Milan, Boban: “Maldini e Ibra fondamentali, sullo scudetto…”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Zvone Boban è tornato a parlare del Milan dopo l’ultimo scudetto vinto. Di seguito le sue dichiarazioni.
Milan, le parole di Boban sullo scudetto alla Gazzetta dello Sport
Sulla prima chiamata: “A Paolo Maldini e Massara che poi mi hanno passato Pioli sul pullman di ritorno da Sassuolo. Allo stadio c’erano mio padre e mio figlio, pazzi rossoneri. Io ero nel buio della mia camera a vedere gli scacchi su youtube, non avevo il coraggio di guardarla“.
Sull’addio al Milan e se rifarebbe tutto: “Assolutamente si, questione di principio e dignità. Non mi dipingo come un santo, non lo sono, ma andava fatto. Dispiace quanto accaduto, ma ne vado fiero“.
Sul lavoro di Maldini e Pioli: “Paolo ha lavorato benissimo e gli vanno riconosciuti tutti i meriti, lui è fondamentale. Stefano è stato grande nel creare uno spirito di gruppo pazzesco, non ha mai mollato un centimetro e merita grandi complimenti. Qualche volta non la vediamo allo stesso modo, ma è il bello del calcio“.
Sulla fatica di Maldini per ottenere il rinnovo: “Sì, molto, è stato un fatto deludente“.
Su Ibra e se fa bene a continuare: “No, non fa bene, ma capisco se continuerà perché so come ragiona. Tutti noi milanisti, io in particolare, gli saremo grati per sempre. Hai detto bene: con Zlatan è cambiato tutto, lui ha cambiato tutto. Ibra è unico“.
Su Tonali e Leao: “Quando giochi per il Milan, la consacrazione è senza tempo, deve avvenire in ogni partita, ogni anno. Loro due sono stati straordinari l’anno scorso, hanno enorme qualità e talento e sono stati decisivi nelle partite più importanti. Quest’anno, credo e spero sarà l’anno di Bennacer, una persona e un giocatore straordinario, ingiustamente sottovalutato“.
Su De Ketelaere: “Ha classe, personalità e vede tutto. Ho dubbi per quel che riguarda la velocità, che ci vuole per essere un fuoriclasse. Certamente è da Milan, è un talento“.
Sulla squadra che lo incuriosisce di più: “Il Milan. Lo scudetto e stato anche più bello di quello di Perugia nel 1999, ma la vera sfida ora è ripetersi. Ma mi incuriosisce anche la ricostruzione del Napoli dopo tanti addii importanti“.