Un’Atalanta straripante detta legge a San Siro, e riporta il Milan sulla terra: Milan-Atalanta finisce 3-0, per Pioli, quella impartita da Gasperini, è una dura lezione sul piano del gioco. I rossoneri non perdono la testa della classifica, ma stasera, in campo, c’è stata per lunghi tratti una sola squadra. Che, in ogni zona di campo, è stata capace di dettare legge. La buona notizia arriva da Udine, dove l’Inter non va oltre lo 0-0, ma adesso la lotta al vertice si fa decisamente infuocata. E l’Atalanta ha tutto per dire la sua.
Più Dea che Diavolo, nel primo tempo di Milan-Atalanta, partita di alta classifica che mette in palio il titolo, pleonastico, di campione d’inverno. Parte bene il Milan, che imprime subito ritmi alti alla partita. Minuto dopo minuto, l’Atalanta alza il baricentro, e prende in mano il pallino del gioco. Nella prima parte di tempo, però, non ci sono grandi occasioni da rete. A spezzare l’equilibrio, al 26′, ci pensa Romero. Azione insistita della Dea, palla che arriva a Gosens, sulla sinistra, che crossa sul secondo palo. Alle spalle di Kalulu, sbuca il difensore argentino, che di testa sorprende Donnarumma e porta avanti i suoi. Il Milan tenta la reazione, ma Ibrahimovic gira a vuoto, sulle fasce Hateboer e Gosens comandano, e i rossoneri non trovano mai lo spunto giusto. Se non alla fine del tempo, quando una punizione di Tonali spiove sul secondo palo, dove lo svedese però non trova il tempo giusto per infilare Gollini. si va negli spogliatoi così, con l’inerzia tutta a favore dell’Atalanta.
La seconda parte è l’upgrade del primo, ma tutto di marca bergamasca. Il predominio diventa minuto dopo minuto monologo, e quando Kessié sbraccia in area colpendo Ilicic – il migliore in campo – il rigore che ne segue chiude prematuramente la contesa. Siamo ancora al minuto 53′, lo sloveno segna dal dischetto la rete del 2-0 e Milan-Atalanta finisce lì. In mezzo al campo Frueler giganteggia, Pessina tra le linee è imprendibile, al Milan manca enormemente Theo Hernandez, e davanti non arriva un pallone giocabile. Entrano Mandzukic e Rebic, per un attacco inutilmente fisico. Gasperini la mette sulla corsa, e su una ripartenza, una delle tante, la Dea trova anche il 3-0. Minuto 77′, Romero, insolitamente avanzato, trova l’imbucata giusta per Zapata, che davanti a Donnarumma non trema, e lo infila per la terza volta. Il resto, è accademia: i ritmi si abbassano, il Milan continua non girare, l’Atalanta decide di non infierire.