanti il peso dell’attacco poggerà su Rebic, 11 reti in stagione, comprese le 3 al Torino nella penultima di campionato. Dietro di lui, Rafael Leao è davanti a Brahim Diaz, nonostante le ultime prove del trequartista scuola Real Madrid. Insieme al portoghese, i soliti Saelemaekers e Calhanoglu. I due di centrocampo saranno invece Bennacer e Kessie, con Tomori ancora una volta al centro della difesa, preferito anche nella partita più importante al capitano Alessandro Romagnoli. Al fianco del canadese, Kjaer, con Calabria ed Hernandez sulle fasce.
I pericoli dell’Atalanta
Proprio dalle fasce arrivano i pericoli maggiori, perché Hateboer e Gosens sono i martelli instancabili capaci di mettere sotto pressione chiunque. La qualità, però, nella squadra di Gasperini è un po’ ovunque, e abbonda evidentemente davanti. Dove il tecnico dell’Atalanta nutre i dubbi maggiori. Alla fine, la scelta potrebbe ricadere sul tandem più “scontato”, almeno numericamente: Muriel-Zapata, fantasia, forza, velocità e un potenziale sotto porta impressionante. Ad attivarli, potrebbe essere Malinovskyi, che contro la Juventus ha regalato il gol del pareggio e negli ultimi mesi è definitivamente entrato nei meccanismi del Gasp. A centrocampo, De Roon e Freuler, con il trio Toloi, Romero e Dijmsiti a difesa della porta e di Gollini. Insomma, l’Atalanta migliore per non lasciare nulla al caso. A Pioli, l’ingrato compito di mettere in difficoltà una squadra che difficilmente, nelle ultime tre stagioni, ha steccato due partite di fila…