Milan, confusione totale | In mezzo al caos di Conceicao, ecco direttore sportivo e allenatore

Sergio Conceicao, allenatore del Milan - lapresse - calcioinpillole.com
Finale di stagione da incubo per il Milan. Il pari con la Fiorentina un contentino. In mezzo al caos di Conceicao, ecco diesse e allenatore.
Bisognerebbe stupirsi della partita senza senso tra Milan e Fiorentina, ma a pensarci bene è tutto l’anno che i rossoneri viaggiano sulle montagne russe. Tutto e il suo esatto contrario. Prima giù poi su, in un nanosecondo.
Al Meazza i rossoneri subiscono altri gol a freddo. Bisognerebbe stupirsi? Mica tanto: è la quarta volta di fila che il Milan prende gol nei primi dieci minuti, contro la Fiorentina addirittura un clamoroso parziale di 0-2.
Bisognerebbe stupirsi dell’autogol di Thiaw? Fino a un certo punto. Anche in questo caso basta aggiornare un dato: è la terza volta che accade in stagione dopo le reti realizzate nella propria porta da parte dell’ex Bayer Leverkusen, sia all’andata sia al ritorno, contro il Torino.
Tre autoreti da parte dello stesso giocatore nella stessa stagione non si vedevano dall’annata 1997-98, quando Jean-Pierre Cyprien, allora difensore del Lecce, chiuse la stagione con lo stesso numero di autoreti. Chissà se Thiaw supererà il francese, con questo Milan può accadere di tutto.
Tanta confusione
Bisognerebbe stupirsi del cambio di Musah dopo neanche 25’? Fino a un certo punto. È già accaduto. Meno di due settimane in Milan-Como (cambiato al 52’, appena dopo l’intervallo), a inizio marzo contro la Lazio, dopo 37 minuti.
Bisognerebbe stupirsi della reazione del Milan dopo lo 0-2 in casa contro la Fiorentina? Fino a un certo punto. I rossoneri quest’anno hanno recuperato sei volte da una situazione di svantaggio. E contro la Viola, nonostante tanta confusione e le super parate di Mike Maignan, siamo andati a un passo dalla settima volta.
Dietro il caos più totale
Anche la scelta del nuovo direttore sportivo, quel casting aperto da Furlani, il caos più totale. Doveva essere Paratici il prescelto. Un’ipotesi nata e subito scemata sul più bello. Perché? Perché alla fine della fiera, quando tutto sembrava avviato verso il lieto fine, il nodo legato alla squalifica sportiva fino al 20 luglio dell’ex dirigente di Juve e Tottenham – con relative clausola di uscita dal contratto come rivela Gazzetta dello Sport – non sarebbe stato sciolto.
Così, riecco diventare caldo il nome di Tare, l’unico svincolato, a differenza di Manna del Napoli, Sartori del Bologna, ma soprattutto Tony D’Amico. Ecco, in caso di divorzio con Gasperini, l’Atalanta potrebbe non mettersi di traverso, nel suo passaggio al Milan. A quel punto la suggestione di Maurizio Sarri come soluzione al caos più totale che sta regnando in casa del Diavolo.